1° capitolo (terza stagione):

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Giungiamo in ospedale poco dopo l’arrivo dell’ambulanza. Mi sento un po’ in difficoltà con l’abito bianco indosso ma per fortuna dopo una decina di minuti arrivano gli altri a scaglioni, Ernesto mi consegna una tracolla. 

<< c’è un cambio >>

<< grazie Ginoblino e sorridi, andrà tutto bene >>

<< l’hai vista? >>

<< no ma adesso mi cambio e vado ad informarmi >> gl’accarezzo il viso. 

<< sorridi! >> ribadisco. 

<< fatti accompagnare mentre ti cambi e vedi come sorrido >>

<< riesci a fare il piacione anche nelle situazioni più particolari >>

<< è una dote naturale >> m’informa. Sorrido e mi faccio accompagnare da Piero in bagno. 

<< è tutto assurdo piccola, volevo sfilartelo io quest’abito stanotte ed invece chissà quando succederà >>

<< u barunieddu, ascoltami. Andrà tutto bene, Gian ed Ali avranno il loro bambino e noi ci sposeremo immediatamente, domani torniamo in chiesa e fissiamo un’altra data >>

<< davvero?, non cambierai idea? >>

<< assolutamente no. Scorri la lampo, abbiamo poco tempo >> lo esorto. 

Mi aiuta a liberarmi del vestito e indosso ciò che mi hanno portato; jeans, t-shirt in cotone, giacca di pelle primaverile rossa e superga rosse. Usciamo e consegno l’abito a Leonora che si precipita a portarlo in macchina, peccato. Adoravo quel vestito ma la per la prossima volta ne dovrò mettere uno nuovo, perché ormai Pietro mi ha vista, porterebbe sfortuna. 

Mi precipito alla sala che ospita Alice, la porta è allarmata. Busso, Gianluca è nel panico più totale, tentano di rassicurarlo. Un’infermiera stile signorina Trecciabue dell’indimenticabile film ‘Matilda sei mitica’ si affaccia. Brutta, cicciona e piena di brufoli e peli sul viso. 

<< cosa vuoi? >>

<< sapere come sta la signora Ginoble >>

<< la stimo monitorando, appena si sa qualcosa informiamo >> non aggiunge altro, richiude. Non ci siamo capiti, spalanco la porta ed entro. Alice, per fortuna, è con la madre. 

<< ma lei dove va?, datele almeno un camice >>

<< posso sapere cosa state facendo? >>

<< la signora Ginoble è entrata in travaglio, deve partorire >> m’informa la ginecologa. 

<< ma mancano 3 settimane >> rispondo. 

<< è totalmente dilatata, deve partorire >> 

<< e perché diavolo non ci avete informati?, il marito è fuori in piena crisi. Uno per informarci non c’era?? >> grido. 

<< ha perfettamente ragione, scusi >> 

<< io non voglio scuse, vado a chiamare Gian >> rispondo. 

<< grazie Anto >> risponde Alice in preda al dolore. 

<< forza spilungona, partorisci mio nipote. Ci vediamo dopo >>

<< cosa?, chiama Gian e torni qui >>

<< ok >> 

Mi affaccio, con il camice. 

<< allora? >> domanda Ignazio. 

<< sta partorendo >>

<< ma non potevano fermarle le contrazioni? >> domanda Ercole. 

<< no, è dilatata >>

<< e chiudesse le gambe no?! >> risponde Piero, scoppiamo tutte a ridere. 

<< quelle le doveva chiudere davanti al marito 33 settimane fa >> dichiaro ridendo. 

<< oh ma ci amiamo, che dite?! >>

<< oh ci amiamo, cammina. Ali ha bisogno di te >>

<< io… >> è in panico. Gli prendo la mano e lo trascino dentro. Lo preparano, camice anche per lui. 

<< oh baby >> dichiara correndole incontro. 

<< Gian, vai lì vicino alla dottoressa così lo prendi al volo. Non giochi in porta tu? >> dichiaro per smorzare la tensione. 

Alice scoppia a ridere. 

<< spiritosa, sai benissimo che gioco in attacco >>

Il piccolo Ginoble si affaccia al mondo piangendo; pugnetti chiusi, voce squillante, bellezza esagerata e ciuffo. 

<< oh no e adesso chi lo regge un altro vanitoso >> dichiaro ironicamente. 

<< è pure più bello del padre >> aggiungo. 

<< in effetti >> conferma Alice mentre se lo coccola qualche minuto con Gian. 

<< scusate signori ma dobbiamo portare il bambino a far le analisi di routine e la signora ha la visita ginecologica post parto, dovete uscire >>

<< ok >> diciamo in coro salutando Alice. Usciamo dalla sala parto gridando. Gian si arrampica su una sedia e grida a voce piena. 

<< E’ NATOOOOO, E’ NATO MIO FIGLIO >> piange ma sorride come quando c’è il temporale e spunta l’arcobaleno. Ercole lo raggiunge e se lo prende in braccio felice, eh sì sono ufficialmente diventati nonni. Corro tra le braccia di Piero. 

<< dimmi tutto piccola >>

<< è stato assurdo; il momento più nauseante, intenso ed emozionante che una persona possa vivere. Spero succederà anche a me un giorno >>

<< io lo sogno >>

Annuisco, mi solleva e fa delle giravolte. Ok il nostro matrimonio è rimandato ma siamo felici, tranquilli, profondamente innamorati e poi siamo appena diventati zii. Tra una giravolta e l’altra perdo i sensi e vedo tutto bianco, sarà lo stress accumulato. Stavo per sposarmi, la notte insonne, la sala parto. 

Buon pomeriggio. Ecco l'inizio della TERZA stagione, ora tocca a voi. Fatemi sapere se vi piace. =).  =)

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