La Moglie Di Un Vor

Cap 18

Ci sono di nuovo cuoricini! 🙈💛

Sorpresaaaaaaaa!!!!!!!💛

Con l'altro capitolo, però adesso vado a letto davvero, spero che il capitolo vi piacerà. 

Al prossimo aggiornamento per davvero questa volta, dolce notte!😘💛

Alexander

Vidi Viky uscire dall'ufficio di mio fratello tutta altezzosa e furiosa per non essere riuscita nel suo inutile intento, mentre Luna, aveva uno sguardo che non mi piaceva per niente.

Non le avevo mai visto quello sguardo..

Uno sguardo pieno di gelosia, delusione e furia.

Mi stava spezzando il cuore.

Se da una parte mi faceva impazzire la sua gelosia mista alla sua furia nel suo sguardo, non mi piaceva vedere la delusione nel suo sguardo.

-Piccola..-

La vidi allontanarsi velocemente.

-Merda!- Mi passai nervosamente una mano fra i miei capelli, mentre scattavo di corsa rincorrendola, trovandola che si stava apprestando a scendere le scale.

La raggiunsi in meno di un secondo afferrandola per la vita.

-Lasciami stronzo!-

Cercava di liberarsi dalla mia presa, ma con scarsi risultati, dato che ero molto più forte di lei.

La trascinai dentro a una dalle camere degli ospiti della casa di Nikolaj, sospingendola verso un muro, dopo aver chiuso la porta con un calcio, bloccandola fra me e il muro.

-Levami le mani di dosso, sporco traditore!-

-Solnyshko.. guardami.- (Piccolo sole)

Cercava di spingermi via da lei, senza riuscirci, mentre i suoi occhi guardavano da per tutto tranne che nei miei.

Cazzo, non avrebbe mai dovuto vedere.

Ovviamente visto con i suoi occhi innocenti poteva sembrare altro, ma non era così.

Quella è una puttana che sicuramente ha fatto tutto questo per farsi vedere da mia moglie, e provare a fare.. un qualcosa di assolutamente inutile.

Voleva riuscire a farmi cedere a lei, ciò che non sarebbe mai accaduto.

Lei era una donna, che paragonarla come tale sarebbe stato un insulto a tutte le donne che erano donne vere e migliori di lei.

Mi voleva, cosa che non sarebbe mai accaduto, dato che dopo la nostra ultima scopata, lo mollata lì da sola, in una delle camere del mio locale intimandole di non farsi più vedere, perché la sua ossessione mi aveva stancato.

Ma questo era accaduto molto prima di conoscere mia moglie.

Voleva soldi e potere e quindi si scopava chiunque avesse un briciolo di quello che agognava, solo che gli è andata male ogni volta, chi si sposerebbe una puttana che si è scopato quasi tutti i componenti della "famiglia", compresi i sicari.

-Piccola, guardami amore.-

-No, vattene, non devi toccarmi!-

Mi spingeva e urlava.

E va bene.

Le afferrai i polsi, portandoli sopra la sua testa, mentre la bloccavo con il mio corpo possente, mentre il calore dei nostri corpi stava accendendo il desiderio.

Si perché è lei che voglio e desidero costantemente fuori e dentro al letto.

Lei è la mia vita.

-Basta..- Sussurrai sulle sue labbra, mentre presi ad accarezzarle il corpo con l'altra mano, mentre vedevo che cercava di resistere, ribellarsi a me, ma senza successo.

Perché lei mi appartiene come io appartengo a lei, non possiamo resisterci.

I nostri corpi, si desiderano, si vogliono, si cercano.

-Sei mia, e quello che hai visto non è quello che credi di aver visto amore. Lei è una puttana, sa che non avrei messo le mani addosso a lei, perché le donne e i bambini non li tocco.

Lei se ne approfittato.

Ma credimi bambina, non è successo niente, e hai visto, che le o bloccato il polso quando ha tentato di mettermi una mano sul cavallo dei pantaloni. Io amo te, desidero te e lei lo sa, per questo ha innescato tutta questa scenetta, sapeva che avresti visto.-

La vidi alzare i suoi bellissimi occhi inchiodandoli hai miei e mi credeva..

Lo stavo leggendo nel suo sguardo.

La mia bellissima bambina, non la tradirei mai.

-Ti amo piccola, non potrei mai fare una cosa del genere.-

Dissi prima di posare finalmente la mia bocca sulla sua, facendola mia.

Dando vita a un bacio bollente e desideroso, le nostre lingue si cercavano si intrecciavano sensualmente, facendoci gemere di piacere.

Le afferrai la coscia inchiodandola intorno al mio bacino, accarezzandola sensualmente, mentre la mia bocca divorava la sua, tenendola sempre con i polsi bloccati al muro.

Amo il controllo e dominarla, lei è mia.

Presi ad aprirmi i pantaloni cacciando la mia bestia fuori dai miei boxer, mentre le alzavo la gonna del suo vestito, spostando le sue mutandine bagnate di desiderio, per poi afferrarmi il cazzo in tiro e dolorante, penetrandola di colpo cogliendola di sorpresa.

Gememmo entrambi di piacere.

-Sei sempre così pronta per me baby..-

Sussurrai con voce roca, mentre le laccavo le labbra con la punta della mia lingua con fare sensuale, mentre presi a muovermi dentro di lei, con spinte forti e profonde.

La sua gelosia e la sua furia mi avevano eccitato come un pazzo.

Lasciai liberi i suoi polsi, andando a massaggiare il suo magnifico seno coperto dal vestito, mentre presi a mordere e leccare sensualmente la pelle del suo collo, marchiandola come mia.

Mentre continuavo a muovermi dentro di lei come un pazzo.

-Sei mia. Mia,mia mia mia!- Dissi a ogni affondo, sotto le sue grida di piacere.

-Si piccola così, tutti devono sentire a chi appartieni. Sei la mia donna cazzo!-

Continuavo a muovermi dentro di lei, sentendo la sua dolce passerina bagnarsi sempre di più intorno a me, fino a che entrambi non esplodemmo in un potentissimo orgasmo.

La sentivo contrarsi intorno a me in preda a l apice, mentre io avevo ripreso a divorarle la bocca, mentre riversavo tutto il mio seme caldo dentro di lei, marchiandola come mia.

-Ti amo Alexander-

Disse fra un sospiro ansante e l'altro.

-Andiamo a casa.-

Dissi lasciandole andare la gamba, mentre le lasciavo un dolce bacio sulle labbra, gonfie per mano mia.

Ghignai maliziosamente a tale vista e al pensiero che appena saremmo usciti di qui, avrebbe sentito il mio seme colare sulle sue mutandine, segno a chi apparteneva e a chi sarebbe sempre appartenuta, a me.

E' mia, mi appartiene e chi oserà ostacolarci farà una brutta fine.

Parola di Alexander Volokov.

Continua