Cap 12

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Alexander


Aprii la porta della mia camera entrando, per poi richiuderla alle mie spalle, trovando la mia bellissima donna abbracciata al mio cuscino che dormiva nella parte del mio letto.

Aprii la porta della mia camera entrando, per poi richiuderla alle mie spalle, trovando la mia bellissima donna abbracciata al mio cuscino che dormiva nella parte del mio letto

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Sorrisi inconsciamente a tale vista, mi sfilai il giubbotto di pelle gettandolo sul divano della camera da letto, per poi dirigermi direttamente in bagno.

Aprii l'acqua della doccia, mentre accostavo la porta del bagno, iniziandomi a spogliare.

Una volta nudo mi infilai subito sotto il getto d'acqua.

Chiusi gli occhi facendo rilassare i miei muscoli tesi.

Avevo assolutamente bisogno della mia donna.

Nemmeno se mi avesse letto nei miei pensieri, sentii la porta della doccia aprirsi, notando un faccino delizioso e assonnato che mi stava guardando.

-Vieni qui.-Dissi attirandola con tutto il pigiama addosso, sotto il getto dell'acqua, chiudendo la porta alle sue spalle.

-Amore!- La sentii ridacchiare, mentre era completamente bagnata, con il top attaccato al corpo come i pantaloncini, dandomi una bellissima visione, del suo corpo, privo d'intimo, dato che era diventato trasparente ciò che indossava.

Le sfilai velocemente maglia e pantaloncini, e la incastrai tra me e le piastrelle della doccia.

La feci girare in modo che mi dava la schiena, mentre misi una gamba tra le sue facendogliele divaricare, piegandola un po' in avanti dandomi una bella visuale del suo corpo completamente esposto e sottomesso a me.

-Hai un culo bambina, che mi fa impazzire.- Dissi, prima di abbassarmi e lasciarle un morso, sentendola sobbalzare per la sorpresa, facendomi ghignare maliziosamente.

Ero in piena erezione, con le palle che mi facevano male da quanto erano gonfie, dalla voglia esplodere dentro di lei.

Afferrai i suoi seni, iniziandoli a massaggiare sensualmente, mentre giocavo con i suoi capezzoli, sentendoli indurirsi sotto le mie torture sensuali, mentre il suo culetto si strusciava involontariamente sulla mia bestia che la reclamava.

Presi a baciarle lungo la schiena, baci lenti e sensuali, mentre la sentivo sospirare di piacere.

-Amore mio..-

-Amore, dimmi quanto mi vuoi.-

-Tanto..-

-Vuoi che ti fotta, fino a non farti camminare?-

Dissi, facendo scendere una mia mano, fino alla sua rosa, andando a stuzzicare il suo clitoride, sotto i suoi gemiti di piacere.

-Ti prego..-

-Rispondi, vuoi che ti fotta?-

-Amore..-

-Rispondimi!-

La Moglie Di Un VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora