Cap 4 (Seconda parte)

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Alexander


Arrivai pochi minuti dopo, entrando come un pazzo nella camera, sotto le sue risate e il suo viso arrossato.

Gettandola sul nostro letto, che da lì a poco, avrebbe visto sbocciare la sua rosa, che mi sarebbe appartenuta per sempre.

La gettai sul letto, strappandomi letteralmente i vestiti di dosso, rimando solamente con i boxer, per poi salire sul letto andando verso di lei, come un predatore, afferrandole il vestito facendogli fare la stessa sorte dei miei vestiti sotto il suo urlo sorpreso e il suo imbarazzo, facendomi eccitare ancora di più.

Ero un folle.

Folle di desiderio per la mia donna.

Ammirai il suo corpo, con l'intimo di pizzo bianco trasparente, mandandomi completamente fuori di testa, ma devo mantenere il controllo cazzo, almeno per oggi da domani l'avrei presa come amavo fare io.

In modo rude e selvaggio.

Mi allungai su di lei, guardandola ne gli occhi, trasmettendoli calma, anche se dentro di me si stava scatenando una tempesta.

Le sganciai il reggiseno gettandolo via, ammirando finalmente i suoi seni nudi, belli e pieni che mi appartenevano come tutto di lei.

Le baciai dolcemente sulle labbra, prima di tuffarmi su quelle meravigliose colline piene e mie, afferrandole un seno con una mano mentre raccoglievo l'altro con la mia bocca, succhiandole il capezzolo, leccandolo.

Mentre le mie dita lavoravano su l'altro sotto i suoi sospiri di piacere.

-Oddio..-

Sussurro con voce tremante, avvertendo le sue mani fra i miei capelli, stringendoli leggermente facendomi gemere di piacere.

Presi a succhiare anche l'altro seno, mentre le mie mani scorrevano su di lei, fino ad arrivare al bordo delle sue mutandine, strappandogliele letteralmente di dosso.

Alzai lo sguardo ammirando la mia bellissima donna,completamente persa dal piacere che solo io e soltanto io lei avrei donato.

-Allarga le gambe per me, Solnyshko (piccolo sole)-

Vidi le sue guancie tingersi timidamente di rosso, mentre mi allungavo verso il suo viso.

-Forza bambina..- Sussurrai con voce calda e suadente sulle sue labbra, che feci mie.

La baciai come un assetato nel deserto, facendo danzare le nostre lingue sensualmente, mentre la mia piccola man mano cedeva a me.

Mi feci spazio fra le sue bellissime gambe raggiungendo la sua rosa.

-Voglio vederla.- Dissi spostandomi da lei, afferrandole le gambe costringendola a tenerle separate, mentre il mio sguardo si deliziava della sua bellissima rosa che mi sarebbe per sempre appartenuta.

-Così bella.. e così mia.-

Dissi completamente fuori di me per l'eccitazione, mentre mi abbassavo fra le sue cosce, iniziando a cospargere la sua rosa di baci, sentendola inarcasi verso di me, facendomi ghignare maliziosamente.

Feci scorrere entrambe le mie mani fra le sue cosce in una carezza lenta e sensuale, andando verso la sua rosa, separandole le labbra, così da poterla leccare.

-Mm hai un così buon sapore bambolina..-

Presi a leccare la sua femminilità, deliziandomi del suo sapore dolce, rispecchiando proprio la mia donna.

Un afrodisiaco per me, avvertendo il cazzo dolermi attraverso i boxer, che spingeva per uscire fuori.

Continuai a leccarla, per poi afferrare tra le mie labbra il suo clitoride iniziandolo a succhiare e a leccare, mentre il suo dolce miele invadeva la mia bocca.

La Moglie Di Un VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora