Cap 42

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Cuoricini miei preparatevi, manca strapochissimo al finale!💛

Mi trovavo seduto sulle scale dello scantinato sotto la mia villa, che dava verso il retro del giardino, mentre mi fumavo una sigaretta rilassandomi, dopo aver continuato a torturare un pezzo di merda che lavora per Rumero Iavenko

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Mi trovavo seduto sulle scale dello scantinato sotto la mia villa, che dava verso il retro del giardino, mentre mi fumavo una sigaretta rilassandomi, dopo aver continuato a torturare un pezzo di merda che lavora per Rumero Iavenko.

I sospetti erano fondati.

La talpa è lui.

Per giorni abbiamo seguito i suoi movimenti, ma ancora non potevamo azzardarci a muoverci, perché fino a prova contraria ancora non avevo delle prove concrete da mostrare "alla fratellanza" dei Vory.

E di certo io ero un tipo che sapeva attendere e ad attaccare quando ci sarebbe stata la giusta occasione.

Spostai lo sguardo verso mio fratello, che si era appena lavato le mani, ed era uscito fuori dallo scantinato alle mie spalle.

-Il pezzente sta ancora piangendo?-

Dissi ghignando maleficamente, mentre buttavo fuori il fumo dalla mia bocca.

Vidi mio fratello venire a sedere di fianco a me, accendendosi una sigaretta, mentre notavo lo sguardo sadico che brillava nei suoi occhi.

Eravamo dei mostri, nessuno poteva sfuggirci.

-Gli o reciso le corde vocali e la lingua, così che non può più urlare come la mezza sega che è.

E meno male che è uno dei suoi migliori uomini.-

Vidi arrivare Dimitri verso di noi, mentre posava il cellulare nella sua tasca.

-O chiamato, il nostro caro amico che piace fare quei bei servizi e che lavora per noi.-

Ghignai sadicamente, sentendo le sue parole, alzando lo sguardo verso di lui.

-Bene, sai cosa devi fare, fatti aiutare da Frenck. Lo voglio fuori di qui.-

-Certamente e tu dovresti farti una doccia.-

-Sta tranquillo Dimitri, mia moglie non mi a mai visto in questo stato e mai mi vedrà. Eccetto quella volta che non dovrà mai più ripetersi. E tu-

Dissi rivolto a mio fratello -Devi farti una doccia anche tu, che se Azzurra vede come sei conciato le viene qualcosa.-

-Sta tranquillo, sotto casa o un cambio mi faccio una doccia, brucio questa roba e torno su, non sono folle, fino a questo punto, brat.- (fratello)

-Oh si che lo siamo dei folli, sennò non saremmo dove saremo ora.-

Disse Dimitri ghignando, avviandosi a chiamare Frenck per caricare il pezzente nel bagagliaio.

Ghignai tirandomi su, buttando la cicca, mentre rientravo dentro, dove si trovava il moribondo insanguinato e legato come un salame.

A breve Markus gli farà un bel servizietto prima di ucciderlo.

Mi diressi verso le scale, dove si trovava una porta ed entrai per farmi una doccia.

Mi diressi verso le scale, dove si trovava una porta ed entrai per farmi una doccia

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"Venti minuti più tardi.."

Salii le scale chiudendo la porta alle mie spalle, per poi prendere l'ascensore che mi avrebbe condotto al primo piano, alla ricerca della mia bellissima donna.

Una risata inconfondibile e dolce si sentiva attraverso la cucina, mi diressi lì trovandola che stava ridendo di gusto insieme a Magda.

Che visione.

Una dea bellissima e sensuale.

Amo il suono della sua risata, così pura e genuina.

Mi avvicinai silenziosamente alle sue spalle, dove si trovava seduta di fronte al bancone, mentre Magda era intenta a riempire due tazze di the.

Le circondai le spalle, abbassandomi verso il suo dolcissimo viso, mentre i suoi dolci occhi da cerbiatta si incastravano hai miei di ghiaccio.

-Ciao amore, ma non hai freddo così?-

-Mi sono fatto una doccia e no, sto benissimo, la freddolosa qui sei tu, bambolina.-

-Siete voi che siete abituati a vivere stile polo nord, non io!- Disse imbronciandosi, sotto le risate divertite di Magda.

Alzai un sopracciglio con fare di scherno, mentre allungavo la mano sul suo bellissimo ventre, pieno di mia figlia che cresceva sana e forte, prendendolo ad accarezzare con dolcezza.

-Caffè, Alexander?-

-Si grazie Magda, posso sapere come mai le due donne della mia vita stanno ridendo così?-

Vidi mia moglie, scoppiare a ridere di nuovo, facendomi insospettire.

-Oh niente caro, o solamente raccontato qualche tuo annedoto di quando eri piccolo.-

-Ah, grazie eh.-

Dissi con fare ironico afferrando la tazza di caffè bollente, vedendo la mia cerbiatta ridere di gusto.

Mentre continuavo ad accarezzare quella meraviglia del suo pancione, alzando lo sguardo divertito verso la donna che mi aveva cresciuto come una madre.

Non lo avevo mai ammesso ad alta voce, ma è sempre stato così.

Per me, la mia vera madre è lei, non la donna che mi ha messo al mondo con cui o chiuso i ponti come con mio padre molti anni prima.

Anche se non è cambiato nulla, dato che io e mio fratello non avevamo mai avuto rapporti di famiglia con queste persone.

Mi misi seduto al fianco di mia moglie, mentre appoggiava la testa sulla mia spalla continuando a sorseggiare il suo te' preferito, hai frutti di bosco.

Finalmente avevo tutto ciò che desideravo.

Ero arrivato al potere a soli diciannove anni, ero diventato un Vory molto presto, avevo ottenuto il potere, i soldi e la cosa più importante di tutte, lei.

La donna della mia vita la mia luce.

Non desideravo altro.

Non desideravo altro

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Continua

La Moglie Di Un VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora