Cap 40

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Quel pomeriggio i ragazzi insieme ad Alexander, erano saliti sul tetto del suo locale, ancora chiuso

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Quel pomeriggio i ragazzi insieme ad Alexander, erano saliti sul tetto del suo locale, ancora chiuso.

-Avete scoperto qualcosa di nuovo?-

Chiese Alexander, accedendo una sigaretta, andandosi ad appoggiare sulla parete, iniziando a fumare, mentre scrutava ognuno di loro, con quello sguardo glaciale che metteva i brividi e che sapeva leggerti fino a dentro la tua anima.

Capiva molto bene, se qualcuno di fronte a lui mentiva.

In quel momento li stava osservando "la bestia" non si era fatto un nome del genere tanto per..

Lo aveva per un motivo, per cui la sua brutalità e il suo sadismo non aveva confini e loro lo sapevano bene.

Era un Vor, il Vor più temuto della cerchia, il più pericoloso.

Nessuno aveva mai cercato di sfidarlo, fino a l'anno scorso, anche se avevano scoperto i vari traditori che collaborava con la famosa "talpa".

Ma non stava solamente sfidando lui per il potere, stava sfidando tutta "l'alleanza" e questo era un fottuto guaio.

Perché ogni oscuro segreto di ognuno di loro della cerchia, "questa fantomatica persona" li sapeva, e quello era ancora di più un grosso problema.

Ed era maledettamente bravo, sapeva bene come muoversi.

E questo lo mandava in bestia.

Ma doveva mantenere il controllo, sennò era la fine.

Il bastardo avrebbe ottenuto ciò che voleva.

E lui non glielo avrebbe dato, la sua perdita di controllo, doveva rimanere lucido e scoprire chi era, e solo allora si sarebbe "divertito" con il povero mal capitato.

-No, ma sono convinto, quasi al novanta per cento, che sia qualcuno che ci conosce maledettamente bene e i nostri modi di fare.- Disse Vlad.

Dimitri spostò lo sguardo verso di lui, sogghignando.

-Oh ma dai Vlad, che scoperta!- Disse Dimitri, battendogli le mani con fare teatrale.

Alexander lo guardò attentamente, perché era stato il primo a sospettare di ciò, non stava dicendo una grossa novità.

Ma senza prove concrete non poteva sbilanciarsi e puntare il dito.

Un boss non a il diritto di sbagliare, mai.

-Tu stai sospettando di qualcuno, parla.-

Disse Nikolaj, andandosi a mettere di fianco a suo fratello, accendendosi anche lui una sigaretta, per distendere i nervi.

Videro Jason spostare lo sguardo verso Vlad, avevano lo stesso sospetto, e questo non era sfuggito al boss.

-Parla, rimane qui, chi stai sospettando?- Disse Alexander, con quel suo tono dominante e glaciale che metteva i brividi.

-Vuoi la mia sincerità?-

-Ovviamente.- Disse Dimitri.

-Io sospetto che centra Rumero Iavenko!-

-Cazzo!-Disse Alan, passandosi una mano fra i capelli con fare esasperato.

-E' un'accusa molto pesante questa, è uno dei vecchi Vory.-

Disse Dimitri guardandolo, mentre Alexander era rimasto in silenzio.

-Credo che abbia ragione.. Non è mai stato felice che prendessi il potere parliamoci chiaro lo abbiamo superato alla grande e al vecchio di merda non è mai andato bene. Si vedeva dallo sguardo. Però dobbiamo essere cauti, non possiamo accusare senza avere delle prove, rischiamo una guerra.- Disse Alexander.

-Che intendi fare Brat?-

- Comportatevi come sempre, e trovate delle risposte, e solo allora interverremo.-

Disse, ghignando maleficamente.

La bestia premeva per una vendetta così sadica che ne avrebbe aspirato l'odore del sangue della povera vittima per giorni, mentre la sua mente sguazzava nel potere di cosa gli avrebbe scaturito l'uccisione del bastardo.

L'uccisione della sua inutile e sgradevole preda, quel povero bastardo idiota, avrebbe pagato per ciò che stava cercando di fare, e lui non avrebbe avuto limiti alla sofferenza che gli avrebbe causato.

Continua

La Moglie Di Un VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora