Eravamo sdraiate sul mio letto, aveva la testa appoggiata al mio petto e le stavo facendo le coccole, lei stava accarezzando il mio fianco scontrando le sue dita con la mia pelle, facendomi venire i brividi letteralmente ovunque.
"Ho scritto una canzone, che parla di te." Lo sputa fuori così all'improvviso.
"Amore io scrivo di te in ogni canzone come la mettiamo ora?"
"Non era quello che intendevo Ga, volevo dire che questa volta ho scritto LA canzone completamente dedicata a te e che forse è così intima che non vorresti nemmeno che gli altri la lèggessero." Ho sorriso, solo tu puoi farlo, solo tu puoi scrivere certe cose, perché mi conosci come mai nessuno lo ha fatto, conosci ogni singola parte di me e io ne sono felicissima.
"Beh io posso sentirla?" Ti ho chiesto accarezzandoti i capelli.
Tu ti sei alzata, mi hai guardato negli occhi e hai avvicinato il tuo viso al mio.
"Mh non ora, l'attesa aumenta il desiderio." Lo hai sussurrato sulle mie labbra prima di lasciarmi un bacio parecchio intenso.
"Aspetta allora ho qualcosa io per te." Ti ho fatta alzare e sono corsa nell'altra stanza, ho preso una scatola di legno, era un po' consumata, era di mia madre, anni fa ci teneva dentro vecchissime foto.
"Aprila." Ti ho detto.
"Gozzi mi devo spaventare? Mi stai per chiedere di sposarti?" Ho scosso la testa, ti ho sorriso e ti ho detto che quella scatola era troppo grande per un anello. Quando l'hai aperta hai fatto una strana smorfia, eri confusa.
Ho preso il vaso in vetro in cui avevo posto la tua rosa rossa, e ho messo l'altra.
"Marti questa è una rosa gialla, per te, per il mio sole, questa rosa sei tu. La voglio tenere qui con me, in questa camera che ormai è anche un po' tua, vicino a questo letto che è diventato quasi nostro. Un giorno ti sposerò e uniremo con un nastrino bianco le nostre rose, così come i nostri cuori." Ho detto tutto questo guardandoti negli occhi. Li amavo. Tu mi hai presa per i fianchi, alzando quella maglia viola e lunga che indossavo. Ho sentito di nuovo le tue mani sulla mia pelle e un brivido mi ha attraversato il corpo. Mi hai stretta a te per baciarmi.
Non so per quanto tempo siamo state così, io che tenevo le mani sulle tue spalle e dietro al collo, tu con le mani sui miei fianchi, le nostre bocche unite insieme, come se fosse l'unica cosa a tenerci vive.