Vuoto

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La vedo lì, al solito posto.
Seduta al tavolino con due occhiaie enormi.
Anche tu non dormi Marti? Allora perché?

"Ciao."
Le faccio un cenno con il viso per salutarla e il suo sorriso che si era formato sul volto sparisce all'istante.

Lo so che è strano.
Che questo clima fra noi non c'è mai stato.
Che abbiamo sempre riso e scherzato come fosse la prima volta.
Ma c'è sempre una fine a tutto,
e noi ora siamo qui.

La sento mormorare un "okay" come se si fosse resa conto del fatto che le cose sono più difficili di come pensa, che sto davvero male e che sono davvero arrabbiata.
"Cosa vuoi Martina?" Sputo fuori dopo minuti infiniti di silenzio in cui avrei solo voluto urlarle contro.
"Parlare."
"Di cosa?"
"Di noi Gaia, per favore."
"No Martina, non c'è nessun noi, tu hai rovinato quel noi. Sei stata chiara." Lo vedo che stai male, ma non posso cedere così, non posso e non voglio.
"Possiamo essere amiche almeno, non voglio perderti così."
Spalanco gli occhi perché è tutto così assurdo.
"Amiche Martina? Sul serio? Io non ho neanche voglia di parlarti, sono così arrabbiata con te, per aver distrutto tutto ciò che avevamo. Sono così arrabbiata che non riesco nemmeno a guardarti negli occhi, Martina. Vorrei dimenticarti per non dover soffrire ogni giorno dalla mattina alla sera, vorrei dormire la notte, vorrei che il letto non fosse così freddo senza di te. Vorrei che casa nostra, anzi casa mia, non fosse così spoglia senza di te. E potrei andare avanti per ore, potrei elencarti tutti i motivi per cui vorrei solo urlarti contro, ma non ci riesco, non ne ho le forze, te ne rendi conto?"
"Scusa."
Lo hai sussurrato, ti sei alzata, e te ne sei andata.
"Aspetta Marti." Ti ho detto. Tu ti sei fermata ma non mi hai guardata, hai continuato a fissare la porta davanti a te, forse speravi che io ti chiedessi di restare, ma non ci sono riuscita.
"È vero che non riesco ad essere tua amica, è vero tutto ciò che ti ho detto prima, ma ci sono."
Poi sei andata via.
E io sono rimasta lì.

Sono rimasta a vedere quel tavolino mezzo vuoto.
Quel tavolino che ora è la mia vita.
Vuota e monotona.
Sono rimasta a vedere il mio riflesso nella finestra.
A vedere le mie occhiaie.
I miei capelli spettinati.
I miei vestiti orribili che indosso da quasi una settimana.
Sono rimasta a vedere la mia vita senza di te in quel bar.

Luci acceseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora