boomer

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«dove stiamo andando?» chiesi mettendo il telefono in borsa.

«dimmelo tu. Dove vuoi che andiamo?» chiese Duncan

«potresti darmi una mano visto che dovresti aiutarmi»

Annuì, senza dire niente. Svoltò a sinistra, quindi non stava andando per il centro commerciale. E menomale. Cavolo, sembrava chissà che cosa dovessi fare, in più a Noah non interessava nemmeno. Smisi di pensare per un attimo: dovunque mi stesse portando, dovevo accontentarmi.


Il cellulare di Duncan iniziò a squillare, era attaccato al porta telefono della macchina e quindi innocuamente sbirciai il nome del contatto che lo stava chiamando, Mamma. Era come se non stesse succedendo nulla, non si preoccupò di rispondere nemmeno un attimo.


«non ci senti?» chiesi guardandolo

«non è così urgente» rispose scuotendo la testa.


Mi fece venire in mente che non avevo sentito per niente mia mamma o mio padre quella settimana per chiamata, nonostante avessi detto loro che mi sarei fatta sentire di più. Io avevo un bel rapporto con loro, in quel momento non mi andava di indagare sul rapporto che invece aveva Duncan con la sua, di famiglia. O in questo caso, sua madre. Già sapevo qualcosa, vedeva poco i suoi genitori ma non sapevo il motivo, ma non ero affatto sorpresa. Guardai fuori dal finestrino, Duncan si stava fermando davanti a In The Groove, un negozio di dischi, per niente distante da casa mia. Gwen amava quel posto e probabilmente Duncan lo conosceva per quel motivo, anzi, sicuramente lo frequentava anche lui. Con quale criterio aveva scelto quel posto era curioso però. Duncan si rimise il telefono nella tasca, e dopo scendemmo dalla macchina.

«interessante» dissi «una gara su chi conosce di più Noah»

Forse la prima volta che entrai in quel negozio fu proprio con Gwen, qualche anno prima, doveva comprare un CD dei Paramore, insieme a noi c'erano anche Heather e Bridgette, era una di quelle giornate in cui mancavano i professori, e invece di andare a casa, venivo trascinata da loro per andare in giro. Detestavo quando mancavano i prof, odiavo gli scioperi. Di qualsiasi tipo.

In The Groove era un posto davvero niente male, c'era qualsiasi tipo di scompartimento di vari generi musicali, dal pop al rock, dal reggae al rap, dal lirico al soul, qualsiasi cosa. Bene, ero finita qui, io non sapevo che regalo fare al mio amico ma, se ero lì, un motivo c'era. Intanto seguivo Duncan, che si mise a camminare lentamente mentre si guardava attorno. Si fermò davanti al reparto rock, osservò alcuni album, come se potesse trovare li la risposta per il regalo.


«sai, Noah non ha proprio i tuoi stessi gusti musicali» sussurrai avvicinandomi a lui, che sembrò ignorarmi mentre osservava come innamorato quegli album. «è da tempo che volevo comprare qualcosa di...più vintage. Come un vinile...ho già quello dei Nirvana. Penso che sia il turno dei Queen questa volta»


Alzai un sopracciglio «ah, siamo venuti qui per te, ora si che ha tutto più senso...»

«no, posso venire qui quando voglio, saputella» si girò verso di me «e a Noah piacciono gli Imagine Dragons, penso tu lo sappia... »

Giusto, si. Ma ero io quella che doveva fare il regalo a Noah, quindi dovevo decidere io cosa fargli. Giusto? Anche se avevo chiesto a Duncan un piccolo...aiuto? Che disordine. Mi era proprio difficile ammettere che stavo facendo quel regalo più per me, per non sentirmi in colpa se non glielo avessi fatto, che per Noah, a cui interessava poco e niente.

«giusto ma... ascolta anche i Coldplay. E l'idea di fargli il regalo è mia » dissi spostandomi nell'area pop.

«ma sei venuta qui con me » mi seguì «avevi un disperato bisogno di aiuto» si mise a ridere

Midnight Pillow-duncneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora