urgency

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Entrammo in casa senza citofonare. Vedemmo Bridgette sdraiata sul divano che guardava la tv con delle gallette di riso in mano «ehy Noah!» si alzò per salutarlo.

«potevo rimanere li seduta, Courtney mi ha detto che ieri è stata una giornata impegnativa» disse Noah

Bri annuì «ah ah, si. Diciamo che sto avendo un po' un periodo, come dire...pensieroso riguardo l'università» continuò. Pensai un secondo solo per arrivare a quello che stava dicendo e rimasi un pochino interdetta. Non perchè non me ne avevesse parlato, ma perchè pensavo che quello che sociologia le piacesse molto, molto di più del lavoro che stava svolgendo.

«vuoi abbandonare?» mi sedetti vicino a lei. Lo chiesi subito, neanche fosse certo che lo avesse fatto.

Bridgette buttò il capo all'indietro, sbuffò. Sembrava avesse paura che la sgridassi «uff, temo di si»

«non devi avere paura di parlarne con me» le dissi.

«perchè, sono una che ha paura di te?»

Alzai un sopracciglio.

«io ogni tanto ho paura di questa qui» mi indicò Noah, lo spinsi.

Bridgette rise «okay, lo ammetto, lo sai»

La osservai un po' più seria. «da quanto ti senti così?»

Fece spallucce «non da molto tempo. Non te ne ho parlato perchè neanche io so come mi sento, a dire la verità...solo con mamma ne ho avuto modo di parlarne, ecco»

Annuii. Non volevo che la conversazione finisse lì ovviamente, mi piaceva parlare di queste cose. Anche perchè sarebbe potuto servire anche a me, una lezione del genere. Non si poteva mai sapere. Con me poteva essere diverso. Da quando ho otto anni sogno di diventare avvocato e da quel momento non ho mai cambiato idea,  arrivati a ventitrè.

«l'importante è che ti sei riposata oggi» dissi

«si! Tra qualche minuto potrebbero arrivare Geoff e Duncan, loro rimangono per cena. Noah, ci stai?» disse

«assolutamente si» rispose Noah sedendosi di fianco a Bridgette. Ora eravamo tutti e tre sul divano, quello che vedevo in tv era un episodio di Lost, Bri amava quella serie. Mi rilassai qualche secondo anche io finchè non mi si fece quella domanda. No, non nella testa. Me la fece Bridgette. La domanda di quella. Quella mattina. Me n'ero dimenticata.

«alla fine come è andata oggi con Scott?» la mia amica girò la testa verso di me, Noah fece lo stesso, solo che lui aveva visibilmente un sorrisetto furbo in viso che avrebbe dovuto levarsi prima che iniziassi a parlare, cercai di fulminarlo con lo sguardo. Non andò come avrei voluto.

Il risolino di Noah fu sentito da Bridgette che spostò lo sguardo su di lui, poi di nuovo su di me.

«che è successo?» il suo viso si illuminò di curiosità.

«niente- di che»

«e perchè Noah ride?»

«perchè Noah è un idiota»

«wo-wo -wo! Hey, cosa sono queste parole?»

«ugh!» esclamai

«Cornelia...» mi richiamò Noah. «Sto solo scherzando»

Sospirai «lo so» Mi girai completamente verso Bridgette «è andata molto bene. Diciamo che è stato un susseguirsi di lui che mi offre cose come la colazione, il passaggio da qui al bar..ci siamo raccontati delle nostre famiglie, così...è stato molto carino.»

Midnight Pillow-duncneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora