unstable

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E non solo quel giorno stetti oggettivamente bene . Anche il giorno dopo, e il giorno ancora. Quello dopo ancora. La settimana si concluse in modo sollevato, finalmente non sentivo più quel peso di non sapere come stesse mia nonna. Fu una settimana felice anche per Bridgette, i suoi due esami andarono molto bene, e forse erano andati bene anche per Geoff. Almeno, lui era convinto di si.

Come ogni venerdì, Geoff passava la serata a casa nostra. Stavolta il suo amico rimase a casa sua, come doveva essere dopo tutto. Ci mancava solo che diventasse una abitudine visto che Geoff gli chiese se volesse venire di nuovo, ma lui rifiutò, per studiare. Non so se questo fosse qualcosa di positivo, ma da quando aveva fatto quel gesto nei confronti di Tyler dei pensieri contrastanti su di lui si rifecero vivi nella mia testa. Come sempre, d'altronde. Non lo avrei mai capito davvero quel ragazzo.

Geoff e Bridgette andarono a letto verso le undici, erano stanchi, la loro settimana era stata decisamente impegnativa, Geoff doveva essere davvero stanco dato che si era dimenticato di parlare della festa a casa sua.
Io invece, prima di poggiare la testa sul cuscino, decisi dare una occhiata ad Instagram.

Trent aveva messo sulle storie lui che suona la chitarra classica, in bianco e nero, qualcosa di lento. Vedendo quella storia, andai a vedere il profilo di Gwen, non aveva messo nulla di nuovo.
Misi giù il telefono. Fissai il soffitto, sperando mi venisse il sonno, chiusi gli occhi. Forse passarono dieci minuti, non vedendo che non mi addormentavo andai in cucina a farmi una camomilla. Me la portai in stanza, decisi di condividere il momento mettendo una storia su Instagram. Mi sentii molto Lindsay, nella foto si vedeva solamente la mia mano che reggeva la tazza.

Stranamente non ho sonno
Scrissi sopra la foto.

Iniziai a bere lentamente, rimettendo le gambe sotto le coperte.

Mi misi a pensare. Un po' alle lezioni della settimana, che avrei dovuto riscrivere bene gli appunti sul quaderno perché non erano molto ordinati. Un po' mi misi a pensare alla nonna, un po' agli esami dei ragazzi, un po', anzi , forse di più di un po', ai miei esami, che ci sarebbero stati da lì a quattro settimane.

Finí di bere la camomilla, appoggiai la tazza sul comodino e chiusi gli occhi, addormentandomi lentamente.

Mi svegliai anche lentamente. Non avevo le forze per alzarmi, almeno era sabato. Sentivo in cucina Geoff e Bridgette che parlavano, riuscii a raggiungerli dopo dieci minuti che tentavo di non riaddormentarmi nel letto.

«non siete andati a correre oggi?» dissi, visto che l'ultima volta era andata così.
«pff, oggi salta» rispose Geoff
«ah Court, ti andrebbe di andare a fare la spesa?» mi chiese Bridgette «mancano un po' di cosette, come le carote, pomodori, le uova...ti ho fatto una lista qui» disse indicandomi un post it messo sulla cucina.
Era già sicura che avessi accettato.

Inclinai lo sguardo «perché io?» non che fossi entusiasmata nell'uscire fuori. Con quel freddo.
Presi il post it in mano, non erano nemmeno poche cose quelle da comprare.

«si, io e Bri dobbiamo andare da Handlebar a parlare un po' con Buch, dobbiamo organizzarci per la festa per il nostro amichetto» disse, quindi sarei potuta benissimo venire anche io con loro, probabilmente avevano già deciso così.

Sbuffai «okay» dissi «ma mi accompagnate voi al centro commerciale»

Geoff annuí «certamente»

Stanca di usare il pullman fino all'osso.

Mi accompagnarono all'entrata, se solo Geoff fosse venuto con la sua macchina a casa nostra, a quel punto io avrei potuto usare quella di Bridgette, ma no, la signorina era andata a prenderlo direttamente a casa. Perchè? Niente, ero destinata ai pullman a vita.

Midnight Pillow-duncneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora