will you be there?

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Mi svegliai di scatto.

Mi guardai attorno, girai la testa per due volte, a destra e a sinistra.
Mi misi una mano sul petto. Chiusi gli occhi.

Ero convinta al cento per cento che qualcuno mi stesse accarezzando la testa.
No, sul serio. Mi sembrava impossibile che invece non fosse così, che fosse tutto finto, che non fosse successo niente. Che fosse stato solo un sogno. Sentivo di aver il cervello bloccato, sentivo ancora quella mano che mi toccava e mi faceva rabbrividire soltanto il pensiero.

Rimasi seduta così, nel mio letto, per dei minuti indecifrabili. Ero mezza addormentata e mezza spaventata e quindi il risultato fu che non capii quanto tempo passò dal momento in cui mi svegliai di soprassalto.
Fu molto inquietante.

 
Questo si aggiunse alla mia lista dei sogni più brutti mai fatti , per quanto non fosse successo nulla di così spaventoso, anzi.
Doveva essere stato un sogno troppo lucido. Un sogno dove non succede niente , dove ci sono solo io che dormo e mi sveglio , rendendomi conto che qualcuno mi sta accarezzando la testa.
Okay, me ne dovevo fare una ragione, non era successo. E menomale.
È che non riuscivo a darmi pace senza darmi un motivo, del perché avessi sognato ciò. Solitamente i sogni , per come la vedevo io, possono essere due cose; o una versione un po' alterata di quello che ti è successo durante il giorno , oppure è qualcosa a cui pensi spesso , un pensiero fisso, ma non troppo fisso.
Un desiderio.
Non mi ci rivedevo in nessuna di queste, ed è per questo che mi spaventava. Senza nessuna prova scientifica, senza averlo letto da nessuna parte, è solo un mio ragionamento fatto molto razionalmente. Quel sogno però non aveva niente di razionale.

Feci un po' di respiri profondi, senza chiudere gli occhi, ma non riuscivo a chiuderli perché avevo paura , di cosa ? Non lo so. So solo che ero traumatizzata.

Dopo che mi calmai, mi resi conto di una cosa nuova. Fuori era buio.
Accesi il cellulare e vidi che erano le tre e quarantuno. Io ero andata a letto verso le ventitré e qualcosa.

Scoprii un'altra cosa nuova.
A mezzanotte in punto Duncan mi aveva inviato dei messaggi.

Ci sei?

Stai già dormendo...

Io non ho sonno.

Questo documentario sembrava più interessante...invece è noioso. Molto. Quasi più noioso di te.

Poi smettono i messaggi ed iniziano dei link. Mi aveva mandato due link di due canzoni.

Una era Lose Yourself di Eminem. L'altra era Blue In Green di Miles Davis. Quest'ultima la conoscevo , una canzone jazz con solo pianoforte e tromba. Mi piaceva molto ascoltarla perché aveva un effetto camomilla su di me. Che non c'entrava niente con la prima canzone che mi aveva mandato.

Lose Yourself di Eminem.

Mi stupii per due motivi. Uno era per l'assenza di senso nel mandarmi quelle canzoni. E poi perché le canzoni erano di due generi opposti. Completamente opposti.

Questo era un modo per descrivere il carattere di Duncan.

Non risposi, non mi sembrava l'ora. Spensi il telefono e mi sdraiai di nuovo , aspettando di riaddormentarmi.
Pensai al modo in cui quella mano si poggiava sulla mia testa, in modo caldo, delicato, una mano che mi sembrava sconosciuta.
Quel modo di accarezzare non lo conoscevo.

Non era la mano di mamma, era più grande. Ma non era nemmeno di papà. Non era neanche della nonna. Ed era come se prima che mi svegliassi così improvvisamente avessi sentito un calore che mi avvolgeva e che mi teneva stretta, come se non volesse lasciarmi andare via.
Detta così , sembra tutt'altro che un sogno terribile. Ero protetta.
Chiusi gli occhi, cercando di ricrearmi nella testa quell'atmosfera per aiutarmi a dormire. Pensai a Blue in Green di Miles Davis.

Midnight Pillow-duncneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora