being right

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Ci misi un po' a realizzare che mi ero addormentata alle otto di sera e che mi ero svegliata il giorno dopo. Non mi ero lavata i denti ma non avevo mangiato niente quindi non era così grave no?
No, per questa volta me lo feci passare. Non mi ero messa il pigiama, avevo addosso i jeans neri e il maglione bordeaux che non erano così comodi per dormire. Non mi ero struccata. Il mio cuscino bianco infatti era sporco di mascara dato il pianto della sera prima. Si, impiegai qualche minuto a realizzare quello che era successo ma soprattutto cercare di capire che ore fossero. Le tapparelle della mia stanza erano alzate e fuori il cielo era sereno. Fu proprio il sole che mi svegliò.

Il mio cellulare era rimasto nella mia tasca e questo non andava affatto bene. Non mi piaceva dormire con il telefono vicino a me, figurarsi avercelo addosso. E non solo, era rimasto scarico. Al 5% per cento. Lessi l'orario, otto e dieci.

Avevo dormito tredici ore.

E il mio stomaco emetteva suoni imbarazzanti.

Tirai uno sbuffo rumoroso. Okay, non doveva accadere mai più.
Non dovevo più ridicolizzarmi come avevo fatto quella sera.
E soprattutto non dovevo pensare alla nonna.

Presi il caricabatterie dal cassetto e lo attaccai alla presa del muro per caricare il mio cellulare. Vero, volevo che mamma mi chiamasse.
Non importa.
Non mi faceva bene.

Mi alzai dal letto lentamente e aprii la porta senza fare rumore. Dovevo mangiare di sicuro, magari non l'insalata di mare di Bridgette che chissà quale fine aveva fatto ma i miei cereali ai frutti di bosco. Speravo che Bridgette avesse conservato la cena del giorno prima, così me la sarei mangiata a pranzo, infatti controllai il frigo e feci un sospiro di sollievo quando vidi il mio piatto. Non l'aveva buttata, non lo avrebbe mai fatto. Meglio così.

Aprii la dispensa per prendere i cereali, quando nel mentre chiudevo delicatamente l'anta, sentii un respiro, come se ci fosse qualcuno che stesse dormendo. Di certo non in cucina ma era comunicante con la sala.

C'era qualcuno su uno dei due divani?

Avevo un dubbio sul chi potesse essere ma avrei tanto voluto sbagliarmi. Feci qualche ragionamento mentre mi avvicinavo lentamente ai due divani per ritrovarmi davanti Duncan che dormiva con il piumone sul divano, quello vicino al tavolino del salotto.

Ma che ci faceva li? Non era tornato a casa con Geoff?

Ah, giusto. Geoff non era la prima volta che rimaneva a dormire da noi per passare più tempo con Bridgette, succedeva spesso. Quindi lui essendo rimasto doveva rimanere anche l'altro. Non solo per quello, Bridgette avrebbe obbligato Duncan a restare per non farlo rimanere da solo. E pensandoci bene, non poteva tornare a casa con l'auto di Geoff. Ci poteva stare il suo pernottamento. Non capivo perché non avesse aperto l'altro divano che si poteva trasformare in un divano letto che era molto più comodo ma tanto non mi importava, faceva tante cose che non capivo.
Anche lui era vestito esattamente come lo avevo visto l'ultima volta. Felpa nera con jeans neri, mi chiedevo come facesse a dormire con quei cavolo di piercing appesi alle orecchie.

E quello era il mio piumone. Quello azzurro chiaro che era riposto nel mio armadio. Quindi Bridgette era entrata nella mia stanza per dare il piumone a Duncan e io non l'avevo sentita entrare?

Sonno lungo e pesante, ne ero felice almeno. Non dormivo così da tempo,studiando la sera e svegliandosi presto la mattina c'era poco tempo per riposare bene durante la settimana.

A ogni modo non volevo stare dove c'era lui, provavo senso di vergogna dopo quello che era successo il giorno prima ma non avevo nemmeno voglia di rimanere in camera mia, ci ero rimasta abbastanza tempo.
Duncan non aveva detto niente di male comunque e non potevo prendermela ma penso proprio che era quello il mio problema. Non volevo che lui avesse ragione. L'altro problema è che stavo esagerando di nuovo.

Midnight Pillow-duncneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora