wasting time

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L'una e mezza.
Quella sarebbe stata l'ora in cui avrei dovuto incontrarmi con Duncan, divertente al solo pensarlo. Quel lunedì le lezioni in università sarebbero finite a mezzogiorno, mentre le sue alle undici e mezza.
I criminologhi se la prendevano con calma, il lunedì.
Che poi, Duncan aveva esattamente la faccia del contrario di criminologo. Chissà cosa lo avesse portato a studiare tale facoltà. Mi incuriosiva come poche cose.

Decidemmo, anzi, decise lui, che ci saremmo visti nel bar dell'Università per pranzare insieme, e non feci altro che immaginare la faccia di Noah nel vedermi con Duncan, così vicino. Feci un sospiro di sollievo nel leggere un messaggio da parte del mio amico mandato alle dieci di quella mattina.

ehyyy oggi non ci sono a lezione , seguirò online,ma oggi pomeriggio ci vediamo in biblioteca verooo?

Gli risposi che ci sarei stata e che gli avrei portato i miei appunti. Anche questo poteva essere un regalo.
Scherzavo. Tra i due non so chi fosse piú pignolo.

Avrei tanto voluto vederlo subito, al posto di Duncan che molto probabilmente se ne stava seduto da qualche parte nell'aspettare che arrivasse l'una e mezza. Dopotutto nemmeno lui voleva vedermi, avrebbe preferito mangiare da solo, anche se l'idea del pranzo è stata sua.

E io avevo appena finito filosofia del diritto, era l'ultima ora. Fu una lezione abbastanza leggera, nonostante fosse una materia complessa e a tratti noiosa, ma due ore volarono subito senza nemmeno che me ne accorgessi.

«ciao Court, a domani!» mi salutó Kathlyn uscendo dall'aula, una ragazza che aveva appena cominciato i corsi da noi.

«a domani!» risposi chiudendo lo zaino. Erano rimasti due alunni e il professore, il signor Mr. Grant, un uomo sulla cinquantina, magro con i capelli ricci, aveva qualche capello grigio ma a parte questo se li portava bene, i suoi anni, fu l'ultimo professore nuovo di quell'anno.
Mi soffermai molto su di lui perché, oltre ad essere comunque un bell'uomo, mi ricordava vagamente qualcuno, ma mai riuscita a capire di chi si trattasse. Eppure ero sicura di averlo visto da qualche parte, prima di vederlo in classe.
Stava sistemando delle schede, alcune le osservava e le inseriva dentro una cartelletta blu, alzó lo sguardo solo quando sentí il mio saluto.

«arrivederci Mr.Grant!» lo salutai.
«arrivederci!» rispose.

Uscii dall'aula, prendendo il cellulare dalla tasca. Controllai i messaggi, non c'erano notizie sulla nonna, purtroppo. Camminai per qualche metro per il corridoio, non c'era molta gente sul piano, la maggior parte erano tutti usciti fuori. Arrivai fino alle scale che portavano al piano inferiore, accorgendomi di avere quella sensazione famosa, quella del sentirsi osservati.

Alzai lo sguardo, lentamente. Mi fermai. Sentii quel profumo, quello che disgraziatamente mi piaceva molto.
«buh!» sentii dietro di me, fatto apposta per spaventare, anche se il tono della voce era tutt'altro che forte, era semplicemente inaspettato. Così inaspettato che mi fece perdere l'equilibrio, spostando il piede sul primo gradino delle scale.
Ringrazio me stessa per essermi aggrappata alla ringhiera.
Mi girai di scatto, fulminando con lo sguardo quello che non era altro che Duncan. Si trattenne dal ridere, almeno ci provava, se non fossimo stati a scuola sicuro avrei avuto il piacere di toglierglielo quel sorrisetto odioso.

«che ci fai qui?» chiesi spingendolo.
Schioccò la lingua «umh, siccome l'una e mezza mi sembri non arrivare mai, ho deciso che oggi si mangia presto. Anche perché prima mi levo di torno questa faccenda meglio è» disse mentre giocherellava con un mazzo di chiavi.

Midnight Pillow-duncneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora