Alla fine andai in biblioteca. Non avevo molta scelta, avrei aspettato li Noah, che sarebbe potuto comparire in qualsiasi momento, nonostante fossero le due e mezza e dovevamo vederci alle tre. Era solito arrivare in anticipo.
Per far capire alla mia coinquilina che ero rimasta sola, le mandai un selfie, facendo una smorfia buffa. In fondo, avevo vinto io.
Dopodiché decisi di chiamare Lea, sperando rispondesse subito e non troppo dopo. Sarebbe diventato un problema a quel punto.
Mi guardai attorno, immaginandomi uno scenario catastrofico come Noah che entra improvvisamente in biblioteca e decisi di chiamare sua sorella.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
Quattro squilli.
Cinque squilli.
Segreteria telefonica. Aveva il cellulare spento.
«no...» mormorai. Guardai l'orario, erano le due e dieci. Poteva essere ancora a scuola, oppure era appena uscita. Speravo solo rispondesse ai numeri di telefono non salvati. Forse se avessi riprovato di nuovo avrebbe richiamato, almeno io avrei fatto così. Dovevo riprovare. Aspettai dieci minuti, nel mentre ricevetti la risposta di Bridgette alla mia foto.
che è successo?
Le risposi dicendo che Duncan si sentiva di star perdendo tempo dopo essersi sentito con Samuel e aggiunsi che avevo l'ennesima conferma che era un ragazzo instabile e strano, nonostante abbia detto e stra ridetto questa cosa a Bridgette e a tutti quanti ma nessuno mi ascoltava. Era una canzone già sentita e risentita. L'unica cosa nuova che notai era forse quel suo far finta di essere annoiato, ma questa poteva benissimo essere una mia impressione. Purtroppo ne avevo tante.
e mi ha fumato in faccia. Odioso aggiunsi.
Ma tanto avevo vinto io, ero più matura di lui.
Riprovai a chiamare Lea, non poteva passare troppo tempo.
Dopo il secondo squillo ci fu una pausa, una pausa di più o meno di quattro secondi, per poi ripartire con il quarto squillo, quinto squillo. Di nuovo segreteria telefonica.
Sospirai. Forse non era il momento. Avrei potuto richiamarla più tardi, magari la sera. Ebbi quasi paura che la sorpresa poteva non esserci e non andava affatto bene. Noah non vedeva la sua famiglia da molto e meritava di starci insieme. È un peccato che non potevano esserci i genitori che sarebbero stati sicuramente felici di vederlo, ma era inutile chiedere conoscendo il lavoro del padre di Noah. E sua madre non andava da nessuna parte senza suo marito, quindi...almeno Lea e Samuel dovevano esserci.Decisi di scriverle un messaggio, sicuro mi avrebbe richiamato dopo.
ehy Lea, sono Courtney. Quando hai tempo ,appena puoi, richiamami. Devo parlarti di una cosa :)
Almeno l'avrei tranquillizzata, magari poteva chiedersi perché l'avessi chiamata.
Nel momento in cui le mandai il messaggio, ne arrivó uno da Duncan, il che mi sorprese leggendone il contenuto.come hai fatto ad avere il numero di Lea alla fine?
Che gli interessava? Non sapevo se rispondergli o meno. Si, gli risposi, ma non avevo ne voglia né intenzione di dirgli il come.
non stai perdendo tempo a chiedermelo?
Rimasi decisamente stupita nel vedere che era online, doveva essere davvero curioso di saperlo. Mi dispiace per lui che questa volta quella che l'avrebbe fatto innervosire sarei stata io. Oltretutto in quel momento non avevo niente da fare, potevo stare lì a non rispondergli fin quando non sarebbe arrivato il mio amico. Cioè in quel momento.
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Midnight Pillow-duncney
Fanfiction«qualcuno che ti accarezzava la testa?» ripetè, almeno non stava ridendo.