"Dai colori di Notting Hill a quelli delle bustine di tè di Twinings, non si può non apprezzare quelli regalati da Shoreditch.
Il quartiere, a nord della City, è stato fino a pochi anni addietro un luogo pericoloso. E' nel pieno degli anni novanta che è iniziata la sua trasformazione, anche grazie ai giovani e agli artisti controcorrente, divenendo un punto di riferimento per l'arte e il divertimento.
Il sobborgo di Shoreditch è la rappresentazione inglese della "gentrification", ossia il mutamento - determinato dall'arrivo di classi benestanti - di una zona urbana originariamente borghese. Ciò ha dato il via a rinnovamenti urbanistici quanto socio-culturali.
Oggi, camminando per le strade, oltre ai locali rappresentanti la vita notturna della zona, si possono ammirare famose street-art sulle facciate delle strutture cementate..." e poi? Punto. Sì, per ora avrebbe inserito un punto.«A che punto sei?» Norah, seduta all'altro lato del tavolo da pranzo, fece sbucare il capo da dietro lo schermo del proprio pc. Osservò in quali condizione si trovasse la sua collega e constatò che fosse messa male quanto lei: capelli arruffati, occhiali da riposo in bilico sulla punta del naso e sguardo stanco.
Hanna sospirò, per poi abbandonarsi contro lo schienale della sedia, adesso troppo scomoda. «Ho revisionato gli articoli sui mercati di Brick Lane, Camden Passage, Little Venice e ripreso la stesura di quello su Trafalgar Square, che avevo lasciato in sospeso due giorni fa. Poi ho terminato con quelli su Oxford Street, Notting Hill e il negozio-museo Twinings. Adesso ho buttato giù la bozza sui graffiti di Shoreditch», disse e - nel mentre - aveva appoggiato gli occhiali sul tavolo e stropicciato gli occhi con le mani strette a pugno. «E tu?»
Norah annuì a quasi ogni parola udita, con la guancia appiattita su una delle braccia - che aveva stancamente incrociato sulla superficie in legno. «Io ho quasi finito e non vedo l'ora di leggere le curiosità che hai inserito. Sono sicura che le hai messe», ridacchiò, «e scommetto che Lewis si è subito i tuoi racconti infiniti su quei luoghi».
«Ei! Lewis apprezza i miei discorsi! Mica come qualcuno qui presente, che sembra sempre stare per addormentarsi sul posto», replicò stizzita la riccia. La sua espressione offesa fece scoppiare a ridere l'altra.
Norah sapeva quanto la combinazione lavoro-Lewis potesse scuotere Hanna.«Sempre la solita», continuò sbuffando, senza partecipare al divertimento di Norah. «Comunque, visto che siamo a buon punto con il lavoro... potremmo riprendere ciò che mi stavi dicendo su Mike stamattina?» aggiunse, alzando e abbassando le sopracciglia, con un sorriso malizioso.
«In realtà nulla di che. Quando siamo usciti dal cinema, siamo andati a prenderci un gelato e - oh - sai, ho scoperto che gli piacciono solo i gusti a base di cioccolato. Nessun'altro. Ti rendi conto?» iniziò spedita, destandosi dalla precedente posizione, gesticolando. «Proprio come me!»
«Ahia, mi immagino le litigate allora... Sia mai che qualcuno mangi l'ultimo cucchiaio di gelato. Sta scritto pure nelle tavole della legge che spetta a te», la canzonò l'amica, con una serietà che finì per tramutarsi in risata.
«Oddio, non ci avevo pensato», ammise con l'espressione di chi ha appena realizzato la cosa più brutta del mondo, lasciando Hanna scandalizzata.
Nel loro appartamento non mancava mai del gelato, soprattutto quello che piaceva alla bionda e - quando capitavano delle serate "no"- se lo condividevano davanti alla televisione.
Sarebbe stato tutto molto bello e adorabile, se non fosse che Norah una volta aveva letteralmente scatenato una "guerra tra cucchiai" per l'ultimo boccone. Da allora Hanna aveva imparato la regola: nessuno avrebbe dovuto permettersi di rubare l'ultima cucchiaiata di gelato al cioccolato alla sua migliore amica, oppure avrebbe ricevuto una posata dritta negli occhi. Okay, il cucchiaio nell'occhio non era stato voluto, fatto sta che era stata una conseguenza diretta dei modi di Norah.
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That's How The Light Gets In
ChickLit[35 capitoli - in corso...] Hanna Landi si è trasferita a Londra per studiare Journalism a soli diciannove anni. No, la realtà non è propriamente questa. Però è questo ciò che tutti pensano e l'unica persona che sa la verità è Norah, sua coinquili...