La delusione ferisce, spesso, il carnefice e la vittima. A volte questi coincidono... a volte no. In ogni caso, il sentimento va di pari passo con la fiducia: sovente troppo spontanea e, una volta persa, difficilmente recuperabile. Tuttavia, il componente principale di tale condizione, direttamente proporzionale alla quantità di dolore risultante, è l'inopinabile. Nel momento in cui l'illusione viene spezzata è come cadere dalle nuvole: più in alto nel cielo della convinzione ci si trova, più forte sarà lo schianto sulla terra polverosa. Tutto questo è ciò che accadde, in escalation, poco dopo l'uscita di scena di Hanna e Lewis.
"Io e te facciamo i conti dopo" erano state le parole del fotografo. E Norah allora aveva intuito cosa fosse realmente accaduto, perciò aveva impedito ad Arthur di fare dietrofront per tornare, con le orecchie fumanti, da dov'era venuto: «Da quando sei diventato così meschino?»
Il fratello si voltò, confrontandola. Lei lo stava fissando con occhi accusatori e braccia incrociate al petto.
«Meschino? Secondo te è meschino tifare per la verità? Hanna aveva bisogno di qualcosa che la svegliasse... lui è troppo buono per riuscire a toccare le corde giuste», replicò con risolutezza.
Mike, sconvolto dinanzi a tanti assurdi eventi, si era tenuto alle spalle della sua donna, permettendole in licenzioso silenzio di affrontare quel dibattito con Arthur.
«Non ti riconosco più...» mormorò Norah, con occhi delusi. Poi, all'improvviso lesse qualcosa nello sguardo del fratello e gli domandò, tacitamente, se la ragione di tanta insistenza fosse mossa da altro, qualcosa di assolutamente sbalorditivo e diverso dal senso di protezione.
Arthur, pressato dall'insistenza delle pupille della sorella, aveva abbassato gli occhi. La mascella serrata.
Le braccia di Norah caddero a peso morto lungo i fianchi. «Tu...» quasi sussurrò, più a sé stessa che ad altri. Sentì le mani di Mike stringere la presa sulle proprie spalle. Doveva aver intuito anche lui a cosa stesse alludendo. Che avesse visto giusto?
«Io non-» provò a dire qualcosa il diretto interessato, ma non poté esprimersi oltre a causa dell'arrivo di Jake.
«Hey, sei sparito», esordì quest'ultimo una volta giunto al suo fianco.
La sicurezza, che aveva percosso Arthur fino a poco prima, si era dissolta per lasciar posto a tanta vulnerabilità. Continuava a far passare l'attenzione da uno all'altra, senza sapere a chi dover dare corda in quel momento.
«Scusaci, l'abbiamo rubato noi», fece Mike con tono scherzoso, spezzando la tensione che si era creata nel cerchio.
Anche se, alla fine, il giovane risultò essere troppo sveglio per bersi quel tentativo di dissuasione. Tant'è che mantenne un certo contegno e, senza accentuare il sorriso, indagando sui visi dei fratelli, disse: «Allora adesso me lo riprendo, se non vi spiace».
«Potresti farci compagnia, invece, no?» propose Norah, inarcando un sopracciglio. Proprio allora, un attimo prima che Jake potesse aprire la bocca per rifiutare, la voce del signor Knight li interruppe.
«Cosa sta accadendo qui?» domandò con tono severo. Un cipiglio gli marcava la fronte alta e spaziosa, segno del fatto che si era accorto del mare in tempesta che separava i suoi figli.
La signora Knight, al suo fianco, sembrava esser preoccupata a sua volta. Tuttavia non lanciò uno sguardo né a Mike né tantomeno a Jake. E Norah era troppo frastornata per trovare strano che non stessero sputando disprezzo da ogni poro nei confronti dell'uomo che amava.
«Stavo proponendo loro di unirsi a bere qualcosa insieme, visto che Arthur è stato per i fatti suoi l'intera serata», replicò la ragazza, mantenendo gli occhi puntati sul fratello.
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That's How The Light Gets In
ChickLit[35 capitoli - in corso...] Hanna Landi si è trasferita a Londra per studiare Journalism a soli diciannove anni. No, la realtà non è propriamente questa. Però è questo ciò che tutti pensano e l'unica persona che sa la verità è Norah, sua coinquili...