(Attenzione: contenuto sensibile - scene violente!)Italia, Firenze
Sette anni prima...Il lento imbrunire del cielo estivo suggeriva il progredire del tempo e in particolare, quella domenica di luglio, l'approssimarsi di uno degli eventi più attesi dai giovani: il raggiungimento dell'età adulta, della tanto agognata libertà di scelta e, di conseguenza, dell'incremento delle responsabilità. Quell'età in cui si diventa autonomi e maturi abbastanza da poter, a seconda dei paesi, bere o guidare. Oppure tornare a casa ad orari indecenti. Quel periodo della vita in cui ci si trova sulla vetta di una montagna di sogni e prospettive, quando la mente viaggia a velocità tanto pericolose da far sfuggire la logica, così da perdersi nel bisogno di fare le esperienze che per tutta l'infanzia son sembrate il culmine della soddisfazione. Una meta che sembra l'arrivo e non è altro che un passo verso la linea di partenza.
Così si sentiva la giovane dai lunghi boccoli scuri, seduta sul tappeto beige di camera propria: entusiasta, in fibrillazione, emozionata a non finire. Nessuna preoccupazione per il futuro.
Si passava il mascara sulle lunghe ciglia nere, ridendo a denti scoperti mentre raccontava la propria anima a quelle che si reputano amiche a - ormai - diciotto anni: Alessandra era una ragazza composta, dai capelli biondo cenere tenuti quasi sempre legati in eleganti acconciature. Se ne stava sul bordo ai piedi del letto; portava con eleganza un tubino verde smeraldo e copriva la bocca col dorso di una mano quando rideva con più enfasi, cercando di mantenere il suo usuale principesco contegno. Keira, invece, seduta accanto a quest'ultima, aveva indossato un abito più casual: il tessuto leggero e svolazzante scoppiava di colore; l'arancio caldo, spezzato dai motivi bianchi, rosati e verdi raffiguranti dei fiorellini, le donava a dismisura. I capelli neri come la pece erano stati acconciati il giorno prima in una miriade di treccine. La sua pelle abbronzata faceva invidia a tutta la compagnia.
«Era pure ora! Credevo che avreste continuato a guardarvi a malapena in faccia per altri due anni», ridacchiò Keira, spalleggiando Alessandra.
«Non credevo che mi avrebbe aspettata per un anno... sono così felice!» esultò Hanna, coprendosi il viso con i palmi per nascondere il rossore.
«Insomma, già ti ha fatto il regalo», scherzò la corvina, facendole un occhiolino dal riflesso dello specchio in cui la riccia si stava specchiando e truccando da una ventina di minuti.
Hanna scosse la testa divertita e schioccò la lingua sul palato con un'espressione fintamente indignata. «Bhe, se fosse stata una cosa tanto spettacolare come dicevano... magari ti darei ragione», commentò infine, alzando gli occhi al cielo.
Scoppiarono tutte e tre a ridere.
«Dopo questa, quando lo vedrò stasera, non so come farò a trattenermi dallo sghignazzare! Si vantava tanto...» asserì Alessandra, faticando a rimanere seria.
«Dai, basta», disse Hanna, alzandosi dal pavimento. «L'unica cosa a cui dovete pensare è che a breve prenderò la patente e che potremo andare ovunque vorremo senza dover chiedere nulla a nessuno... credo proprio che il regalo dei miei sarà una macchina!»
Keira la raggiunse, porgendole l'abito azzurro degno di una principessa, e le sorrise con affetto. «Se così fosse, non sai quanto ti invidio!»
La aiutarono con la zip del vestito e ad agganciare i gioielli, pronte per raggiungere la festa in giardino. Diciotto anni si compiono una volta sola nella vita.
Hanna si sentiva una ragazza fortunata, aveva tutto ciò che si potesse desiderare: una famiglia unita, una condizione economica ottima, buon rendimento scolastico, amiche fidate e un ragazzo amorevole. E mai le era passato per la mente di poter perdere tutto nel giro di pochi attimi.
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That's How The Light Gets In
ChickLit[35 capitoli - in corso...] Hanna Landi si è trasferita a Londra per studiare Journalism a soli diciannove anni. No, la realtà non è propriamente questa. Però è questo ciò che tutti pensano e l'unica persona che sa la verità è Norah, sua coinquili...