Aiuto

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Tenko pov.
Sono passati sei mesi, sei mesi in cui ho imparato a conoscere i quartieri della zona come le mie tasche, sei mesi in cui mi sono finalmente divertito, sei mesi in cui il mio rapporto con izuku si è fatto sempre più solido e si basa su un forte senso di fiducia e protezione reciproca, mentre con katzuki le cose non sono molto cambiate, se non per il fatto che non mi fa più paura.
Sono in bagno a lavarmi quando sento la porta aprirsi e una testolina verde fare capolino
I: "Tenko, io e kacchan andiamo al parchetto a giocare, raggiungici appena puoi ok? Ho chiesto di aspettarti ma non ne vuole sapere..."
T: "tranquillo andate pure, il tempo di lavarmi e vi raggiungo"
E come sempre esce con il sorriso stampato in volto.
Cerco di sbrigarmi, non vedo l'ora di andare a giocare...
Esco di casa e mi dirigo verso il parco, sono quasi arrivato quando vedo del fumo sulle colline poco lontane e un forte odore di bruciato si estende per la zona, vuoi per curiosità, vuoi per vedere che nessuno sia ferito, mi ritrovo a camminare in quella direzione...
Più mi avvicino più la puzza di bruciato aumenta...
Una cappa di fumo rende difficile la visuale, mi porto una manica a coprirmi il naso cercando di respirare il meno possibile, arrivo al centro di una valle e quello che vedo mi gela il sangue in vena.
Un bambino.... U-un bambino é attaccato ad un albero, é coperto di fiamme e sta urlando disperatamente...
I miei piedi si muovono da soli, so che è pericoloso, so che dovrei chiamare gli eroi, ma non c'è tempo...
Mi avvicino a lui, sta piangendo mentre vedo la sua pelle carbonizzarsi sempre di più
X: "b-brucia... Haaaaaaa... P-papà.... S-sei finalmente... F-fiero di me?..."
Cosa devo fare?
Mi sfilo un guanto e la prima cosa che faccio é posare le mie dita sul tronco a cui é stretto, che si disintegra...
X: "a-aiuto... Fa... Fa male... AIUTO... Q-QUALCUNO MI FERMI"
non mi vede neanche é completamente fuori controllo,
Mi rinfilo il guanto e faccio l'unica cosa che mi viene in mente...
Cerco una zona del suo corpo che non stia bruciando e noto che la zona del petto é ancora sana, lo spingo a terra e ponendomi lateralmente a lui, lo squoto ignorando il calore e finalmente sembra accorgersi di me
X: "A-AIUTAMI"
T: " SONO QUI, VOGLIO AIUTARTI, CERCA DI FARE RESPIRI PROFONDI, NON POSSO AVVICINARMI DI PIÙ FINCHÉ LE FIAMME SONO COSÌ ALTE"
ha gli occhi spalancati, inizio a fare ampi respiri ignorando il fumo e lo vedo imitarmi finché il suo respiro non torna regolare
T:"così bravo, va tutto bene... Ci sono qui io, non avere paura"
finalmente le fiamme si spengono e io riesco ad avvicinarmi, il suo corpo trema e il suo guardo é perso nel vuoto, lo prendo delicatamente, stando attento a non toccare le zone ustionate e lo stringo in un abbraccio
T:"va tutto bene... É tutto finito"
Gli Accarezzo i capelli finché non lo sento rilassarsi del tutto
X: "g-grazie..."
T: "figurati... Adesso però dobbiamo andarcene da qui, il fumo, l'aria sta diventando irrespirabile..."
Lo aiuto ad alzarsi, gli faccio passare un braccio sul fianco e uno dietro le mie spalle e insieme ci allontaniamo dall'incendio che ormai aveva circondato la zona.
Si stacca da me e cademmo entrambi per terra sfiniti, finalmente riesco a guardarlo in faccia, ha i capelli bianchi e due occhi blu intenso, però... Sembrano così vuoti, spenti.
Si avvicina a me e mi mette una mano sulla spalla
X: "grazie per avermi salvato, ne hai di fegato..."
I miei occhi si soffermano sulle bruciature, la zona del viso é quella più colpita, ma anche collo e braccia non sono ridotti bene...
T: "nessun problema davvero, ma riesci ad alzarti? Devo portarti a casa e medicare le ferite prima che si infettino... Se non riesci da solo ti do una mano io..."
X: "hey, hey, quanta fretta, va tutto bene... Non è la prima volta che brucio il mio corpo, certo fa male, ma riuscirò a resistere, non c'è bisogno di... Di andare a casa, no, no io a casa non ci torno"
T: "come faccio a riportarti a casa tua? Non so neanche dove abiti ma quelle ferite vanno curate, adesso, perciò adesso andiamo a casa mia"
X: "ti ho già detto che sto bene e poi perché dovrei fidarmi a venire con te? Non ti conosco e tu non conosci me, perché vuoi aiutarmi?"
T: "hai ragione, scusa, mi chiamo Tenko ed abito a pochi isolati da qui, non hai nulla da temere, hai chiesto aiuto, lasciati aiutare"
Gli porgo la mano e lo vedo pensarci un attimo, non mi piacciono quelle bruciature, cerca di non farlo vedere ma continue smorfie di dolore compaiono a scatti sul suo viso, finché non afferra la mia mano e lo aiuto ad alzarsi
X: "mi chiamo Touya... Se davvero vuoi aiutarmi, questo è tutto quello che c'è da sapere..."
Sorrido
T: "grazie Touya... Grazie di aver afferrato la mia mano"
Touya: "non penso avessi molta scelta, mi sembri parecchio determinato, perché sorridi? Cos'è ti sembro ridicolo?"
T: "no, assolutamente no, sono solo felice che tu ti sia fidato di me... Almeno un pochino"
Touya: "non ho più nulla da perdere, anche se dovessi farmi del male, non mi cambierebbe nulla"
T: "stai tranquillo, non ti farei mai del male... Io sono come te"
Lo guardai negli occhi e posso ben notare lo stupore all'interno di essi
T: "ti spiego tutto mentre andiamo... Riesci a camminare?"
Touya: "N-non mi interessa la tua vita, comunque sì riesco a camminare anche da solo..."
T: "va bene, decidi tu di cosa parlare ok?"
Touya: "non voglio parlare di niente"
T: "ok, adesso però andiamo, voglio curarti le ferite"
Camminiamo fino a raggiungere casa nel più totale mutismo, sento i suoi occhi addosso, mi sta osservando, osserva i miei movimenti, osserva le mie espressioni, non mi importa se non si fida di me, voglio solo che stia bene... Mi ricorda così tanto il me di qualche mese fa, solo, spaventato e in costante ricerca d'aiuto...qualunque cosa accadrà, io lo salverò.

𝐼𝑛 𝑀𝑦 𝐵𝑙𝑜𝑜𝑑 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora