– "Ammetto che avevo delle aspettative esagerate per Aberdeen, ma pur ridimensionandole, devo dire che non mi sta facendo una bella impressione. Tu che ne pensi?"
– "Hai ragione"
Sarà stato il tempo che preannunciava una tempesta con raffiche di vento e sferzate d'acqua occasionali, ma Aberdeen sembrava uscita da un romanzo gotico del secolo scorso. I negozi erano ormai chiusi. I vicoli erano scarsamente illuminati e trovare il nostro B&B fu un po' una sfida. Il Globe Inn si trovava in una piccola strada del centro, raggiungerla in auto fu difficile. Il posto era scarsamente illuminato, anche le camere avevano finestre che si affacciavano su un cortile interno in cui il sole non entrava mai. La struttura era enorme con corridoi che sembravano labirinti. La ciliegina sulla torta fu la prima colazione che noi pensavamo di fare al ristorante notato al momento del check-in, in un ampio salone con camino. E invece, no. Le aspettative vennero deluse quando il tizio ci comunicò che la prima colazione l'avremmo fatta in camera, servendoci dal minibar.
– "Bella merda"
– "Direi di sì. Dai, cerchiamo di stare il meno tempo possibile in camera, andiamo a farci un giro. Diamo una seconda possibilità alla città", proposi.
Il tempo aveva deciso di voler contribuire a rendere quell'accoglienza un disastro, tant'è vero che per le strade non incrociammo anima viva.
– "Sarà aperto almeno un ristorante, secondo te?"
– "Lo spero"
Dopo pochi minuti, trovammo un posticino vicino l'università che faceva degli hamburger strepitosi. Il locale era vuoto, ma il cibo sarà stato uno dei migliori mangiati in Scozia. La ragazza che ci servì al tavolo era una studentessa che si pagava gli studi con un lavoretto occasionale. Originaria di Glasgow, ci disse che Aberdeen aveva una delle migliori università del Paese e che tantissimi studenti venivano anche dalla vicina Inghilterra a studiare lì. Ci disse anche che di solito la città era molto affollata e che proprio quel quartiere era frequentato da studenti, sempre pieno di vita.
– "Abbiamo acchiappato la serata sbagliata", disse Milly.
– "Pazienza, vorrà dire che ci ritorneremo", proposi.
– "Non penso. Credo, invece, che ritornerò volentieri a Fort William"
– "Strano come i ruoli si siano ribaltati. Di Aberdeen avevamo delle aspettative belle alte e ci ha un po' lasciato con l'amaro in bocca. Fort William, dall'altra parte, che consideravamo come una città di passaggio senza nutrire nessun tipo di aspettativa, ci ha stupito"
– "Il bello del viaggio è anche questo: toccare con mano la realtà e trarre le proprie conclusioni"
– "Quanta saggezza"
– "Il risultato della combo tra birra e stanchezza", Milly indicò la sua seconda birra, il cui bicchiere era ormai a metà.
– "Tanto non ci resta molto da fare. Paghiamo il conto e ce ne andiamo a nanna"
– "Domani ci aspetta un viaggio ancor più lungo per scendere a Edimburgo. Sveglia presto"
L'indomani alle 8:00 del mattino eravamo già in viaggio. C'era il sole ad Aberdeen e vederla illuminata senza il maltempo, con i negozi aperti e le persone che passeggiavano, ammetto che fece tutto un altro effetto.
– "Credo che se la meriti un'altra possibilità in futuro", ammisi.
– "Dici?"
– "Ne sono convinta. Aberdeen ha del potenziale, è il tempo che ci è mancato per scovarlo"
– "Forse hai ragione"
– "Arrivederci Aberdeen, civediamo presto"
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Cara Scozia, il diario di un'avventura
AventuraDa Glasgow a Edimburgo, passando per Fort William fino all'incantevole Isola di Skye. Il racconto di due amiche e del loro legame che supera i confini del tempo per consolidarsi nel presente, durante il viaggio che ha cambiato le loro vite. Pronti a...