Fort William

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Chi segue Outlander conosce molto bene il nome di questa graziosa cittadina. 

Anche se dal punto di vista della serie Fort William evoca brutti ricordi ed atroci sofferenze, nella realtà non si può di certo dire lo stesso.

Fort William doveva essere un semplice punto di passaggio, una sosta inevitabile sul nostro itinerario. Ma, poi, si è rivelata essere una piacevole scoperta. Sarà stato che prima di partire non ci avevamo riposto molte speranze, che quando siamo arrivate, quindi, non avevamo alcuna aspettativa da soddisfare. Ma la tranquillità e l'ordine di Fort William l'hanno resa tanto indimenticabile ai miei occhi che potrei addirittura averla inserita nella lista dei posticini che vorrei visitare una seconda volta.

Fort William ci ha insegnato che non bisogna mai sottovalutare il potenziale che ha da offrire un posto che ancora non si è avuta l'occasione di visitare.

- "È arrivata l'ora di cambiare portafoglio", mi lasciai conquistare dalla fantasia scozzese a sfondo rosso e dalla targhetta Scotland in pelle marrone cucita in basso a destra: senza pensarci due volte quel capiente portafoglio era mio.

Le vetrine dei negozietti lungo tutto il viale centrale esponevano una carrellata di prodotti tipici locali e una miriade di oggetti caratteristici scozzesi: segno che si trattasse di una cittadina turistica a tutti gli effetti.

Arrivate alla fine del lungo viale notammo la vetta innevata di quello che probabilmente doveva essere il Ben Nevis. Era impossibile non notarla: sovrastava imponente sull'intera cittadina, come un attento guardiano col compito di assicurarsi che tutto fosse sotto controllo.

Entrambe col naso all'insù ammiravamo quel gigante dalla testa brizzolata.

- "Magnifica questa vista!"

- "Molto!", confermai io.

Milly aveva assunto un'espressione pensierosa che era difficile non notare. 

- "A cosa stai pensando?", le chiesi.

- "Ricordi la foto di Sam che ti mostrai un po' di tempo fa?", mi rispose lei con un'altra domanda.

- "Quale di preciso?"

- "Quella sul Ben Nevis!"

- "Ah sì?", risposi sorpresa.

- "Ma come non ti ricordi? C'era la neve e lui riprendeva i suoi piedi mentre camminava. Una delle sue solite escursioni!"

Continuai a fissarla accigliata. Cominciavo a ricordare a quale foto si riferisse, non ero però molto sicura riguardo al luogo in questione. 

- "Ho dei dubbi riguardo alla montagna. Non sono del tutto sicura che si tratti del Ben Nevis, bensì di un'altra cima di cui non ricordo il nome"

Milly mi fissava pensierosa. Alla fine, si ritrovò d'accordo con me: - "Probabilmente mi sono confusa", concordò.

Ripercorremmo lo stesso viale al contrario. Mentre facevamo scorrere lo sguardo distratto su qualche altro piccolo particolare che ci era sfuggito all'andata, Milly si girò di scatto verso di me. 

- "Ora ricordo! Ho confuso i soggetti. La foto a cui mi riferivo è stata pubblicata da Sam, ma non si trattava di questa montagna", e con un rapido gesto indicò la cima maestosa del Ben Nevis alle nostre spalle. 

- "Bensì di un'altra cima di cui ora mi sfugge il nome. Una foto di questa montagna, però, ricordo di averla vista. Si tratta di una foto pubblicata da Richard Madden"

Milly era estasiata da questo improvviso ricordo.

- "Non potevi lasciar perdere. Dovevi per forza entrare nel tuo castello mentale e risalire alla fonte di questo dilemma", la punzecchiai io.

- "Ti risulta che io sia una persona poco precisa e che molli la presa facilmente?", mi rispose lei con finto tono di stizza.

Nessuno potrà mai permettersi di considerare la mia amica poco professionale e superficiale. Milly è l'emblema della precisione.

- "Stupida io a stupirmi", le feci un occhiolino e le passai un braccio intorno al collo stringendola a me per un leggero abbraccio. Appoggiai la mia fronte alla sua e per un tratto di strada camminammo in questo modo, fino a quando la nostra attenzione venne catturata completamente da un'altra interessante distrazione.

Cara Scozia, il diario di un'avventuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora