Capitolo 2

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"Piacere Thomas" mi allungò una mano che io strinsi "Emma".

"Non è un nome americano o sbaglio?" osservò il ragazzo incuriosito.

"No sono italiana ma quando sono nata i miei genitori sono venuti ad abitare qui" gli spiegai. Presi un sorso dal mio frullato. Dio era buonissimo!

"Ah,capito" poi mi sorrise "Com'è l'Italia?"

"Io abitavo a Roma e ci sono tornata alcune volte in questi anni...è una bella città,molto interessante però devi saperla girare altrimenti rischi di perderti" gli spiegai.

Vedendo che stava zitto azzardai una domanda "Tu sei di Miami o prima abitavi da qualche altra parte?"

"Sono di Miami al 100%. Però ho visitato Los Angeles,Hollywood,il Texas,New York e anche Londra" mi spegò.

"Ah wow,ti piace viaggiare a quanto pare!"

"Si anche se più che altro lo faccio per distrarmi un po'". Vedendo che stavo zitta mi chiese quanti anni avevo "Sì lo so che non è carino chiederlo ma sono curioso" mi spiegò.

"No tranquillo. Ne ho 17,te?"

"17 anche io"

Seguì un imbarazzante silenzio dove io abbassai lo sguardo sul bicchiere e lui guardò fuori dalla finestra. "Vieni spesso da Starbucks?" mi chiese poi.

"Si ogni tanto si...diciamo quando ho del tempo libero e ho voglia di bermi un frullato" risposi "teinvece?"

"Oh bhe io no,non vengo quasi mai. Quando ho del tempo libero e ho voglia di un frullato,come te appunto"

Ecco di nuovo quel silenzio imbarazzante. Guardai l'ora sul cellulare e mi accorsi che erano già le 3 del pomeriggio.

"Ora io dovrei andare a casa" dissi guardandolo.

"Oh si anche io" mi rispose distrattamente prima di alzarsi e di affiancarmi. Mi accorsi solo allora che era molto più alto di me e portava una Freitag verde sulla spalla. Osservandolo prima al tavolo avevo notato che aveva un piercing nero all'angolo sinistro del labbro inferiore,gli occhi azzurri e i capelli biondo scuro spettinati ad arte.

Uscimmo dal locale "Grazie per il frullato e per la compagnia" lo ringraziai.

"Figurati,grazie a te! Ah,questo è il mio numero" e mi allungò un bigliettino.

"Grazie" dissi prima di girarmi e andarmene.

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La mattina dopo a scuola Step mi venne incontro mentre fumava una sigaretta "Allora come è andata da Starbucks?" e mi strizzò l'occhio.

La guardai sorpresa "E tu come fai a saperlo?!"

"Jessica mi ha raccontato di averti vista seduta al tavolo con un ragazzo davvero carino,secondo lei" mi spiegò.

"Ah ok comunque si,mi ha offerto un frullato e poi ci siamo seduti a chiacchierare un po'. Sembra un ottimo amico" spiegai mentre ci dirigiavamo in classe.

"Ma è carino almeno?" mi chiese incuriosita.

"Si è un bel ragazzo,biondo,occhi azzurri,..." comincia a descriverlo ma lei mi interruppe "Ah capito il classico "principe azzurro"" e mimò le virgolette di "principe azzurro".

"Comunque"continuò "domani sera è in serbo una grande festa da Alice. Dicono che ci saranno circa 300 persone. Ci vieni con me." La sua non era una domanda ma un obbligo quindi non potei fare altro che accettare. Forse per una volta uscire mi avrebbe fatto bene.

THOMAS'S POV

La sveglia suonò anche quella mattina. Wow,ero vivo,che felicità. Mi alzai e andai in bagno per vestirmi. Mi guardai difronte all'enorme specchio:avevo ancora le pupille dilatate a causa delle pillole antidepressive. I tagli sulle braccia erano ancora visibili. Ieri mattina mi ero tagliato un'altra volta.

Mi misi un maglioncino di cotone azzurro,dei jeans neri stretti e col cavallo basso e le mie Nike Blazer azzurre e scesi in cucina a fare colazione.

Colazione è una parola grossa per me visto che,a causa della dieta impostami dalle agenzie di moda,non posso mangiare niente. Anzi ormai il mio stomaco rifiuta quasi tutto.

Bevvi il mio succo con dentro sostanze vitaminiche e mangiai metà biscotto. Arrivò Peppa la mia donna dei servizi che mi salutò "Buongioro Thomas. Dormito bene?"

"Ciao Peppa,si dai non male" risposi.

Si girò a guardarmi in viso "Ti vedo più felice del solito oggi,anzi è da ieri quando sei tornato a casa che ti vedo così. E' successo qualcosa?"

Sorrisi tra me e me al pensiero di ieri,di quando avevo conosciuto Emma da Starbucks. "Ho..ho conosciuto una ragazza..ieri da Starbucks" ammisi.

Peppa era sì la mia donna di servizi ma era soprattutto la mia "psicologa personale". Con lei potevo parlare di tutto e sapeva sempre consigliarmi. Era come una seconda mamma per me.

Si girò sorpresa "Ah davvero?"

"Si,si chiama Emma ed è simpatica. Gli ho offerto un frullato" spiegai.

"Ah bravo Thomas" si complimentò prima di girarsi verso il lavello e di lavare i piatti.

Intanto che finivo il mio succo il cellulare cominciò a squillare e mi affrettai a rispondere "Ehi Jasper!"

Il mio migliore amico mi salutò "Ehi Thomas! Come va amico?"

"Tutto bene si te?"

"Benone,oh ascolta vecchio mi passi a prendere in macchina?" mi chiese.

"Yes,arrivo subito" e chiusi la chiamata.

"Vdo a prendere Jasper. Ci vediamo a pranzo Peppa" e presi la mia Freitag verde mettendomela in spalla.

"Thomas se devi trattenerti un po' fuori oggi,vai tranquillo tesoro" e mi strizzò l'occhio.

Sorrisi e alzai gli occhi al cielo "Ok va bene"

Scesi in garage. Guardai le mie auto,anzi quelle di mio padre:ina Ferrari,una Porche,un'Audi e poi la mia 500 bianca. Scelsi quella. Dava meno nell'occhio.

Salii e mi diressi verso casa del mio migliore amico.

SPAZIO AUTRICE

Intanto mi scuso con il capitolo orrendo che ho pubblicato ma veramente vi prometto che i prossimi saranno migliori...questi prendeteli come dei capitoli di passaggio per capire e iniziare a conoscere i nostri personaggi...comunque che ve ne pare per adesso?

Aspetto con ansia le vostre recensioni...hahah no dai scherzo, comunque si vi pregherei veramente di lasciarmi qualche commento...grazie a chi lo farà! :)

Wounded Angel- Angelo FeritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora