CAPITOLO 6
THOMAS'S POV
Peppa mi accolse con la testa bassa e gli occhi lucidi. Bastarono 2 parole per farmi cadere il mondo addosso: nonna peggiorata.
Il sorriso che avevo avuto per tutta la mattinata sparì lasciando posto ai miei occhi che si riempirono di lacrime. Peppa mi abbracciò e io cominciai a piangere. Presto si unì anche lei.
L'unico suono che rompeva il silenzio della casa erano i nostri pianti. Perfino gli uccellini fuori in giardino sembravano aver smesso di cinguettare.
Non chiesi spiegazioni. Mi staccai dall'abbracciò e andai in camera. Mi chiusi a chiave e mi sedei sul letto prendendomi la testa tra le mani e piansi,piansi per minuti interi. Dopo mi alzai,e come colto da un raptus di rabbia corsi in bagno sbattendo la porta. Presi la prima lametta che trovai. Le mani mi tremavano e quasi non riuscivo a prenderla.
Cominciai a tagliarmi. Ogni taglio una fitta di dolore ma ormai mi ero abituato. Intanto piangevo. Il sangue mi colava sulle braccia e gocciolava a terra. Non so quanti tagli mi feci,so solo che alcuni erano più profondi di altri.
Sentii battere alla porta e Peppa che gridava disperata "Thomas! Thomas ti prego! Ti prego apri questa porta!"
"No! Vattene! Lasciami stare!" gridavo fuori di me. Peppa intanto continuava a bussare sempre più forte ma io non la badavo:continuavo col mio "lavoro".
Alla fine tutta la rabbia e la frustrazione svanirono ed io mollai a terra la lametta cadendo poi a mia volta in ginocchio. Il sangue continuava a colare.
Mi sentii mancare e la testa cominciò a girare mentre la vista mi si annebbiava.
Svenni.
Svenni in quel lago di sangue che mi ero creato dasolo.
EMMA'S POV
Dire che i miei mi fecero la romanzina è dire poco. Mi tartassarono di domande su dove ero stata,con chi ero e via di questo passo. Li tranquillizzai inventandomi che ero andata a dormire da una mia amica che abitava molto vicino a casa di Alice.
Alla fine non mi punirono ma mi pregarono,la prossima volta,di avvisarli cosi da sapere che stavo bene e che non si dovevano preoccupare.
"Questa sera c'è la festa di inizio estate" cominciai io mentre mangiavamo attorno al tavolo rotondo della cucina "potrei andarci?"
Mio mamma guardò mio papà e poi quest'ultimo parlò "Con chi volevi andare?" mi chiese mentre tagliava la sua bistecca.
A dir la verità io volevo invitare Thomas ma non potevo dirlo ai miei. Secondo me uscire gli avrebbe fatto bene e poi volevo rivederlo. Mi trovavo davvero bene con lui.
"Andrò con Stephanie...me l'aveva chiesto ancora tempo indietro" mi inventai e mi meravigliai di me stessa: sembravo molto convincente. Era strano perché ogni volta che mentivo venivo scoperta subito. Ero una frana in quello.
Mio papà mandò giù il boccone "Si dai va bene...sono contento che tu esca un po' con le tue amiche,anche se non dovrei mandarti dopo quello che hai fatto stanotte"
"si lo so sono stata una stupida. Grazie papi" e gli sorrisi.
Dopo aver mangiato andai in camera e mandai un messaggio a Thomas
"Ciao,stasera ti va di venire con me alla festa di inizio estate alla spiaggia? –Emma". Invio.
Intanto che aspettavo la risposta mi misi a fare un po' di compiti che mi tennero impegnata per un ora e mezza,mi feci una doccia lavandomi anche i capelli. Cercavo di perdere il maggior tempo possibile così non sarei stata ad annoiarmi.
Erano le 5 quando sentii il cellulare squillare. Mi affrettai a rispondere leggendo il nome sullo schermo: Thomas.
"Pronto?"
"Ehi Emma". Aveva la voce affaticata.
"Thomas come va?"
Passarono dei secondi prima che rispondesse "Bene bene te? Ho letto il messaggio e volevo dirti che va bene per stasera...basta che mi dici l'ora"
"Tutto bene,comunque facciamo per le 7?" chiesi.
"Ok ma ci sono anche i tuoi?"
"ehm..no no vengo da sola...avevo voglia di uscire ma non voglio rimanere sola per tutta la serata quindi ho chiesto a te" dissi un po' imbarazzata.
Lo sentii ridere lievemente "Ho capito:ti manco. Tranquilla stasera ti coccolo:io ne ho bisogno e forse anche tu"
Il mio cuore perse un battito "S-si...c'è ok va bene come vuoi".
Rideva sicuramente immaginandosi me rossa e imbarazzata come non mai:forse lo ero già veramente!
"Ok allora a stasera" mi disse prima di riattaccare.
Andai in bagno e guardandomi allo specchio notai che si,ero arrossita:bastava così poco per farmi imbarazzare. Maledetta timidezza!
THOMAS'S POV
Mi svegliai dopo chissà quante ore. Ero ancora in bagno a terra. Era sporco di sangue e là i ricordi riaffiorarono. Mi guardai i bracci:il sangue colando e poi asciugandosi aveva lasciato tutti dei segni rossi che facevano sembrare i miei bracci colorati.
Mi alzai lentamente e mi guardai allo specchio:occhi lucidi e un po' rossi per via delle lacrime,maglietta e pantaloni macchiati di sangue,tagli su tagli.
Mi tolsi la maglietta e i jeans buttandolo sul cesto della biancheria da lavare ed uscii dal bagno sin boxer andando in camera a prendere un cambio.
Mi sorse un dubbio:che ore erano? Sbloccai il mio Iphone ed erano le 5. Notai di aver ricevuto un messaggio che lessi:era da Emma. Sorrisi al pensiero.
"Ciao,stasera ti va di venire con me alla festa di inizio estate alla spiaggia? –Emma"
La chiamai. Volevo sentire qualcuno che teneva veramente a me.
Rispose subito "Pronto?"
"Ehi Emma" la salutai cercando di tirare fuori un po' di entusiasmo.
"Thomas come va?". Sembrava preoccupata. Cazzo che avesse capito il mio stato d'animo?!
"Bene bene te? Ho letto il messaggio e volevo dirti che va bene per stasera...basta che mi dici l'ora"
"Tutto bene,comunque facciamo per le 7?"
"Ok ma ci sono anche i tuoi?". Non so perché feci quella domanda. Mi era venuta senza neanche pensarci. Forse volevo passare del tempo dasolo con lei.
La mia amica.
La mia migliore amica.
Perché ormai lei lo era diventato,in così poco tempo,ma lo era.
La sentii balbettare segno che era imbarazzata "ehm..no no vengo da sola...avevo voglia di uscire ma non voglio rimanere sola per tutta la serata quindi ho chiesto a te"
Risi. Avevo capito tutto:gli mancavo. "Ho capito:ti manco. . Tranquilla stasera ti coccolo:io ne ho bisogno e forse anche tu"
Me la immaginai rossa e imbarazzata come succedeva sempre ogni volta che toccavamo l'argomento "coccole" o "amore",oppure semplicemente se gli facevo un complimento.
"S-si...c'è ok va bene come vuoi". Si le voleva e io gliele avrei date.
"Ok allora a stasera" e riattaccai.
Avevo ancora due ore di tempo. Mi lavai un po' le braccia dal sangue e mi scappò un gemito di dolore quando i tagli andarono a contatto con l'acqua tiepida.
Mi misi un pantaloncino dal ginocchio e mi diressi nella mia palestra "casalinga". Sentii dei singhiozzi provenienti da giù e andai a controllare trovando Peppa seduta sul divano che piangeva asciugandosi gli occhi. Mi avvicinai e lei,appena mi vide,mi abbracciò "Thomas credevo il peggio per te tesoro"
"Sono svenuto Peppa." dissi guardandola negli occhi "Scusami" aggiunsi poi.
Non sapendo cosa dire mi abbracciò di nuovo.
"Peppa ho sporcato un po' il bagno..."
"Ora vado a pulire tranquillo"
"Ok va bene...io sono in palestra se mi cerchi".
Feci addominali,flessioni ed esercizi vari per un ora poi andai in bagno a farmi una doccia. Le piastrelle ora luccicavano grazie a Peppa. Aveva lavato anche il lavandino ei miei vestiti sporchi non c'erano più.
Dopo la doccia scelsi cosa mettermi. Aprii l'armadio e optai per un jeans nero attillato col cavallo basso,un maglioncino di cotone grigio e mi misi le mie Nike Blazer grigie.
Guardai l'ora sull'Iphone:6.30 di sera. Bene ero in orario. Salutai Peppa e presi la mia bicicletta fissa visto che la spiaggia dove si sarebbe tenuta la festa era vicina a casa mia,e partii. Pedalavo impaziente di arrivare.
Avevo bisogno di parlarle.
Avevo bisogno di abbracciarla.
SPAZIO AUTRICE
Capitolo un pò tragico per il nostro Thomas ma il prossimo sarà... Non vi dico niente...dovrete aspettare per scoprirlo.... Vi chiedo,anzi vi prego,di dirmi cosa ne pensate:che sia critica (costruttiva ovvio) o complimento va bene qualsiasi cosa. Ora vi lascio,alla prossima!
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Wounded Angel- Angelo Ferito
RomanceEmma ha 17 anni e abita a Miami con i suoi genitori. E' brava a scuola,studiosa,timida e impacciata ma con la testa sulle palle: le vita le sorride. Questo finché non conosce Thomas,ragazzo popolare,che lavora come modello e che all'apparenza sembra...