Capitolo 17

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CAPITOLO 17

THOMAS'S POV

Trovai Peppa ancora a casa mia. Era seduta in cucina mentre si beveva una tisana calda.

"Oh ciao Thomas! Dove sei stato?" mi chiese mentre io appoggiavo lo skateboard a terra.

"I genitori di Emma ci hanno scoperto e mi hanno invitato a cenare da loro" spiegai prendendo un bicchiere con del succo.

"Ah bene dai!" e finì di bere la sua tisana. Mi guardò negli occhi per un minuto poi parlò "Dai che è successo?"

Feci il finto tonto "Niente mi sono divertito"

"Ah si? Bhe tesoro i tuoi occhi dicono il contrario". Ecco sgammato alla grande. Peppa mi conosceva troppo bene per mentirgli, non so sapeva leggermi lo sguardo e capiva all'instante il mio stato d'animo.

Mi sedei difronte a lei "Hanno scoperto tutto" iniziai "che siamo fidanzati e anche che io sono..autolesionista". Sebbene la pronunciassi un sacco di volte, quella parola era ancora difficile da dire.

Peppa sospirò ed io continuai "Non l'hanno presa bene soprattutto suo padre. Me ne sono andato prima che potesse dire niente ma il suo sguardo era pieno di delusione e rabbia credo."

Lei ci pensò un po' su guardandomi e poi mi rispose "Bhe Thomas io non posso dirti che lui potrebbe cambiare idea su di te ma ti dico solo di provarci...lo sai che le persone come te non vengono prese bene dalla gente ma tu puoi ancora dimostrare di poter cambiare, di poter guarire"

"Emma è la mia medicina ora e se non mi permetterà più di vederla io rischio veramente grosso"

Peppa mi sorrise "E allora dimostra di amarla, dimostra che lei è indispensabile per la tua guarigione e per la tua felicità."

Annuii "Si io non la perderò e non permetterò che me la portino via"

"Bravo...comunque domani i tuoi passano per casa. Hanno chiamato prima" mi informò mentre lavava la sua tazza ed il mio bicchiere.

Mi stiracchiai "ok va bene..ora vado a letto Peppa. Ciao a domani!"

"Notte Thomas" ed io mi diressi in camera mia con lo skateboard sotto braccio.

Mi buttai sul letto e ripensai alla serata: era andato tutto bene tranne l'ultima parte. Sua mamma era veramente molto gentile e disponibile, ed anche una gran chiacchierona! Mi aveva fatto 1000 domande ma a me aveva fatto piacere rispondere e l'ho trovato anche giusto: dopotutto ogni madre vuole sapere con che tipo di persona esce sua figlia.

Suo padre invece era più severo e di poche parole. La prima volta che aprì bocca era stata per chiedermi se volevo dell'altra carne, dopo di che di nuovo silenzio. Questo fino a quando non ha interrotto me ed Emma mentre ci stavamo baciando per salutarci e lì ha scoperto ciò che sono veramente.

Chissà che cosa avrà detto poi a sua figlia!

Mi alzai dal letto e mi andai a fare una doccia per distrarre i pensieri. Mi misi un pantaloncino dal ginocchio ed uscii ritornando in camera mia.

Presi il cellulare e chiamai Emma perché anche se erano le 11 di sera speravo fosse sveglia ma lei non rispose. Forse era stanca oppure aveva litigato con i suoi ed era andata a letto presto. Non sapevo proprio che pensare. Gli mandai un messaggio "Ciao piccola! Chiamami appena puoi –Thomas"

Mi misi a letto con il computer sulle ginocchia e cominciai a girare per Fb guardando un po' di notizie e mettendo mi piace qua e là, ma avevo la testa altrove. Pensavo ad Emma e a cosa stesse facendo: se stava dormendo, oppure e stava litigando con i suoi o ancora se stava piangendo. A quel pensiero mi sentii inutile perché non potevo essere lì a consolarla.

Wounded Angel- Angelo FeritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora