Capitolo 8

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CAPITOLO 8

La sveglia suonò e io,ancora con la testa sotto il cuscino,la spensi. Mi alzai e guardandomi allo specchio in camera mia sorrisi al pensiero di quello che era accaduto con Thomas ieri sera:mi aveva baciato,abbracciato,coccolato e voleva perfino darmi lezioni di surf. Ditemi voi come si fa a non voler bene ad un ragazzo come lui!

Mi vestii con il mio solito jeans stretto,una maglietta a mezze maniche della Hollister e le mie Converse. Mi truccai leggermente e dopodiché scesi in cucina saltellando per le scale come una bambina.

"Buongiorno!" salutai con un sorriso a 32 denti. Mio padre alzò gli occhi dal quotidiano che stava leggendo e mi osservò mentre mi versavo un bicchiere di succo "Sbaglio o oggi sei più contenta del solito?" mi chiese.

"Si si oggi mi sono alzata con il piede giusto" risposi mangiando un biscotto.

Mia madre entrò in cucina allacciandosi una collana di perle al collo "Buongiorno tesoro!" mi salutò baciandomi sulla fronte.

Si versò una tazza di caffè e lo bevette in piedi,come sempre. Per lavoro alcune volte non aveva il tempo per fermarsi a fare una bella colazione.

Lavai il mio bicchiere poi uscii,non prima di aver salutato i miei con un bacio sulla guancia.

A scuola non trovai Step che mi aspettava. Strano forse era in ritardo. Gli mandai un messaggio "Ciao Step,dove sei? –Emma". La risposta non tardò "Ehi Emma! Scusami tesoro ma oggi non ci sono...sto male,ho preso la febbre ed il raffreddore. Ci vediamo tra un po' di giorni perché non ti consiglio di venirmi a trovare se non vuoi ammalarti! –Step".

Digitai la risposta dirigendomi verso la mia aula "Ok,mi raccomando riprenditi presto. Ci vediamo! –Emma".

Le lezioni iniziarono ma io ero da tutt'altra parte con la mente. Pensavo ancora a ieri sera. Non avevo mai fatto una cosa simile.

Quel giorno fui richiamata un sacco di volte dai professori perché appunto mi vedevano completamente distratta. Anche se ci mettevo d'impegno non riuscivo proprio a stare attenta. Speravo solo che tutti quei richiami non avrebbero influito sul mio voto nella materia.

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Le lezioni finirono ed io scesi con calma la scalinata difronte all'entrata della scuola,mentre altri ragazzi correvano verso l'autobus parlando tra loro.

Mi sentii chiamare e girandomi notai un ragazzo moro che si faceva largo tra la folla.

"Tu sei Emma Fork?" mi chiese una volta vicino a me.

"Ehm..si perché?" chiesi insospettita. Non lo conoscevo ma non sembrava avere cattive intenzioni. Sembrava un bravo ragazzo,alto,moro,con gli occhi sull'azzurro-verde. Aveva un sorriso perfetto che sfoderò subito.

"Piacere Derek" si presentò "Sono venuto a riportarti questa". Mi accorsi solo allora che teneva in mano la mia pochette,quella che avevo perso alla festa a casa di Alice,con dentro chiavi,soldi e carta d'identità. E dico solo allora perché prima ero rimasta incantata a guardare il suo viso perfetto.

"Oddio! Grazie mille! Ma come hai fatto a sapere che era mia?" gli chiesi curiosa.

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli "Bhe,l'ho trovata e aprendola ho visto la tua carta d'identità. Ho chiesto in giro se ti conoscevano e mi hanno detto che studiavi qui quindi te l'ho riportata" mi spiegò "Non ho preso niente se è questo che ti preoccupa".

Risi e lui si unì a me "Si bhe non che ci fosse tanto da rubare. Comunque grazie,veramente,sei stato gentile a riportarmela"

Mi incatenò con il suo sguardo magnetico "Oh figurati è stato un piacere...almeno ho conosciuto una bella ragazza come te" e mi strizzò l'occhio.

Wounded Angel- Angelo FeritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora