Capitolo 10

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CAPITOLO 10

Ballavo e mi scatenavo immezzo alla pista. Derek mi guardava con occhi vogliosi e ogni tanto mi lasciava umidi baci sul collo. Mi portava da bere e io pensavo solo a divertirmi.

Sentii che mi prendeva per i fianchi e mi appiccicava a lui. Le sue mani cominciarono a scendere sempre più in basso e si fermarono a palpare il mio sedere. Dopodichè scese ancora più in basso,sull'orlo del vestito. Avevo capito le sue intenzioni e non mi tirai indietro quando mi prese per un braccio e mi portò al piano superiore della discoteca fino ad entrare in una stanza abbandonata.

Nella semioscurità intravidi un divano e degli scaffali pieni di scatole e oggetti vari. C'erano anche scope e secchi usati per la pulizia del locale.

Cominciò a mordermi il collo con foga e si tuffò sulle mie labbra morsicchiandole. Non era per niente dolce ma mi stava facendo impazzire. Poi c'era anche l'alcool che faceva la sua parte.

Mi fece distendere sul vecchio divano e si mise sopra di me togliendosi la maglia e lasciandomi ammirare il suo fisico anche se per poco perché ricominciò a mordermi sul collo scendendo poi verso la spalla lasciata nuda dal vestito monospalla.

Mi lasciai sfuggire un gemito di piacere che lui bloccò baciandomi con foga.

Mi aiutò a togliermi il vestito e lo gettò a terra dove ben presto finirono anche i suoi jeans. Mi guardò per pochi secondi poi con un colpo secco mi tolse il reggiseno per poi cominciare a torturare con mani e labbra i miei seni.

Sentivo la sua erezione attraverso i boxer farsi sempre più evidente. Cercai di bloccarlo "D-Derek non mi sento pronta" dissi quasi gemendo.

"Non dire sciocchezze piccola,sei prontissima invece!" e si tolse i boxer.

Cominciò a toccarmi sotto da sopra gli slip e poi me li strappò buttandoli a terra assieme agli altri vestiti.

Cominciò a palparmi e a toccarmi facendomi gemere. Poi si issò sui gomiti e si infilò il preservativo.

Si posizionò e prima che potessi dire niente mi penetrò. Urlai dal dolore mentre lui cominciava a muoversi e ogni tanto mi lasciava qualche bacio sul collo.

Dopo poche spinte uscì da me. Mi aveva fatto raggiungere l'apice in così poco tempo!

Si distese vicino a me ed io cercai le sue labbra ma lui mi allontanò "Smettila con tutte queste sdolcinerie! Vestiti piuttosto".

Rimasi di stucco "C-come hai detto scusa?" chiesi intimorita mentre lo guardavo vestirsi.

"Muoviti" mi ordinò.

Mi vestii confusa e prima che lui aprisse la porta lo bloccai "Mi vuoi dire che cavolo ti prende?"

Per tutta risposta fece una risata amara "Era tutta una scommessa.". Vedendo che non rispondevo continuò "Credevi veramente che io fossi interessato a te,che ti amassi?! Bhe ti sei auto illusa dolcezza! Era una scommessa fatta con dei mie amici. Loro credevano che non fossi in grado di portarti a letto con me e invece è stato più semplice del previsto."

Mi sentii bagnata sul viso e mi accorsi solo allora che le lacrime erano fuggite al mio controllo.

"Sei solo un bastardo" e me ne andai piangendo. Uscii dalla discoteca e corsi. Corsi fino ad arrivare a casa. Lì mi asciugai le lacrime. Non volevo che i miei mi vedessero piangere anche se non credevo fossero svegli a quell'ora della notte.

Infatti come previsto stavano dormendo. Andai in camera,mi chiusi a chiave e mi buttai sul letto in un pianto disperato. Non sapevo che fare. Mi sentivo usata,sporca e privata di una cosa che mi apparteneva.

Wounded Angel- Angelo FeritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora