Capitolo 11

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CAPITOLO 11

THOMAS'S POV

Mi diressi furioso verso il bar dove la maggior parte delle volte Derek si ritrovava con il suo gruppo di amici. Con me c'era anche Jasper che cercava in tutti i modi di farmi cambiare idea senza riuscirci. Un vantaggio di essere popolare,forse l'unico,era che potevi venire a sapere dove amici di amici si trovavano.

Varcai la soglia e cercai con lo sguardo Derek,immezzo al sottile strato di fumo che riempiva il locale. Lo trovai seduto ad un tavolo con altri 5 amici. Peppa,sapendo i miei piani,mi aveva avvertito dicendomi che con la violenza non si risolveva niente e io mi ero indotto che non avrei alzato le mani.

Ma appena lo vidi seduto al tavolo che rideva e scherzava come se non fosse successo niente tutto quello andò a farsi benedire. Beveva una lattina di Coca Cola e si guardava intorno come se si sentisse osservato, ed infatti lo era. Da me.

Mi avvicinai furioso e non riuscii a mantenere la calma. Lo presi per il colletto della maglietta e lo sbattei sul tavolo "Bastardo!"

I suoi amici si alzarono e mi allontanarono con degli spintoni. Jasper mi trattenne"Thomas,Thomas sta calmo amico!"

Derek si sistemò la maglietta e si avvicinò un po' a me "Oh guarda chi si rivede,Thomas" mi sorrise beffardo ed io dovetti stringere i pugni per non prenderlo a botte "A cosa devo tutta questa rabbia?".

"Come se non lo sapessi già" riuscii a dire. Jasper mi teneva una spalla come per impedirmi di scattare un'altra volta.

"No,di che parli?" mi chiese prendendo un sorso di Coca.

Mi avvicinai ancora dipiù e gli puntai il dito contro "Tu,tu sei un coglione! Hai fatto star male Emma! L'hai fatta soffrire e non credere di passarla liscia!"

Cominciò a ridere "Emma? Ah si la ragazza di due sere fa,quella della discoteca...ahh Dio che bella serata" .

Non resistevo più. Volevo prenderlo a pugni ora.

"Per essere stata la sua prima volta devo dire che è stata una fantastica scopata...la chiamerò più spesso" e fece per prendere un altro sorso di Coca ma io gli buttai la lattina a terra.

"Per chi l'hai presa? Per una delle tue puttane?" gli urlai contro.

"Ma lo è. È stato troppo semplice portarsela a letto. Gli è bastata una toccatina sul sedere ed era già avvinghiata a me. E voi la chiamate ragazza seria..pff io non capisco" e rise.

Non resistetti più. Lo presi per il collo e lo buttai a terra mettendomi poi sopra "Tu non devi permetterti di chiamarla puttana hai capito?!" e gli sferrai un pugno in pieno volto che gli fece sanguinare il naso.

I suoi amici cercarono di buttarmi a terra ma niente poteva fermarmi quando ero incazzato nero.

Jasper cercò di tirarmi via mentre io sferravo pugni e Derek cercava di difendersi.

Dovette intervenire il bodyguard del locale che mi alzò per le spalle e mi buttò fuori. Prima di varcare l'uscita riuscii ad urlargli "Non provare ad avvicinarti mai più a lei!".

Dopo che fui espulso venni raggiunto da Jasper "Ehi amico,stai bene?"

"Si si sto bene" risposi alzandomi. La rabbia se n'era andata dal momento in cui lo avevo cominciati a prenderlo a pugni. Era stato fortunato che ci fosse stato il buttafuori.

"Cazzo! Perché hai reagito così...ora devo avere paura a girare per la città" mi chiese sfastidiato.

"Perché voglio bene ad Emma,ci tengo e Derek non doveva passarla liscia..spero abbia capito che deve stargli distante d'ora in avanti" risposi salendo in macchina. Il mio amico mi guardò e sorrise furbamente.

"Che c'è?" gli chiesi un po' scocciato.

"Amico lei ti piace,è così ammettilo" mi stuzzicò.

"No...non lo so...ora però andiamo a casa che è meglio,prima che torni dentro a prenderlo a calci questa volta" e misi in moto la Porche partendo.

Non dissi nulla a Emma di quello che era accaduto.

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Per la settimana seguente Emma ed io passammo molto tempo insieme. Non facemmo niente di spericolato per via del suo mal di gambe a cause delle spinte veloci e affrettate di Derek.

Veniva quasi ogni giorno a trovarmi e parlavamo,scherzavamo e mi aiutò a mangiare un po' dipiù rispetto a quello che mettevo dentro prima. Ma il risultato era che correvo in bagno a vomitare.

Il risultato positivo era che avevo smesso di prendere le pillole antidepressive anche se mi tagliavo nei miei momenti di depressione. Le mie braccia non facevano mai in tempo a ristabilirsi e cicatrizzarsi prima che io le rovinassi di nuovo.

Emma mi coccolava come fossi un cucciolo ed io coccolavo lei. Dopo quello che era successo però non era così presa. Era come se avesse paura. M non di me,questo no.

Volevo che tornasse quella di prima. Ed io avrei fatto di tutto perché accadesse.


EMMA'S POV

"Io quello lo ammazzo!". Ecco,sapevo avrebbe reagito così. Sapevo che sarebbe stato meglio non dire niente a Step. 3 giorni dopo quello che era successo con Derek,lei era venuta a casa mia ed io avevo svuotato il sacco,avendo bisogno di un consiglio femminile.

Ma lei non aveva fatto altro che dire parolacce e minacciando che se lo avesse incontrato lo avrebbe preso a botte.

"No Step non risolveresti niente..ormai è accaduto e lui non potrà darmi indietro ciò che mi ha rubato" gli dissi.

Lei mi prese il viso tra le mani "Tesoro,guarda non riesco a pensare a ciò che ti ha fatto quel coglione!". Mi abbracciò stretta ed io ricambiai. Mi scese qualche lacrima ma di gioia. Gioia di abbracciare un'altra volta la mia migliore amica dopo tanto tempo.

Mi guardò negli occhi sorridendo "So che non dovrei farti questa domanda ma...come ti immaginavi la tua prima volta?"

Gli sorrisi e abbassai lo sguardo "Bhe di sicuro molto meno dolorosa e poi dolce,romantica...magari in spiaggia oppure in una stanza da letto,con le luci soffuse".

"Ed invece ti ha portato in un posto squallido,su un divano malridotto e con neanche una lucetta...ma devi capire che lui non ti amava per questo non è stato piacevole" mi disse.

"Si ma va bhe..sto superando"

"Chi è che ti sta aiutando?" e mi guardò sospettosa sorridendo.

Abbassai lo sguardo e sorrisi "Bhe Thomas..il ragazzo del frullato,non so se ricordi"

Lei allargò gli occhi blu "Oh si si che mi ricordo! Ma davvero?!"

"Si è il mio migliore amico" dissi.

"Uhm...secondo me è più di un amico..." e mi guardò sorridendo prima di farmi l'occhiolino.

"No solo amici,veramente" ammisi abbassando lo sguardo.

Lei si guardò in giro "Ok se lo dici tu..." ma sepevo che lei credeva il contrario.

L'adoravo anche per questo. Riusciva a farmi sorridere senza neanche fare una battuta:era una specie di potere che aveva solo lei.

Wounded Angel- Angelo FeritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora