Capitolo 24

840 52 3
                                    

CAPITOLO 24

THOMAS'S POV

Mi svegliai sentendo un fastidioso Bip-bip proveniente da una macchinetta al fianco del mio letto. Mi guardai intorno confuso e mi tirai su a sedere.

Pareti bianche, lenzuola bianche, vestaglia bianca, macchinette strane ai piedi del letto: capii all'istante di essere in ospedale. Avevo flebi, contenenti liquidi strani, attaccati sui bracci. Perché ero lì?

Mi misi a ragionare e ricordai tutto: ricordai di aver mollato Emma, ricordai la sua faccia sconvolta, ricordai cosa feci dopo, una volta arrivato a casa. Mi tagliai, piansi, soffrii e svenni. Ed ora eccomi qui in un letto d'ospedale, senza nessuno attorno. Il silenzio regnava.

Sentii la porta aprirsi e poi Peppa ed i miei genitori fecero il loro ingresso. Mia madre corse ad abbracciarmi facendo attenzione a non stringermi troppo così da non farmi male. Peppa si asciugò quelle poche lacrime rimaste intrappolate negli occhi e sorrise. Mio padre mi si avvicinò e mi appoggiò una mano sulla spalla.

"Come stai tesoro?" mi chiese mia madre guardandomi negli occhi.

"Bene...se si può dire" risposi freddo. Il pensiero di quello che avevo fatto ad Emma mi invase la mente: non potevo averla lasciata, ma ho dovuto farlo "Che cosa è successo?" chiesi confuso.

"Ieri sei tornato a casa, ti sei chiuso in camera e ti sei fatto del male. Tuo padre è riuscito a buttare giù la porta e ti abbiamo trovato in un lago di sangue. Sei stato trasportato qui e ti hanno fatto trasfusioni di sangue, essendo che ne avevi perso molto. Avevi avuto uno svenimento nervoso e per ora vogliono tenerti quì per un po' di giorni." Mi spiegò mia madre.

"Ah" risposi "Ma Benny dov'è?" chiesi ricordandomi del mio amico. Peppa mi sorrise e la porta si aprì facendo entrare Jasper con Benny al guinzaglio che mi saltò addosso ricoprendomi di leccate in viso.

"Ehi bello ciao!" lo salutai ridendo. Lo fecero scendere e lui si sedette ai piedi del letto, con la lingua penzoloni.

"Vecchio ma che hai combinato?!" mi salutò Jasper con un batti 5.

"Svenimento e perdita di sangue" spiegai brevemente e lui fece una faccia disgustata.

"Ah che male cazzo!" rispose.

Un cellulare, quello di mio padre, cominciò a suonare e lui si mise in un angolo per rispondere. Poco dopo tornò "Ora devo partire per lavoro Thomas...ti chiamerò domani per sapere come stai. Fai il bravo ragazzo ok?"

"Anche io ora devo andare tesoro, ho del lavoro che mi aspetta e devo assolutamente rientrare a New York entro stasera...ti chiamo domani ok? Ciao tesoro!" mi salutò con un bacio sulla fronte e poi uscì seguita da mio padre.

"Mi sembrava troppo strano e bello allo stesso tempo per essere vero" dissi abbassando lo sguardo.

"Oh dai tesoro, lo sai che sono molto impegnati, non ne fare una tragedia." Mi rassicurò Peppa avvicinandosi al letto.

Entrò un infermiera che li pregò di uscire perché dovevo riposare anche se in realtà stavo benissimo.

"Va bene, amico ci sentiamo su Whatapp" mi salutò Jasper e mi abbracciò dopo tanti anni. Ci eravamo sempre salutati con "batti 5",strette di mano,pacche sulle spalle che abbracciarlo per me fu strano.

Salutai anche Benny che mi diede un'altra leccata.

Peppa mi si avvicinò "Non è solo grazie a noi che sei qui" mi disse sottovoce quasi. La guardai confuso "E di chi altro?"

Wounded Angel- Angelo FeritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora