Capitolo 20

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CAPITOLO 20

EMMA'S POV

"Quindi tu fai colazione ogni mattina così?" gli chiesi incredula mentre sgranocchiavo un biscotto.

"Si si ma ormai ci sono abituato anzi non posso farci niente" mi rispose lui prima di prendere un sorso di succo dal suo bicchiere "ogni tanto riesco a mangiare 3 biscotti ma niente di più"

"Ah...deve essere dura, immagino" riuscii a dire prendendo anche io un sorso di succo.

"Bhe..all'inizio si, insomma prima eri abituato a mangiare un sacco fino a sentirti sazio e ora invece ti ritrovi a non riuscire a mangiare neanche 3 biscotti quasi. È..strano e brutto all'inizio ma poi ci fai l'abitudine." Mi spiegò.

Abbassai lo sguardo pensando "Ma..cosa hai detto ai tuoi?"

"In breve che non sento il loro affetto. Non li sento come dei veri genitori, dopotutto non ci sono mai e anche se mi chiamano una volta al giorno non è la stessa cosa di averli davanti e parlarci. Io non ho mai provato quell'emozione con loro. Mai." Fece una pausa guardandomi negli occhi "Ogni sera anche avendo Peppa in giro per casa mi sento terribilmente solo, abbandonato."

"Avresti bisogno di...non so, un fratello? Oppure una sorella...o semplicemente di una presenza che magari passi il tempo con te" consigliai.

"Io avrei bisogno di te ogni sera e sarei apposto" disse sorridendomi "E ora posso visto che vivi qui con me"

Sorrisi anche io abbassando lo sguardo sul bicchiere ormai vuoto.

"Vuoi, venire a correre con me? Mi sono svegliato un po' più tardi apposta per chiedertelo oltre perche sono andato a letto alle 4 stanotte quindi" mi chiese.

Pensai che una corsetta non mi avrebbe fatto male e almeno sarei stata impegnata per un po' con lui piuttosto che stare a casa non sapendo che fare, aspettando il suo ritorno.

"Va bene dai, mi sembra un ottima idea" risposi.

"Non so se tu riesca a reggere il mio passo però" scherzò lui come a prendermi in giro.

"Ehi guarda che sono in grado!" lo rimproverai mettendo il finto broncio che lo fece ridere ancora di più.

"Bhe in caso ti porterò in braccio" e mi diede un bacio sulla guancia "Ora andiamo a cambiarci"

"Ognuno per conto proprio eh!" gli dissi ricordandomi di quello che era accaduto la sera precedente.

Lui mi sorrise "Si bhe a meno che tu non vogli-..." lo bloccai "No no questa volta no, mi arrangio!"

Fece una piccola risata prima di sparire in camera.

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15 minuti dopo eravamo in un marciapiede mentre lui mi spiegava "Allora correremo finche tu non ti stancherai visto che io sono molto più allenato"

"Ok va bene" risposi. Lui era il maestro alla fine.

Mi ero messa un pantaloncino corto nero, una canotta bianca e le scarpe da ginnastica. Fortuna che le avevo portate via con me!

Thomas invece indossava un paio di pantaloni corti dal ginocchio bianchi, una canotta rossa larga e le scarpe da ginnastica. Era come sempre stupendo ed i capelli non si sa come riuscivano a stargli bene. I miei li avevo legati in una cosa alta.

"E comunque tanto per la cronaca quei pantaloncino sono assolutamente...wow!" e sgranò i suoi occhi azzurri quando lo disse.

"Non cominciare a mettermi in imbarazzo" gli dissi ridendo.

Wounded Angel- Angelo FeritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora