Capitolo 25

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CAPITOLO 25

THOMAS'S POV

Aprii il portoncino e non mi aspettavo di vedere lei, Emma. Aveva il trucco colato e piangeva tremando.

Non sapevo che fare né che cosa dire. L'avrei abbracciata e baciata ma una parte della mia testa me lo impediva. Fu lei a parlare per prima "T-thomas...i-io non ce la faccio più...mi manchi troppo...questa distanza mi sta uccidendo" iniziò a parlare scossa da singhiozzi "s-sono dimagrita, non mangio quasi nulla da 2 giorni ormai...sto male, ho perso la gioia di vivere...ho perso il mio angelo e n-non ce la faccio più, mi sembra di impazzire"

La guardai e sentii le lacrime salirmi agli occhi. Ancora poco e avrei pianto. La guardai negli occhi con un espressione addolorata. Le parole non riuscivano ad uscire.

La frase che lei mi disse dopo mi fece sussultare e reagire come se non fossi io a controllare me stesso e le mie azioni "Voglio fare l'amore con te". Piangeva e cercò di prendermi le mani ma io glielo impedii perché la attirai a me per la vita e la feci entrare chiudendo la porta di colpo.

La bloccai tra il muro ed il mio corpo e la baciai con foga. Dio mi era mancata! Mi era mancata sentirla vicino, sentirla mia, abbracciarla, baciarla. In quel momento realizzai che sì, lei era mia e di nessun altro.

Io volevo stare al suo fianco per sempre e non avrei sopportato la vista di Emma con un altro ragazzo al posto mio.

La sollevai da terra e lei si aggrappò al mio bacino con le gambe. Continuavamo a baciarci e le nostre labbra non si staccarono mai se non per riprendere aria. Cominciò a tirarmi le punte dei capelli e io ecco che andai fuori di testa.

Salii le scale ed entrai in camera mia appoggiando poi lei sul letto e baciandola dappertutto. Gli morsi il collo scendendo fino alla spalla per poi tornare sulle sue labbra.

"Ti amo" gli sussurrai in un orecchio "Mi sei mancata"

Lei mi guardò negli occhi e capii quello che voleva ora. La baciai e lei mi sfilò la canotta gettandola a terra. Mi accarezzò il petto e gli addominali e quando sorrisi lei arrossì. La baciai un'altra volta e pian piano scesi sull'orlo della sua maglietta per poi togliergliela e gettarla a terra assieme alla mia.

Gli lasciai una scia di baci umidi sulla pancia e la sentii ridere. Mi tirò delicatamente per i capelli e quando fui alla sua altezza mi baciò. Gli sbottonai i pantaloncini e pian piano glieli calai fino a sfilarglieli completamente.

Rimasi a guardarla a bocca aperta "Sei bellissima" fu tutto quello che dissi prima di fiondarmi nuovamente sulle sue labbra. Lei ribaltò la situazione mettendosi a cavalcioni sopra di me e mi sorrise furbamente.

Mi accarezzò il petto e scese agli addominali. Ogni tanto mi lasciava qualche bacetto qua e là. Arrivò all'orlo dei miei pantaloni e pian piano me li tolse buttandoli a terra. Ok era assolutamente eccitante averla seduta sulla mia pancia in intimo!

Ribaltai la situazione un'altra volta facendola ritrovare sotto di me. Quasi senza che ce ne accorgessimo ci ritrovammo nudi con solo il lenzuolo a coprirci. Lei era arrossita e vedevo dai suoi movimenti impacciati che era imbarazzata al massimo.

Continuai a lasciargli baci e carezze dappertutto e lei fece altrettanto. Quando gli morsi il collo lei gemette e mi pregò "T-thomas...ti prego..."

"Sssh piccola, tranquilla" la tranquillizzai accarezzandogli una guancia "Tranquilla, non ti farò male promesso...tu sei liberissima di bloccarmi se non vuoi farlo"

Mi attirò a se prendendomi per la catenina che indossavo al collo "Io lo voglio fare" mi sussurrò ad un soffio da me e notai che indossava la mia catenina. Gli sorrisi prima di baciarla.

Wounded Angel- Angelo FeritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora