"C-cosa?" Domando sbalordita. Come è possibile che mi abbia anche lontanamente detto 'ti amo'? Sono convinta che mi ha detto qualcos altro e che io, con la mia incredibile capacità di illudermi abbia capito male. Sono sicura che è così.
"Non dire niente, ti prego. So quello che ti ho detto a proposito dell'amore, e so anche che sto andando contro me stesso. Ma non ce la faccio più, mi hai fottuto il cervello e non riesco più a smettere di averti in testa. Ti amo, Maddie, ti amo. E ti voglio, con ogni parte di me." Mi avvicino a lui, afferrandogli il viso tra le mani. È freddo, ma riesco comunque a sentirvi dentro il calore. Credo di non essermi mai sentita così felice in tutta la mia vita. Insomma, Ashton mi ha detto che mi ama, potrebbe essere una bugia oppure l'accecante verita, ma non mi importa ora come ora. Non voglio aspettare oltre a renderlo maledettamente ed esclusivamente mio. "Non avrei mai voluto innamorarmi di te.. Ma è successo e mi è sfuggito di nuovo tutto.. Vorrei che nulla di tutto questo fosse successo, il punto è che ogni volta che ti vedo perdo la testa e non so più come tenerlo dentro.. Io ti amo e punto." Dice dispiaciuto, abbassando la testa. Gli pongo due dita sotto il mento, alzandogli lo sguardo.
"Non devi dispiacerti, Ashton." Dico convinta.
"Insomma, guardami. Sono un uomo che ha paura dell'amore, ma che è innamorato di una donna fidanzata."
"Che c'entra questo?"
"Tu hai già qualcun altro da amare. E questo di certo non sarò io Maddie." Gli prendo le
mani avvicinandolo a me e baciandolo con tutta la forza che ho. Lo trascino fino al piano di sopra, fino a farci raggiungere la porta del bagno. Il cigolio della porta rende tutto dannatamente eccitante, forse lo trovo tale solo perché le mani di Ashton mi cingono i fianchi in un modo che non è né possessivo ne ride ne violento. Non appena chiudo dietro di me la porta del bagno, lui è li, in un angolo ricoperto dalle piastrelle rosa pallido."Cosa stiamo facendo?" Chiede incredulo, guardandomi con brama.
"Stai zitto, capo." Dico, tappandogli la bocca. Corro fino alla doccia, aprendo l'acqua e aspettando che l'acqua sia calda. Lo trascino dentro il box doccia, per poi chiudere le ante di vetro, che con il vapore man mano si appannano.
I suoi capelli, che erano già bagnati in precedenza per colpa della pioggia, con l'aggiunta dell'acqua calda della doccia diventano ancora più bagnati e tutto questo mi sta provocando in un modo osceno è letteralmente maniacale. I suoi occhi sono due fessure leggermente aperte che fissano ogni angolo del mio corpo, mentre il pigiama si fa trasparente sotto l'acqua, lasciando visibile qualche centimetro di pelle. Le mie mani finiscono sul suo solo, solleticandoglielo leggermente, per poi scendere al primo bottone della sua camicia. Così proseguo fino a che la camicia è completamente a terra, fradicia. Le mie labbra, che precedentemente erano violentemente incollate alle sue, scendono con dolcezza fino al suo collo, che prendo a mordicchiare leggermente, mentre lui porta indietro la testa gemendo piano sotto il getto d'acqua calda.
Le sue mani partono dai miei fianchi fino ad alzare completamente la maglia del mio pigiama, lasciandomi in reggiseno davanti ai suoi occhi. Mi abbassa leggermente con i polpastrelli delle dita le bretelle, per poi slacciare il gancetto dietro alla mia schiena, che si inarca davanti a lui. Le mie mani delineano il contorno di tutti i suoi pettorali, per poi scendere sull'addome, dove lo graffio leggermente, infine per arrivare alla cintura dei suoi jeans, che slaccio in un tempo che sembra quasi interminabile. La cintura, nonostante sia sotto l'acqua calda è rimasta fredda. E tutto questo mi fa maledettamente rabbrividire. Brividi che solo uno come Ashton può darmi.
Scalcia lateralmente i jeans, fino ad arrivare con le dita all'elastico dei miei pantaloni, che lascia cadere verso il basso. Li spinge con il tallone, trascinando con se anche le mie mutandine.
Si avvolge la mia coscia intorno al bacino, penetrandomi con dolcezza. Comincia a spingere con una lentezza quasi disarmante, ma poco a poco le sue spinte cominciano a farsi sempre più forti e i movimenti sempre più regolari e intensi. L'aria sembra mancarmi e mi aggrappo al suo collo, piantandogli le unghie nella pelle.
L'uno urla il nome dell'altro ed entrambi arriviamo al culmine, stremati. Gli avvolgo le braccia intorno al collo cominciandolo a baciare con foga, mentre lui traccia i miei lineamenti, lungo la schiena e i fianchi. La mia lingua scivola prepotentemente nella sua bocca, e entrambe cominciano a giocare in un modo maledettamente eccitante. Ci stacchiamo, mentre lui appoggia la sua fronte alla mia. Posso sentire il suo respiro ormai caldo su di me, mentre si fonde perfettamente con il mio.
"Ti amo anch'io, Ashton." Gli sussurro sulle labbra. Lui si stacca, guardandomi sbalordito.
"C-cosa?" Esclama balbettando. Con una mano porta indietro i capelli gocciolanti mentre con due dita gli sfioro delicatamente la mascella.
"Hai capito bene. Ti ho amato fin da quel momento, da quell'abbraccio, da quel bacio, a casa tua. Non l'ho mai capito, poiché le mie capacità percettive non sono molto sopravvalutate, ma ti amo, Ashton, e non ho bisogno di giri di parole. Non c'è ne un perché ne un come ne un quando. C'è un fatto, ed è che ti amo."
"Tu non puoi amarmi. Io sono un diavolo, ho paura di amarti e ho paura perfino a toccarti."
"E allora perché hai appena fatto sesso con me?"
"Perché ti amo."
"Quindi non mi interessa."
"Finirò per affezionarmi all'idea, piccola NewYorkese."
"E io ti ho già detto che non mi interessa." Ribatto.
"Sei una piccola bastarda." Dice, per poi baciarmi di nuovo. "Io ho sempre adorato le donne con un carattere bastardo, proprio come te."
Spengo l'acqua della doccia, attanagliando l'imbarazzo. Porgo una salvietta ad Ashton, che se la lega intorno ai fianchi, mentre io la avvolgo intorno al corpo. Raccolgo i vestiti di Ashton, mettendoli in una busta di plastica.
"Ehi, non penserai che torni a casa conciato così." Mi ammonisce, indicandosi.
"Resta ancora con me per un po'. Sono solo le undici." Lo prego, per poi vederlo annuire. "Ti presto una tuta che Luke non mette dai tempi dell'università, penso che ti vada bene." Frugo nel cassetto e finalmente trovo la vecchia tuta blu scuro che Luke non mette da secoli.
Inutile dire che potrebbe esserci un prossimo round.
Inutile dire che ad Ashton i pantaloni universitari di Luke non servono realmente.
OK NO
Okay ragazze, questo capitolo è stato un parto per me. Se ci sono eventuali errori sorratemi ma è imbarazzante e sono la prima che dovrebbe dire che non lo e visto che l'ho scritta io questa scena.
Probabilmente avrete sentito - ovviamente - di Zayn, e devo dire che a me è crollato il mondo addosso. Davvero, pensare che le persone che mi hanno fatto sentire accettata erano cinque e ora sono quattro mi fa intristire tantissimo. Ho pianto come non so cosa quanto l'ho saputo, e io spero solo che il nostro ventiduenne di Bradford torni insieme agli altri quattro a farci saltare il cuore con le loro canzoni. Come è sempre stato, d'altronde. Questo è ciò che penso io, poi eventualmente se volete dirmi come la pensate commentate.
Mi sto affezionando a Devil.
E non è una cosa compiacente. Affatto.
Vabbè oh, vi saluto perché è venerdì e il venerdì è un giorno speciale per tutte coloro che non vanno a scuola il sabato (come me) quindi buon weekend a tutte. ( Anche se con tutto ciò che è successo non lo sarà molto )
Quindi sciauu, bacini baciotti
- Giulia
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Devil
Teen FictionMadeleine, madre francese e padre inglese, vive a Miami con il fidanzato, poiché le è stato offerto di lavorare in una delle riviste di moda più popolari della zona. La felicità sembra prendersi ogni parte di lei, ma tutto svanisce quando Madeleine...