Capitolo 2

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La sveglia suona. Sono le sette del mattino, e il sole filtra leggermente dalle ante chiuse. Mi volto, e vedo Luke, sdraiato accanto a me, in piena fase di risveglio. Penso che sia una fase traumatica per tutti, me compresa, ma svegliarmi e trovare accanto a me il ragazzo che amo è uno dei modi migliori per cominciare la giornata. La cosa sconveniente è che ora, purtroppo, non posso godermi Luke per troppo tempo, anche per me è giunta l'ora di andare a lavorare.

Il mio periodo di prova è stato eccezionale. Ho conosciuto quasi tutto lo staff, Spencer mi ha fatto fare alcuni giri di ricognizione. Purtroppo, non ho ancora avuto il piacere di conoscere il capo, che si trovava a Los Angeles per alcune riunioni. Però, l'emozione che ho provato quando Spencer l'ha chiamato per avvertirlo del mio ottimo rendimento non potrei mai paragonarla ad altro. Sono stata assunta, e ora mi sento più che mai pronta a tutto. 

Lascio un piccolo bacio sulle labbra di Luke, per non svegliarlo del tutto mentre esco dalla nostra camera da letto. Indosso un tailleur, scelgo un paio di scarpe décolleté col tacco e infilo un paio di orecchini d'argento, un regalo dei miei genitori per la mia laurea. Metto il necessario nella borsa di pelle ed esco di casa, chiamando un taxi in tutta fretta. 

Non mi è mai piaciuto essere in ritardo, specialmente oggi che è il mio primo vero giorno di lavoro. Ho sempre avuto la convinzione che, se posso prevenire qualcosa che potrebbe andare storto, cerco di evitare in ogni modo possibile che accada. 

Quando arrivo in ufficio, apro la porta ancora chiusa a chiave dal venerdì precedente. Prima ancora che io muova i primi passi nel mio ufficio, sento la voce di Spencer richiamarmi. "Maddie!" Non so di preciso dove Spencer recuperi le energie al mattino. Dalle voci che girano negli uffici, a quanto pare si sveglia ogni mattina alle sei per andare a correre. "Il capo è tornato da Los Angeles, vuole conoscerti. Vieni con me." Una scia d'ansia mi investe, lasciandomi completamente a bocca aperta. Non so cosa aspettarmi, ma sono sicura che saprò affrontare il tutto con estrema determinatezza, come ho sempre fatto. 

Quando arrivo davanti all'ufficio del capo, Spencer mi augura buona fortuna e se ne va, ondeggiando i suoi fianchi come una vera modella. Busso un paio di volte, finché una voce roca mi risponde. "Avanti." Prendo un bel respiro e mi faccio strada. 

La prima cosa che noto è una figura maschile davanti a me, che tiene lo sguardo basso. Nonostante ciò, riesco a sentire la sua imponenza. Non dev'essere una persona che perde spesso. Indossa una camicia nera, una giacca nera e dei pantaloni neri. Le scarpe nere di Armani splendono davanti ai miei occhi. Quando alza finalmente lo sguardo, un paio di occhi verdi mi fissa intensamente. I capelli castani e ricci cadono alla perfezione sulla sua fronte. I suoi occhi cominciano ad analizzare completamente ogni dettaglio del mio corpo. 

Le affermazioni di Spencer dette durante il mio colloquio tornano in mente come ricordi indomabili, non so cosa aspettarmi da questo piccolo incontro. Continuo a ripetermi mentalmente di mantenere la calma, ma con quest'uomo davanti sono pronta anche al peggio. 

"Tu saresti?" Mi chiede, con fare strafottente. Cerco di sopportare il tono con cui si sta rivolgendo a me. Ho sempre odiato le persone piene di sé, ma non posso ribattere, sono comunque di fronte ad un mio superiore. 

"Mi chiamo Madeleine Smith." Dico. "Sono la sua nuova seconda assistente." Spiego, inarcando un sopracciglio.

"Oh, sì." Ride. "Un'altra delle mie gallinelle." Sottolinea, rivolgendomi un sorriso quasi ironico. Cerco di non rispondere. Potrei dire cose di cui potrei pentirmi. "Io sono Ashton, Ashton Irwin." Si presenta. "Ho l'immenso piacere di essere il capo di tutto ciò." Sorride di nuovo. Cerco di ignorare il modo in cui mi mette in soggezione. "È la prima volta che qualcuno irrompe nel mio ufficio in modo così sexy." Aggiunge, mordendosi il labbro. 

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