"Esattamente,Smith. Sei sorda per caso? Eccoti l'indirizzo,vuoi qualche dritta speciale da chi ne sa più di te?" Domanda,squadrandomi con malizia e superficialità.
"Si,per favore." Cerco di non apparire spaventata,ma come faccio a controllare il mio stato d'animo se le mie azioni sono controllate da quel bell'imbusto in giacca e camicia?
"Regola numero uno,Smith. Il capo vuole sempre che lo smoking lo sistemi appeso alla ringhiera delle scale." Annuisco.
"Regola numero due. Se non passi a salutarlo,si offende,e c'è la probabilità che il tuo posto di lavoro finisca sulla ghigliottina." Annuisco mentre lo spavento si inpadronisce del mio corpo inerme.
"Regola numero tre. Il capo non esce la sera,quindi prima di andare da lui dirigiti allo Starbucks,e vai da lui per le sei." Le mie mani cominciano a sudare.
"Ricordatelo sempre,Smith. A Irwin il caffè piace bollente." Sottolinea con voce roca.
"Hai altro da aggiungere? Se non ti dispiace dovrei lavorare,vedi,ho un mucchio di scartoffie da spedire e non so ancora quando finirò." Sbotto spazientita è ancora impaurita. Scuote la testa lanciandomi un mazzo di chiavi colorate.
"Tienile,sono le chiavi di riserva della casa del capo. A lui da fastidio il rumore del suo campanello quando suona." Conclude andandosene. Tiro un sospiro pensando a in che razza di situazione mi sto andando a cacciare.
5:45 p.m.
Manca un quarto alle sei. Spengo il monitor timbrando il cartellino e chiudendo a chiave il mio ufficio. Cammino sbottando fino allo Starbucks. Compro il caffè dirigendomi verso la mia macchina,che era parcheggiata in centro. Più tardi ho una cena con Luke,non so come ne uscirò e non voglio che proprio Luke si preoccupi per me. Guido fino alla casa di Ashton,l'indirizzo dovrebbe essere questo. Chiudo la portiera e mi trovo davanti lei,la fossa del diavolo. La sua casa,la sua dimora. Dire che è imponente è spaventosa è un eufemismo. Fa quasi paura da fuori. Ci saranno due o tre piani al suo interno,escludendo l'opzione che ce ne sia uno anche nascosto sotto terra. I muri esterni sono totalmente dipinti di grigio,con qualche greche tra bianca che tende a formare un disegno tribale.
Salgo gli scalini in marmo per poi arrivare alla grande porta. Infilo la chiave nella serratura e noto che la mia mano sta tremando notevolmente. La porta si spinge in vanti e mi inoltro in un lungo e lussuoso corridoio. Sul pregiato parquet si estende un lungo tappeto nero. Il rumore dei miei tacchi era pacato a causa del contatto con la stoffa del tappeto. Trovo la ringhiera delle scale e appendo lo smoking di Ashton.
Sento il rumore di uno schiocco di dita e cerco di capire da dove proviene. Mi dirigo nel salotto,lui è la. Sdraiato sulla sua poltrona con le gambe sul tavolino di vetro. Sempre elegante e con quello sguardo dannatamente attraente.
"Ben arrivata,Madeleine." Dice spostando lo sguardo su di me,perlustrando il mio corpo.
"L-le ho portato il caffè,bollente capo." Dico appoggiando il caffè sul tavolino di vetro,per poi fargli un cenno e voltarmi,dirigendomi verso l'uscita.
"Non andartene." Dice fermandomi un polso.
"Devo andare. Ho una cena con il mio fidanzato ed è troppo importante,mi scusi." Cerco di scappare ma lui si avvicina ancora di più a me.
"Ami così tanto il tuo fidanzato?" Mi domanda. È talmente vicino che posso sentire il suo respiro su di me,dio. E non so se è una bella o una brutta sensazione. Comincia a mancarmi il respiro.
"Perché se lo amassi veramente,te ne saresti già andata. Senza curarti della mia reazione." Le nostre labbra sono troppo vicine,devo andarmene da qui. Forza la presa su di me e io sono troppo debole per reagire,sto totalmente perdendo la ragione. Azzera la distanza fra noi baciandomi con foga. Spalanco gli occhi per la terribile azione che Ashton sta compiendo,ma poi li chiudo,lasciandomi trascinare dal ritmo lento e stranamente piacevole di quel bacio. Le sue mani mi cingono con violenza i fianchi,mentre sento la mia schiena aderire contro il muro freddo di casa Irwin. Le mie mani finiscono tra i suoi ricci,mentre sento la sua lingua accarezzare in modo rude la mia. Le sue labbra abbandonano le mie per raggiungere il mio collo,cominciando a mordere lo strato della mia pelle morbida e pallida. Mi stacco improvvisamente,ricordandomi che ho appena tradito il mio fidanzato. Ho tradito il mio Luke.
"Devo andare Ash.. Signor Irwin." Corro per il corridoio dirigendomi nuovamente verso la mia Mercedes senza nemmeno salutarlo.
Parto a velocità spedita cercando di dimenticare quello che è appena successo. Come ho potuto baciare un altro? Come ho potuto dimenticarmi di Luke?
Per poco non faccio anche un incidente. Sono troppo distratta e non posso permettermi di guidare in questo stato. Arrivo in fretta a casa e noto che Luke non è ancora arrivato. Salgo in bagno e mi faccio una doccia bella calda,per pulirmi dallo sporco tocco del mio capo,che,mio malgrado,in quel momento era fin troppo piacevole. Infilò l'intimo,di una nota casa di lingerie,indosso una maglietta di Luke e scendo buttandomi a peso morto sul divano. Controllo l'orario. Sono le 6:45 p.m. Luke dovrebbe arrivare tra un quarto d'ora.
Comincio a pensare.
Perché l'ho fatto? Perché mi sono abbandonata in questo modo al suo tocco? Perché non me ne sono andata? Ho un fidanzato,una dignità,una vita privata da mantenere è come una stupida sto permettendo a quello screanzato di rovinare le poche cose belle che mi appartengono. Per me Ashton è solo un capo,niente di più. Quel bacio è stato un errore e glielo dirò non appena lo vedrò.
Che vai dicendo Maddie. A quello non importa se ti piace o meno. In fondo lui è solo uno screanzato. Per non dir di peggio.
Sento il campanello suonare. Apro la porta. Luke è davanti a me,in tutto il suo splendore. Indossa la sua canottiera bianca,come al solito sporca. Il lavoro da meccanico secondo me non rientra nel DNA di Luke,ma lui lo trova divertente. E secondo me,quando torna a casa terribilmente sporco,non fa altro che esaltare i miei istinti.
Non sono mai stata una donna presa dal desiderio sessuale,ammetto che ci sono delle volte in cui non riesco proprio a pensare ad altro. Vedo Luke o qualsiasi altro bell'uomo e penso che nulla potrebbe frenare il mio desiderio di perlustrare il suo corpo con le labbra. E secondo me quelli sono i momenti in cui la mia parte peggiore prende il sopravvento. Riuscirei a dire cose che non dovrei dire. Insomma,sono Madeleine Smith,sono una ragazza colta,fine e raffinata,e non una masochista nei confronti degli uomini.
C'è un piccolo dettaglio,che da un po di tempo non riesco a togliermi dalla testa. Il primo pensiero che ho avuto quando ho visto il signor Irwin. La prima volta in cui ho incrociato i suoi occhi verdi ho subito sentito dentro un brivido,mentre percorreva la schiena. Come sarebbe avere un rapporto sessuale con lui? Dico,un pensierino ce lo farei,ma come ho detto prima questa parte di me mi sta facendo perdere il controllo e mi fa diventare una persona che non sono io.
"Dalla tua faccia si direbbe che hai appena stretto un patto con il diavolo." Mi dice Luke ridendo e stampandomi un soffice bacio sulle labbra. Ridacchio anche io,ma poi un pensiero mi stravolge.
Diavolo? Era veramente questa la vera anima di Ashton Irwin? Era veramente un diavolo?
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Devil
Teen FictionMadeleine, madre francese e padre inglese, vive a Miami con il fidanzato, poiché le è stato offerto di lavorare in una delle riviste di moda più popolari della zona. La felicità sembra prendersi ogni parte di lei, ma tutto svanisce quando Madeleine...