Mi presento davanti alla sua imponente casa alle sette e mezza, esattamente. Il suono del suo campanello è così forte che fa eco lungo il buio e oscuro quartiere dove abita. Solo dopo qualche secondo di attesa, Ashton viene ad aprirmi. Ha un'aria assonnata, è a petto nudo e indossa solo un paio di pantaloni della tuta di colore blu scuro. Mi concedo qualche istante per ammirare il suo corpo e il suo fisico, è bellissimo.
Ho una qualche ipotesi sulla nascita di Ashton Irwin, devono aver gettato lo stampo. Un uomo così bello non l'ho mai visto.
Devo dirglielo, devo fargli sapere come mi sento. Cosa provo, cosa sono sull'orlo di fare. Lui deve saperlo. E la cosa buffa è che un perché non c'è. Un perché non c'è mai. Da quando conosco Ashton un perché non c'è mai stato affatto.
"Maddie." Dice stiracchiandosi, ma ritirandosi subito venendo a contatto con l'aria fredda che c'è fuori. "Non ti aspettavo. E poi, perché sei fuori da sola, al freddo e al buio? Potresti prenderti qualcosa." Dice accarezzandomi un braccio scoperto.
"Mi sentivo sola, e ho bisogno di parlare con qualcuno." Si limita ad annuire, facendomi segno di entrare in casa sua.
Casa sua è molto diversa dall'ultima volta in cui ci sono stata, forse sarà l'effetto dell'assenza di tutte quelle cianfrusaglie da feste per venticinquenni. La televisione è accesa su un canale che ora non da segnale. Sul tavolino di fronte al divano c'è una bottiglietta di vetro vuota che conteneva della birra. Ashton continua a grattarsi ininterrottamente la nuca, come se qualcosa lo stesse imbarazzando.
"C'è qualcosa che non va?" Chiedo, avvicinandomi a lui.
"No, cioè.. Si. Non lo so." Dice, continuando a grattarsi la nuca.
"Ashton, che hai? Insomma, mi stai facendo preoccupare. Ti sto disturbando o dando fastidio? Se è così, me ne vado." Mi dirigo verso la porta, ma lui mi ferma prendendomi il braccio. Di colpo mi ritrovo il suo viso ad una distanza inesistente dal mio.
"Ho aspettato questo momento per tutta la giornata, e credimi, non ho la minima intenzione di lasciarti andare ora, mi hai compreso?" Si avvicina sempre di più al mio viso. "Ti ho detto che c'era qualcosa che non andava perché semplicemente non riuscivo nemmeno a guardarti." Mi bacia con foga, stringendomi sempre più forte. "Sei stupenda." Mi bacia di nuovo. "Meravigliosa." Ancora un bacio. "Troppo per resistere più di un secondo senza baciarti." Gli schiaffeggio il petto.
"Allora baciami fino a togliermi il respiro." Istruisco. Lui esegue ciò che gli ho ordinato, baciandomi sempre con più voglia, più passione, stringendomi per la schiena e accarezzandomi in ogni parte. La borsa mi cade per terra e allaccio le braccia dietro al suo collo. La sua lingua strofina il mio labbro inferiore, chiedendomi l'accesso. Glielo concedo, accarezzandogli la lingua con la mia. Un mix di passione infernale mi travolge.
"Di cosa mi dovevi parlare prima?" Mi chiede, continuando a massaggiarmi la tempia sinistra, muovendo sinuosamente le dita facendo movimenti circolari. Dio benedica le dita di Ashton Irwin. I miei capelli si muovono in base ai suoi movimenti e il relax invade totalmente ogni parte di me.
"Mi sento uno schifo, Ashton. E sei l'unico che non mi fa pesare la cosa." Dico, appoggiando la testa alla sua spalla. "Chiunque sembra farmi pesare questa cosa. Luke sospetta che io e te abbiamo una relazione. Spencer anche. Il mio migliore amico, Michael, l'ha scoperto e non fa che assillarmi con le sue domande. Non ce la faccio più, ero una brava ragazza una volta, non so che cazzo mi stia succedendo!" Ashton mi prende la mano, intrecciando le nostre dita.
"Seriamente, Maddie. Dovresti capire che non ti stai nemmeno rendendo conto di quanti problemi tu ti stia facendo. Veramente, se tu smettessi di pensare e cominciassi a goderti i momenti sarebbe meglio. E nel caso tu non lo sappia, le brave ragazze non esistono. Sono solo prototipi di cattive ragazze che non sono ancora state catturate." Qualche lacrima inizia a scendermi.
"So di essere una persona difficile. Accettare i miei silenzi, le mie lune storte, i miei problemi, starmi al passo e mettere in ordine tutto il macello che mi frulla nella testa. Non è da tutti. Stare con me è una grossa responsabilità. A volte ho paura che se tu un giorno te ne andassi io non avrei più nulla, e starei male, infinitamente male." Sospiro. "Non mi dovrei nemmeno sentire così, Ashton. Dovresti essere la persona che vuole portarmi fuori da questo mondo di falsi romantici. Ma mi sono innamorata di te, e non posso fare a meno di ricordartelo ogni volta." Prova a dire qualcosa, ma lo interrompo. "E anche se so che tu non provi ancora completamente lo stesso nei miei confronti, io continuerò ad amarti. Perché ti ho amato dal primo momento, da quel bacio in casa tua. E non ho mai smesso di farlo." Si avvicina a me, poggiando le sue labbra sulle mie, cominciando a muoverle con delicatezza, quasi come se avesse paura a toccarmi.
"Sai una cosa, Maddie? Ti giudicavo una stronza inizialmente, perché volevo averti a ogni costo e tu non accettavi. Provavo a fare la persona cattiva ma nemmeno quello serviva. Tu sei una donna totalmente paranoica e a volte sei anche maledettamente insopportabile. Sei quasi sempre incazzata, ma dio, Maddie... Mi mandi fuori di testa ogni santa volta. Non sei come le altre, anche se sarebbe un'eresia paragonarti a qualsiasi altro stereotipo di ragazza! Non berresti stronzate da parte delle persone, anzi le tieni a bada e ti prendi cura di loro..." Sospira, grattandosi i capelli e scompigliandoseli. "Ma a me piaci così come sei: stronza, impulsiva, con il rossetto sempre acceso e il mascara sempre ordinato. Violenta e impavida come sei. Quando ti sfoghi con me devo sempre reprimere l'istinto di sbatterti contro al muro e di fare l'amore con te.. Non lo immagini nemmeno! Non sei una fottuta senza cervello!" Fa scivolare una mano in tasca, trascinandomi verso di lui. "E io..."
Non mi importa se ha detto anche qualcosa di volgare, non mi importa se ogni cosa che ha detto è sbagliata perché sono una donna fidanzata. Non mi importa. Porca miseria, ogni parola che ha abbandonato la sua bocca sembrava darmi l'accesso per un nuovo mondo. E adoro visitare mondi nuovi grazie sempre e solo a lui. E anche se trascuro sempre le altre persone - come ad esempio Luke - mi sento terribilmente bene. Da quando conosco Ashton mi sento sempre all'apice della gioia.
"Tu cosa, Ashton?" Mormoro esitante. Il mio fiato è affannato. Il battito del mio cuore accelera sempre di più. Dire che sono agitata è un eufemismo, ma poco importa, sono con lui e quando sono con lui non mi importa di nulla se non di lui.
"Vedi, Maddie... Il primo giorno in cui sei entrata attraverso la porta del mio ufficio ho sentito fin da quel momento che qualcosa in me non andava nel modo in cui è sempre andata. Vedere i tuoi occhi e innamorarmene fin dal primo momento è la peggiore patologia di cui io sia mai stato affetto. Ma non ho potuto farne a meno. Il punto è che insieme ai tuoi occhi poi mi sono innamorato anche delle tue labbra, e in seguito ogni parte di te. E non posso fare a meno di dirti che ogni volta che sei accanto a me sento come una forza dentro di me, e non riesco a frenarlo! Hai un qualcosa negli occhi, è un qualcosa di fottutamente enigmatico. Qualcosa che non ha un senso, ma io amo le cose insensate, capisci?" Dice in un soffio.
"Quindi, che stai cercando di dirmi?"
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SAY CHEEESEEEEE
Okay, no dai.
Ho sempre adorato questo capitolo, forse perché Ashton si smolla un po' (meno male, tra un po' invecchiavo senza rendermene conto 😪)
Mi sta passando un'idea frullante in the cervella.
Vorrei fare un remake, come quello di Brother Or Boy-Friend, con la differenza che lo farò di Ashton e si baserà su Devil.
Chiamatemi mad o crazy, ma io penso troppo e non dormo. (Sti caaaaazzi)
Ora vi saluto, alla prossima!
Cieeeeeeuuuuzzzz,
- Giulia
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Devil
Teen FictionMadeleine, madre francese e padre inglese, vive a Miami con il fidanzato, poiché le è stato offerto di lavorare in una delle riviste di moda più popolari della zona. La felicità sembra prendersi ogni parte di lei, ma tutto svanisce quando Madeleine...