"Andiamo, ammettilo." Mi persuade Ashton. Luke è - come al solito - al lavoro, e questo pomeriggio voglio passarlo con Ashton. É la prima volta che usciamo allo scoperto, senza stare l'uno nella casa dell'altro. Devo ammettere che per essere la prima volta, l'imbarazzo è molto ridotto rispetto alle mie aspettative, è tutto ciò è grandioso.
"Non capisco come possa piacerti così tanto il Natale, Ashton. È una festa insignificante." Dico seccata. È da un'ora che Ashton tenta invano di convincermi che il Natale è la festa più bella dell'anno, ma sono totalmente contraria alla sua opinione.
"Perché dici questo? Insomma, chi non ama il Natale è da ricoverare, ma seriamente." Afferma convinto, passandosi una mano fra i capelli. Com'è sexy quando lo fa.
"Ogni dannato anno il giorno di Natale, Luke ed io andiamo dai suoi genitori, a New York. I suoi genitori sono terribilmente insopportabili, mi riempiono di domande, perché sono convinti che ogni anno aumenti la probabilità che io rimanga incinta! Non siamo nemmeno sposati, cristo, io non rimarrei mai incinta prima di un matrimonio. E se dico questo è per colpa della gerarchia antiquata di mia madre." Sbotto schifata.
È vero, ogni Natale la stessa storia. Natale dai genitori di Luke era come dire Natale da satana in persona e dai suoi demoni. I genitori di Luke sono terribilmente insopportabili. Sono narcisisti, egocentrici. Praticamente l'opposto di Luke. Pensano solo al bene di un figlio o di una figlia per noi due. Luke ogni anno cerca di ribadire loro che siamo adulti, vaccinati, e che possiamo decidere perfettamente noi quando avere un figlio. Cerco sempre di isolarmi quando andiamo a New York a far loro visita, magari ci sono volte in cui fuggiamo prima del cenone di Natale e andiamo in qualche locale con vista sulla statua della libertà a cenare, per aumentare il romanticismo. Ma quest'anno, cosa farò il giorno di Natale? È chiaro che stavo bene anche con Luke, ma ora è diverso, perché ho conosciuto Ashton. Ma in fondo, ho ancora due mesi per pensarci, e non è del tutto cosi grave.
"Se avessi avuto dei genitori così, l'orfanotrofio avrebbe avuto il suo perché." Scaramantizza.
"Com'è l'orfanotrofio?" Chiedo incuriosita.
"L'orfanotrofio? Intendi il luogo in sé o la gente che ci lavora? Perché nel caso tu non lo sapessi, c'è una fitta differenza."
"Cioè?" Avanzo di qualche passo, sedendomi accanto a lui.
"L'orfanotrofio è la cosa più orrenda al mondo. In ogni senso. Specialmente la gente che vi lavora. Le cuoche, le inservienti, le suore che se ne occupano. Sembra che a loro importi di te, delle tue condizioni al tuo arrivo, delle speranze che hai di trovare una famiglia che si prenda cura di te prima o poi, invece no. Non gliene importa affatto. Quando ero piccolo, mi avevano affidato ad una suora. Si chiamava Joanne, e tu non immagini come mi trattava. Mi svegliava a botte e mi faceva addormentare a botte. Ero così... Confuso." Abbassa la testa e posso vedere che sta assumendo un'aria triste.
"Ashton. Santo cielo, mi dispiace tantissimo. Sarai stato così piccolo." Dico accarezzandogli una guancia.
"Il luogo in sé però non era male. C'era un ampio spazio e il pomeriggio, quando non c'era lezione, era concesso giocare a calcio. Il giardino era enorme, e le stanze erano pulitissime. Con i soldi che ho ora potrei ricavarne una casa di dimensioni esagerate." Sorride ancor, e di conseguenza sorrido anche io.
"Dove si trova l'orfanotrofio?" Domando.
"Scranton." Afferma annuendo.
"Cavolo, in Pennsylvania, è così lontano da qui." Dico sorpresa. Lui ridacchia annuendo e avvolgendomi tra le sue forti braccia.
"Tu dove vivevi prima di venire qui?" Mi chiede interessato.
"A New York. Ti ricordi Calum, il mio amico che sembra asiatico ma in realtà non lo è?" Scoppia a ridere e annuisce. "Siamo amici da quando eravamo piccolissimi. Siamo cresciuti nella grande mela. Poi un giorno, sono andata a comprare il giornale insieme a lui e ho conosciuto Luke. È stato amore a prima vista, e ora..." Abbasso la testa. "Il resto lo sai." Arrossisco.
Parlare ad Ashton di Luke mi imbarazza, ma con lui posso sempre sentirmi me stessa e non vergognarmi di niente.
"Posso farti una domanda?" Mi chiede, voltandosi verso di me. Il suo sguardo su di me ha un effetto strano, come se desse fuoco al mio corpo solo col potere dello sguardo.
"Si." Deglutisco. "Dimmi pure."
"Se qualcuno ti chiedesse di scegliere tra me e Luke, chi sceglieresti?" Il suo sguardo è ancora più pauroso. E la domanda ancora di più.
"Non lo so, Ashton. Io ti amo, ma..." Ashton si alza, liberandosi dalle nostre mani intrecciate.
"Ma un cazzo. Cosa stai cercando di dirmi? Se tu mi amassi veramente non obbietteresti niente. Lo sapevo. Ho mandato a puttane la mia natura per te, Maddie. E tu mi ricompensi così? Dovevo aspettare a fidarmi veramente, ma nemmeno tu... Siete tutte uguali."
"Ashton, che diamine ti prende? Insomma, fino a cinque minuti fa andava tutto bene. Non puoi chiedermi di scegliere fra te e Luke. Sai benissimo che non ci riuscirei mai."
"Che senso ha amare me e contemporaneamente un'altro? Fantastico, allora anche io posso innamorarmi di un'altra, così siamo pari. Sei ciò di più schifoso sul pianeta terra." Dice andandosene schifato.
"Nessuno ti ha mai domandato di innamorarmi di te. Solo a me è successo. A me sarebbe comunque piaciuto essere come eravamo prima. Ma hai fatto tutto tu, Ashton, sei stato tu a dirmi 'ti amo', sei stato tu a continuare a ribadirmelo. Vaffanculo, Ashton! Non sai nemmeno capire le persone!" Ashton, facendo finta di niente, continua a scappare, imprecando e mandandomi a quel paese. Lo sapevo che non dovevo fidarmi di lui, lo sapevo che non dovevo affidargli quasi tutta me stessa. Sono un'idiota, e lui è solo un ipocrita, un egocentrico. Lo odio. Era divertente pensare che fossi veramente presa, in realtà non avrei mai voluto esserlo.
Giro i tacchi e mi dirigo verso casa mia, arrabbiata come non lo sono mai stata.
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🐴🐴🐴🐴
Ehi, puledro.
Lo so che è corto, ma era solo un capitolo di passaggio, gli altri saranno importanti. Promiseeeed.
Allora, come va la vita?
Ammettetelo, vi ho volte in privacy con un unicorno brillantinoso.
Ahah giuro devo smetterla
Al prossimo aggiornamento by the way
Have always fun :)
Ciauuuuuuzzz,
- Giulia
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Devil
Teen FictionMadeleine, madre francese e padre inglese, vive a Miami con il fidanzato, poiché le è stato offerto di lavorare in una delle riviste di moda più popolari della zona. La felicità sembra prendersi ogni parte di lei, ma tutto svanisce quando Madeleine...