Winter lynx
- Sembra carino - Nora seguì Guzmán all'interno del piccolo ristorante e si accomodarono nel primo tavolo libero che riuscirono a trovare.
Nora amava il pesce, ma ancor di più lo adorava crudo: sotto consiglio di Juan, ordinò un sacco di portate di sushi crudo.
- Hija, ti piacerà, vedrai! Noi veniamo qua ogni sabato! - Juan sorrise alla cameriera e baciò la mano di Rosalía, sua moglie.
I tavoli erano molto vicini fra loro, tanto che sentiva ogni piccolo movimento della persona seduta alle sue spalle.
- Raccontaci, Nora, come mai sei andata via dalla Russia? - Juan sorrideva emozionato e Guzmán pendeva dalle sue labbra.
Ecco perché odiava uscire con le persone che sapevano una parte della sua storia: era poi obbligata a mentirgli.
- Dopo la morte di mia nonna, ho deciso che era ora di cambiare aria. Ero molto affezionata a lei - disse, cercando di assumere uno sguardo addolorato.
Rosalía aveva gli occhi colmi di lacrime e Nora si sentì terribilmente in colpa: l'avevano accolta nella loro palestra quando Nora non aveva niente, nemmeno un tetto sopra la testa.
Dopo aver avuto a che fare con le persone giuste, compiendo azioni discutibili, era riuscita a mettere su un bel gruzzoletto di soldi (in grado di mantenerla a vita).
Essere un sicario professionista e parlare con la gente giusta è una combinazione letale.
Aveva bisogno di allontanarsi da quella sensazione colpevole che le stava lacerando il cuore.
- Devo andare in bagno, scusate - Spinse la sedia all'indietro, colpendo troppo forte quella alle sue spalle: la spalliera si era spaccata in due pezzi, attirando l'attenzione di tutto il locale su di lei.
- Può stare attenta? - ringhiò una voce a lei familiare.
Non rispose e cercò di dirigersi in bagno senza che nessuno la guardasse. In parte, c'era riuscita: avevano tutti ricominciato a mangiare come se niente fosse successo. Tranne un paio di occhi: Bucky la stava fissando dal tavolo alle spalle di Guzmán.
Lei alzò gli occhi al cielo e chiuse la porta del wc con la chiave.
- Non è possibile, tutte a me, oggi! - borbottò.
- Nora - La voce di Bucky arrivò alle sue orecchie e lei imprecò a bassa voce.
Winter soldier
Nora uscì dalla toilette e fissò Bucky.
- Tu mi stai seguendo - borbottò lui, evitando di puntarle l'indice contro (si ricordava alla perfezione cos'era successo la volta precedente).
Lei alzò gli occhi al cielo e si appoggiò sul marmo dei lavandini, incrociando le braccia al petto.
- Per chi lavori? Per l'Hydra? Per Zemo? -
Si avvicinò a lei e successivamente si trovò a pochi centimetri dal suo viso, osservandone i particolari.
Era bella, Bucky doveva ammetterlo, ma di una bellezza letale.
Nora rimase a guardare i suoi occhi, soffermandosi qualche volta di troppo sulle sue labbra.
- Se non avessi un braccio in vibranio e una psiche instabile e discutibile e ti avessi incontrato in un locale, penso ti avrei portato a letto -
Bucky rimase a bocca aperta, ragionando sulle sue parole: aveva appena ammesso che lo trovava attraente?
Si avvicinò a lui e appoggiò una mano sul suo petto, spingendo il suo corpo sino a farlo finire contro il muro.
- Smettila di pensare che io sia come te, Bucky. Sei l'unico che ha avuto un programma per essere creato e sei l'unico soldato d'inverno. So che dentro te speri di trovare qualcuno che possa capirti, ma non succederà. Non con me, almeno. Ricordati che sei stato un esperimento e sei l'unico riuscito - disse, a voce bassa.
Bucky non sapeva cosa risponderle: forse aveva ragione Sam, forse era una semplice ragazza russa scappata dalla sua terra natale per esplorare un nuovo mondo diverso dal suo.
Non rispose in nessun modo.
Quando Nora gli diede le spalle e uscì dal bagno, lui afferrò il portasapone e lo lanciò contro la parete.
La sua frustrazione lo stava portando al limite. Di nuovo.
Dopo aver finito di cenare con Nakajima lo riaccompagnò a casa e tornò al suo appartamento, togliendosi la maglietta e coricandosi sul letto.
Chiuse gli occhi e lentamente si addormentò.
Winter lynx
- Carina, questa casa. Non penso tu l'abbia comprata lavorando part-time come segretaria -
Nora s'irrigidì. Qualcuno era dentro casa sua e le sue parole non presagivano niente di buono.
La sconosciuta la fronteggiò e le porse la mano.
- Mi chiamo Sharon, anche detta Power Broker. Se mi ascolterai, diventeremo grandi amiche -
Nora continuò a guardarla con attenzione.
- Conosco un'altra persona che fissa gli sconosciuti in questo modo - Sharon si accomodò nel divano e la invitò a sedersi al suo fianco.
- Dimmi cosa vuoi, saltiamo i convenevoli - Nora accese le luci del soggiorno e si appoggiò al muro.
- Mi piaci. Te lo riassumerò in breve: Bucky sta facendo ricerche su di te e hanno chiesto a me di dirgli se nei database del governo c'è qualcosa su di te - prese un profondo respiro e sorrise, - c'è più di quanto pensi, Nora. Il tuo presente e il tuo passato. Intendo prima del siero -
Nora s'irrigidì e le fece segno di continuare a parlare.
- Mettiamola così, se mi dai una mano, eviterò di rendere pubblici i tuoi dati e di risvegliare chi potrebbe reclamarti e in più, Bucky non verrà mai a sapere niente di te -
Nora sapeva di essere in trappola.
- A una condizione -
Sharon sorrise.
- La dottoressa Raynold e la palestra di ballo saranno al sicuro e il mio aiuto non interesserà in nessun modo quei posti e quelle persone -
- Affare fatto, allora - Le porse la mano e Nora l'afferrò prontamente.
- Si incomincia stanotte, piccola lince. Ora ti spiego il piano -
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The winter lynx
Fanfiction《 Dalla storia: [...] Bucky si avvicinò a lei velocemente, puntandole l'indice contro. Dito che Nora afferrò senza battere ciglio, lo girò e piegò il braccio di Bucky dietro la sua schiena, costringendolo a coricarsi sul pavimento con la guancia sc...