DUE: danza

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Winter Soldier

Bucky non sapeva cosa mettersi per una lezione di danza, così optò per una t-shirt, una felpa con il cappuccio e dei jeans neri.

Era agitato all'idea di dover ballare con una ragazza: non succedeva dagli anni '40 e il sembrare ridicolo lo metteva ancora di più a disagio.

Il ballo era un corteggiamento, secondo Bucky, quindi fare una figuraccia davanti a una donna era come perdere la dignità.

Alle sette e mezza salì sulla sua moto e non appena arrivò a destinazione la parcheggiò davanti alla scuola di danza.

"Bust your windows" entrò nelle sue orecchie non appena aprì la porta della palestra.

- Benvenuto, entra, abbiamo già incominciato - Il signore della reception gli indicò la porta davanti a lui ed entrarono insieme nella sala.

Quattro coppie ballavano ai lati della stanza e al centro una ragazza improvvisava una danza solitaria e sensuale. Ogni movimento riusciva a risaltare qualunque parte del suo corpo, rendendola desiderabile e dolce agli occhi di chi la guardava.

Bucky rimase ammaliato a fissare la schiena nuda della ragazza davanti a lui, notando poi che non era l'unico che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso: un ragazzo al lato sinistro della sala che stava ballando con una signora anziana, stava mangiando quella ragazza con gli occhi.

La canzone finì e un manto di applausi coprì l'inizio della nuova canzone.

- Hija, è arrivato il tuo ballerino! - esclamò il signore, sedendosi nella sedia affianco allo stereo.

- Chi è il prossimo che deve schiacciarmi i piedi? -

Bucky trovò quella voce familiare, era sicuro di averla già sentita.

La ragazza si voltò a guardarlo e il suo sorriso scomparve.

- Non ci credo! - Nora si avvicinò a lui e gli puntò l'indice contro.

- Mi stai seguendo? -

Il ragazzo che poco prima la mangiava con gli occhi si avvicinò e circondò le spalle della ragazza con il suo braccio.

- Che succede qua? - domandò, fulminando con lo sguardo Bucky, il quale, in risposta, rimase in silenzio a fissare il ragazzo.

- Avevano proprio ragione, sul tuo sguardo - sentenziò Nora.

- Di cosa parli? - domandò Bucky distogliendo la sua attenzione dal ragazzo.

Nora, in risposta, tolse delicatamente il braccio da sopra le sue spalle e si allontanò da entrambi i ragazzi.

- Guardi le persone come se le volessi uccidere -, fece una piccola pausa, - e tu, Guzmán, non ho bisogno di essere difesa -

Guzmán si avvicinò a lei e le baciò una mano.

- Una bella ragazza ha sempre bisogno di essere difesa -

- Abuelo, non gli farò del male solo perché è tuo nipote -

Il signore della reception ridacchiò e lei si liberò dalla presa del ragazzo inginocchiato davanti a Nora.

- Non ha bisogno di essere difesa, Gúzman, dovresti ascoltarla - s'intromise Bucky.

- L'accento è sulla "a", è Guzmán, non Gúzman -, il ragazzo fronteggiò Bucky nonostante avesse quindici centimetri di altezza in meno di lui, - e chi ti credi di essere per dire queste cose? -

- È riuscita a stendere me, amico. Niente di personale -

- E tu sei? -

Nora sorrise divertita e appoggiò una mano sulla spalla di Guzmán.

The winter lynxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora