OTTO: nonnetto

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Winter Lynx

La serata con Bucky era proseguita alla lezione di ballo delle quattro del pomeriggio.

Gli aveva inoltre confessato che preferiva ballare con un uomo dal braccio in vibranio che con Guzmán, che la teneva stretta a lui impenendole di ballare. In più, era un amante delle cipolle e questo non faceva che rendere ancor più estenuante l'ora passata a ballare con lui. Guzmán era terrorizzato dalla presenza di Bucky: evitava di guardare Nora anche per sbaglio e la salutava solo da lontano con gli occhi spalancati e lucidi. "Circostanze sofferenti obbligatorie", così aveva definito il dolore che Guzmán provava nel vedere Nora tra le braccia di Bucky.

Per la prima volta da quando abitava a New York, un uomo era entrato nel suo appartamento e si maledì mentalmente nel pensare e rendersi conto che ci aveva fatto entrare proprio il soldato d'inverno, che provava dei seri dubbi sulla sua storia e della sua vita in Russia.

Si fece una veloce doccia, sperando che Bucky non si mettesse a frugare in giro per la casa e quando uscì fu fortunata: lo trovò seduto nel divano con le gambe divaricate e le braccia appoggiate sul bordo del sofà.

- Mi stai controllando perché hai paura che io frughi a casa tua in cerca di prove? -

- Ovviamente no - Nora alzò gli occhi al cielo e strinse l'asciugamanino al suo corpo, dirigendosi in  camera sua.

- Stai mentendo - cantilenò lui.

Nora indossò la biancheria intima e sporse il viso fuori dalla porta, fulminando con lo sguardo Bucky.

- Sei estenuante - ringhiò, indossando i leggins neri e la canottiera rosa.

- Non sei abituata ad avere nella tua vita persone che ti conoscono, vero? - domandò lui, entrando in camera sua.

- E se fossi stata nuda? - Nora gli lanciò in faccia l'asciugamano umido e indossò le scarpe da ginnastica.

- Se ti interessa, dallo specchio che hai appeso là - lo indicò, - si vede praticamente tutto - Alzò le spalle e osservò gli oggetti che Nora aveva sopra il comò.

- Ti sei goduto lo spettacolo? - ironizzò lei, infilando le scarpe da ballo nella sacca per la palestra.

Bucky la fissò senza proferire parola.

- No, in realtà ho evitato di guardare. Non mi sembrava rispettoso -

Nora rise.

- Come ci provi con le ragazze, Bucky? - Appoggiò le braccia sui fianchi e alzò un sopracciglio, aspettando una sua risposta.

- Non ci provo con una ragazza dal '43 -

- Mettiamo che io ti piaccio e vuoi portarmi a letto, cos'avresti risposto al mio "ti sei goduto lo spettacolo"? -

Bucky rimase in silenzio a fissare il viso divertito di Nora.

- Io... Nora, non lo so! Non puoi farmi queste domande così, da un momento all'altro -

- Sei proprio arrugginito eh - Nora uscì dalla camera da letto e prese una mela dalla cucina, addentandone un pezzo.

- Il corteggiamento è una danza lenta e complicata - Bucky cercò di giustificarsi, incrociando le braccia al petto.

- Se vuoi, posso darti qualche lezione - Nora ammiccò, addentando lentamente la mela.

- Facciamo così - Bucky si avvicinò a lei e la fronteggiò, appoggiandosi sull'isola della cucina.

- Ti chiederò un appuntamento e tu mi dirai a fine serata cos'è andato storto e cosa invece è andato bene -

Nora sorrise.

The winter lynxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora