NOVE: festa

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Winter Lynx

In circa qualche ora arrivarono a destinazione. Nora non sapeva esattamente il tempo necessario per attraversare gran parte dell'America, ma la sua unica certezza era che il tempo che avevano speso loro era ben poco.

- Come abbiamo fatto ad arrivare qua così velocemente? - domandò, lasciando che Bucky sistemasse il cavalletto della moto.

- Diciamo che non è una comune moto e siamo andati più veloci del normale - rispose lui, sorridendo alla sua moto.

Nora alzò gli occhi al cielo e si sistemò il vestito sulle cosce, aspettando che Bucky le dicesse da che parte andare.

- Seguimi - Le porse il braccetto e lei lo accettò, trattenendo una risata.

- I tuoi centosette anni li dimostri tutti - scherzò, appoggiando la sua mano sul braccio di Bucky.

- Non mi hai mai detto quanti anni hai tu -

- Centocinque - Non era una bugia, Nora aveva davvero centocinque anni, ma nessuno ci credeva mai.

- Mi prendi in giro? -

- Ti sembra che io abbia centocinque anni? -

- Neanche io li dimostro - obiettò Bucky, aggrottando le sopracciglia.

- Tu li dimostri tutti, nonnetto -

Arrivarono in una stradina lunga, stretta e circolabile solo a piedi, con al lato destro un molo dalle numerose barche e pescherecci che costeggiavano tutto il tragitto.

Camminarono in silenzio, ammirando i dettagli che li circondavano e più si avvicinavano alla fine del molo, più il silenzio scompariva e al suo posto risuonavano risate e urla.

- Sam è ok, anche sua sorella Sarah - disse Bucky, salutando con la mano le persone davanti a loro.

Due bambini corsero verso di lui e si appesero (letteralmente) al suo braccio in vibranio.

- Buonasera, teppistelli - Bucky sorrise e Nora non potè che ammirare il suo viso rilassato e pieno di felicità nel vedere i due ragazzini davanti a loro.

- Lei è la tua fidanzata? - domandò uno dei bambini.

- No, non lo è -

- Posso provarci io con lei? - Il bambino più piccolo fece l'occhiolino a Nora.

- Forse è troppo grande per te - Una ragazza comparve davanti a loro, sorridendo a Bucky e abbracciandolo. Gli diede il benvenuto e li invitò a raggiungere gli altri, offrendo loro da bere e da mangiare.

Sarah, la ragazza che li aveva accolti, chiese a Nora di accompagnarla in cucina.

- Conosco Bucky da circa un mese e posso dire che non aveva mai portato una ragazza qua da noi. C'è qualcosa di speciale tra voi due? -

Nora si affogò con il sorso di Aperol Soda che aveva appena fatto, tossì e si battè un pugno sul petto.

- Speciale? No, di speciale non c'è niente. Io sono la segretaria della sua psicologa e lui è il mio ballerino di tango, nient'altro -

Sarah appoggiò i piatti sul tavolo e la guardò in viso.

- È tornato dalla psicologa? -

Nora annuì.

- Povero Bucky -, fece una pausa, - posso assicurarti che per lui hai qualcosa di speciale, sennò non ti avrebbe mai e poi mai portato qua. Questo è il suo posto sicuro, dove può essere sè stesso - mormorò Sarah, indicando con il viso fuori dalla finestra della cucina.

The winter lynxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora