DICIASETTE: gelosie

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Winter lynx

Nora aprì lentamente gli occhi e spense la sveglia, sbadigliando a gran voce. Non aveva benchè la minima voglia di alzarsi dal letto: aveva passato tutta la notte con Sam a giocare a verità o verità (gioco inventato da lui poco prima di proporle di fare una partita) e avevano passato ore a confessare le cose più strane, tra cui anche le fusa di Nora se accarezzata nella nuca.

Bucky aveva animatamente parlato con Sharon, lei gli aveva dato uno schiaffo ed entrambi erano spariti in direzioni opposte. Nora avrebbe tanto voluto sapere cosa fosse successo tra i due, ma aveva deciso di passare la serata con Sam per non far infuriare ulteriormente il suo capo-doppiogiochista.

Nora si alzò dal letto e si fece una doccia calda, lavandosi velocemente e andando poi a prepararsi la colazione.

Indossò un maglione lungo sino a metà coscia, delle calze velate e dei tronchetti. Bevve in un sorso il latte caldo e si lavò in fretta e furia i denti, afferrando la borsa e uscendo di casa.

Decise di entrare nel suo bar preferito e si prese un croissant alla marmellata, facendolo imbustare per portarlo via.

Non appena arrivò davanti allo studio, vide Sharon appoggiata alla porta con un'espressione infuriata sul volto.

- Buongiorno, Sharon. A cosa devo la tua visita mattutina? - domandò, cercando le chiavi nella borsa.

- Hai parlato con Bucky? Ti sei vista con lui? - domandò, fissandola.

- No, Sharon, ho passato tutta la notte con Sam -

Lei sbuffò e si guardò intorno, seguendola dentro lo studio.

- Bene, uno dei miei progetti è appena andato in fumo! - ringhiò, stringendo le mani in due pugni.

- Bucky era solo un progetto per te? - Nora accese il pc e sistemò le riviste nei tavolini.

- Non lui. Il Wakanda, era un progetto. Bucky era solo un mezzo per arrivare a un fine -

Nora alzò gli occhi al cielo e si accomodò dietro la scrivania.

- Ho organizzato una piccola riunione domani notte, ti mando le coordinate - mormorò, avviandosi all'uscita.

- Ci sarà anche Walker -

Nora annuì e Sharon uscì dallo studio, permettendole di prendere una boccata d'aria.

Rispose a un'email di un paziente che chiedeva il rinvio dell'appuntamento il giorno dopo e gli fissò quello nuovo.

L'ultimo appuntamento sarebbe slittato a prima della pausa pranzo: compose il numero di Bucky e aspettò che rispondesse al telefono.

- Pronto? - Aveva la voce impastata dal sonno e Nora lo immaginò con le sopracciglia aggrottate e le labbra in una smorfia di fastidio e rabbia.

- Buongiorno, James -

- Nora? Perchè mi chiami alle otto del mattino? Spero sia importante -

- Hai l'appuntamento con la Raynold alle dodici. Un cliente ha chiesto di annullare, quindi verrai prima così avrò l'intero pomeriggio libero -

- Va bene, va bene... potevi chiamarmi un po' più tardi -

- Hai fatto le ore piccole, ieri? Dopo aver chiuso con Sharon sei andato a fare baldoria? -

- Sono andato a East Beach. Avevo bisogno di pensare -

Nora rimase in silenzio. East Beach era il loro posto e lei l'aveva lasciato da solo, con chissà quali pensieri per la testa.

- Dove pranziamo, oggi? -

The winter lynxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora