PARTE 3

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Ho Logan alle calcagna, mentre ci dirigiamo nella parte peggiore del Messico. Abbiamo appena superato il confine e, con le giacche addosso, tutti gli occhi sono su di noi.

Passiamo davanti a una delle officine dei Los Diablos e Miguel ci blocca la strada.

- Scheiße. - borbotto.

Lo sapevo che si sarebbe messo in mezzo, quell'idiota!

- Uh-oh. - ridacchia Logan, fermandosi accanto a me. - Ma guarda un po' chi c'è... -

- Stai zitto. - ringhio. - Taci, o ti sparo. -

- Ecco i Figli delle Troie. - Miguel si porta una mano alla bocca, falsamente sorpreso. - Ops! Dell'Inferno, chiedo scusa. -

- Togliti dalle palle, diablo. - Alex fa rombare la sua moto. - Non siamo qui per te. -

- Avete qualcosa che apparteneva a me. -

- Apparteneva, esatto. - ribatte Amber. - E i tuoi uomini ce l'hanno gentilmente consegnata. -

- I miei uomini sanno trattare con una bella donna, tutto qua. - guarda me, mentre lo dice. Sono fortunata ad avere il casco, in questo momento, anche se sto morendo di caldo. - Il tuo Sergente d'Armi ha fatto un buon lavoro, Davis. Niente male. Non è facile convincere un diablo. -

Non quando sei la sua ragazza. O abitué, ma non siamo ancora a quel punto. Cioè, sì, però è complicato.

- Cosa vuoi, Miguel? - chiede Logan.

I suoi occhi scuri hanno un flash di rabbia. Dai, Miguel, non cadere nella sua ragnatela. Sii furbo, ti sta provocando!

- Ho un conto in sospeso con i Juárez. - dice. - Hanno ucciso uno dei miei, un paio di mesi fa. -

Non è vero. Sta cercando di convincerli a farlo venire con noi.

- Non è un mio problema, Miguel. - risponde Alex. - Mi dispiace per il tuo uomo, ma stiamo andando lì in pace. Sono sicari, non bersaglieri con le trombe. -

- Bella battuta, Hill. - mi guarda un'ultima volta, prima di sospirare. - Beh, per stavolta vi lascio andare. Ma se vi rivedo nel mio territorio, siete tutti morti. - si avvicina a me e assume un tono minaccioso. Da sotto il casco, sorrido come un'idiota. - Soprattutto tu. - appoggia una mano sul mio fianco e lo sento infilarmi qualcosa nella tasca della giacca. - Anche se potrei rapirti e farti diventare la mia abitué. -

- Sogna, diablo. - ridacchio. - Sono off-limits. -

Sorride appena, prima di tornare serio e guardare tutti, uno per uno. - Sparite. -

Ci rimettiamo in viaggio e, quando svoltiamo l'angolo, vedo Miguel salire sulla sua moto e infilarsi il casco.

Dopo pochi minuti, Alex ci fa segno di fermarci. Sean ci segue con il furgone e si ferma dietro di noi.

- Cos'è successo con Miguel? - chiede.

- Voleva venire con noi. - ridacchia Logan. - Vero, Margot? -

- Ma che problema hai con lei? - sbotta Amber, dandogli uno spintone.

- Vedremo chi è dalla parte giusta, alla fine. - si accende una sigaretta e mi sbuffa il fumo in faccia. - Hai fatto colpo, complimenti. -

Fanculo, sono già stufa delle sue frecciatine. Perdo il controllo e gli tiro un destro in pieno viso. Sean mi afferra per la vita, allontanandomi da lui prima che lo uccida. - Calmati, Margot! -

- Vaffanculo, lasciami stare! -

- La stuzzica da una settimana. - borbotta Amber. - Ha resistito anche troppo, Sean. -

- Sì, ma non è questo il momento. - Alex mi guarda male e rilasso i muscoli, così che Sean possa lasciarmi.

Lancio un'occhiata di avvertimento a Logan.

Se ci riprova, è davvero morto.

Mi infilo le mani in tasca e sento un pezzo di carta tra le dita. Fingo di andare in bagno, per poterlo controllare.

Guarda sempre alla tua sinistra.

Istintivamente, lo faccio, anche se non è qui. Intende quando sarò sul posto. Mi appoggio alla porta, sospirando.

Ho la terribile sensazione che andrà tutto storto. 

Perfume of Love - MIGUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora