PARTE 5

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- Fai attenzione e... -

- Guardati sempre le spalle, sì. - lo interrompo. - Me lo hai già detto cinque volte, Miguel. -

- Ehi, te lo dico quanto mi pare! -

- So come difendermi, rilassati. - mi aggrappo al suo collo. - Non me lo dai un bacio? -

- No. -

- Perché? -

- Perché non voglio che tu te ne vada, è tanto difficile? -

Sospiro. - Neanch'io voglio andarmene, ma non ho molta scelta. - gli bacio la guancia. - Dai, due settimane passeranno in fretta. -

Preme la fronte contro la mia. - Sì, lo so. Anche se saranno interminabili, per me. -

Ridacchio. - Non sei abituato all'astinenza, ormai? -

Mi dà un bacio. - Mi rifarò quando tornerai, non preoccuparti. -

- Ti prendo in parola, chico malo. -

- Dai, vai via, prima che ci ripensi. -

Gli do un ultimo bacio. - Ti amo. -

- Anch'io. -

Salgo sul suo carro attrezzi di riserva e metto in moto. La mia Harley è caricata sul pianale e la cassa con le armi è sul sedile di fianco a me. Saluto Miguel con la mano e parto. Destinazione: San Diego.

Durante il tragitto, ne approfitto per chiamare Amber.

- Ehi, Margot! - risponde. - Sei in viaggio? -

- Sì e ho le armi con me. -

- Lo stronzo ha fatto storie? -

Trattengo la rabbia. - No. -

- Davvero? -

- Non...non c'era Miguel. -

- Ah, ecco. -

- Ok, ti lascio, c'è la polizia e non voglio farmi beccare. -

- Va bene, a dopo. -

Riaggancio e batto il pugno sul volante. Maledizione, non posso andare avanti così. Non sopporto quando lo insultano, mi dà sui nervi.

Proseguo spedita il mio viaggio in carro attrezzi, cercando di calmarmi gradualmente. Sono una tipa abbastanza impulsiva e mi infiammo facilmente. E, se qualcuno tratta male una persona a cui tengo, vado fuori di testa. Succede anche con Miguel, quando parla male di Esteban e Alex.

Dopo ore infinite alla guida e un paio di soste, sono quasi arrivata al confine tra Messico e California. È calata la sera, ormai e mi aspetta ancora un bel po' di strada.

Un lampo improvviso nello specchietto, però, mi mette in guardia.

Una Harley mi sta seguendo.

Logan.

- Cazzo. - borbotto. Resisto all'impulso di accelerare, ma non è così facile.

Sono certa mi abbia vista con Miguel, altrimenti non si spiega la sua presenza sulla spiaggia, prima e qui, adesso.

Lampeggia, chiedendomi di fermarmi.

Accosto e faccio un respiro profondo, prima di scendere.

Sii disinvolta, Margot. Mento in su, sguardo serio e schiena dritta.

I consigli di mia madre, che a diciotto anni trovavo inutili, ora si stanno rivelando molto, molto utili. Annoto mentalmente di ringraziarla, quando mi chiamerà.

Perfume of Love - MIGUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora