PARTE 4

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[Margot]

Oh, mio dio, cosa ho fatto?

Mi guardo allo specchio, a bocca aperta. Però mi piace. I capelli mi sfiorano a malapena le spalle e hanno dei riflessi biondi, adesso.

Non ho avuto il coraggio di guardarmi, dal parrucchiere, ma ora che sono a casa...beh, sono abbastanza soddisfatta.

Vedo già di meno la ragazza traumatizzata. Parlano solo i miei occhi, ma tutto il resto si sta riprendendo.

Mi hanno violentata in un momento di fragilità. Nessuno poteva aiutarmi. Ero completamente sola e non potevo neanche scappare. Non avevo abbastanza forza per difendermi. Ma non è detto che la mia vita sia finita.

Mi riprenderò, prima o poi.

Forse, più poi che prima, ma non importa.

Sono riuscita a stare tra le braccia di Miguel, quando pensavo di non potercela fare. È già qualcosa, no?

Mi tuffo sul divano, dove stamattina era seduto Miguel. Sarà un'impressione, ma mi sembra di sentire ancora il suo profumo.

Decido di scrivergli un messaggio.

MARGOT: Dove sei?

La risposta arriva quasi subito.

MIGUEL: Sto tornando in Messico. Non ho più niente da fare, a San Diego.

Cavolo, che risposta secca.

MARGOT: Mi dispiace.

MIGUEL: Non è colpa tua.

MARGOT: Neanche tua.

MIGUEL: È mia, invece.

MARGOT: No. Sono quasi certa che Logan sia il responsabile. Tu non c'entri niente.

MIGUEL: Apri la porta, o la sfondo.

La confusione mi travolge per un momento, fin quando non sento dei colpi alla porta.

- MARGOT! -

Oh, mio dio! È davvero qui!

Balzo in piedi e corro ad aprire. Solo che, quando mi vede, è Miguel quello confuso.

- Ma...ma che... - si strofina la faccia con una mano, prima di passarmela tra i capelli. - Ok, non è una parrucca. -

- No. - lo tiro dentro e richiudo la porta. - Siediti. -

- Perché sono qui? -

- Eri già qui, chico malo. -

I suoi occhi scuri hanno un flash. Il suo nomignolo mi è venuto fuori spontaneo, come prima. Perché con lui, nonostante tutto, mi sento al sicuro. Sto bene, se Miguel è con me.

Prendo due birre dal frigo e lo raggiungo sul divano. È confuso e lo capisco, ma ho bisogno di lui. Oggi. Perché domani partirò per Parigi e poi tornerò in Austria per un po'. Quanto? Non lo so.

- Margot? -

- Mmh? -

- Posso abbracciarti? -

Mi sta chiedendo il permesso...

Appoggio la birra sul tavolo e mi siedo sulle sue gambe. Non ho paura di questo contatto. Quello che provo, quando mi abbraccia, non è cambiato. Anzi, forse mi sento meglio adesso.

- Ti amo. - sussurra, stringendomi così forte da togliermi il fiato. - Mi dispiace per tutto quello che sta succedendo. Hai perso i tuoi amici, sei quasi morta e...e ti hanno fatto del male. Tutto per colpa mia. -

Perfume of Love - MIGUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora