[Margot]
Oh, mio dio, cosa ho fatto?
Mi guardo allo specchio, a bocca aperta. Però mi piace. I capelli mi sfiorano a malapena le spalle e hanno dei riflessi biondi, adesso.
Non ho avuto il coraggio di guardarmi, dal parrucchiere, ma ora che sono a casa...beh, sono abbastanza soddisfatta.
Vedo già di meno la ragazza traumatizzata. Parlano solo i miei occhi, ma tutto il resto si sta riprendendo.
Mi hanno violentata in un momento di fragilità. Nessuno poteva aiutarmi. Ero completamente sola e non potevo neanche scappare. Non avevo abbastanza forza per difendermi. Ma non è detto che la mia vita sia finita.
Mi riprenderò, prima o poi.
Forse, più poi che prima, ma non importa.
Sono riuscita a stare tra le braccia di Miguel, quando pensavo di non potercela fare. È già qualcosa, no?
Mi tuffo sul divano, dove stamattina era seduto Miguel. Sarà un'impressione, ma mi sembra di sentire ancora il suo profumo.
Decido di scrivergli un messaggio.
MARGOT: Dove sei?
La risposta arriva quasi subito.
MIGUEL: Sto tornando in Messico. Non ho più niente da fare, a San Diego.
Cavolo, che risposta secca.
MARGOT: Mi dispiace.
MIGUEL: Non è colpa tua.
MARGOT: Neanche tua.
MIGUEL: È mia, invece.
MARGOT: No. Sono quasi certa che Logan sia il responsabile. Tu non c'entri niente.
MIGUEL: Apri la porta, o la sfondo.
La confusione mi travolge per un momento, fin quando non sento dei colpi alla porta.
- MARGOT! -
Oh, mio dio! È davvero qui!
Balzo in piedi e corro ad aprire. Solo che, quando mi vede, è Miguel quello confuso.
- Ma...ma che... - si strofina la faccia con una mano, prima di passarmela tra i capelli. - Ok, non è una parrucca. -
- No. - lo tiro dentro e richiudo la porta. - Siediti. -
- Perché sono qui? -
- Eri già qui, chico malo. -
I suoi occhi scuri hanno un flash. Il suo nomignolo mi è venuto fuori spontaneo, come prima. Perché con lui, nonostante tutto, mi sento al sicuro. Sto bene, se Miguel è con me.
Prendo due birre dal frigo e lo raggiungo sul divano. È confuso e lo capisco, ma ho bisogno di lui. Oggi. Perché domani partirò per Parigi e poi tornerò in Austria per un po'. Quanto? Non lo so.
- Margot? -
- Mmh? -
- Posso abbracciarti? -
Mi sta chiedendo il permesso...
Appoggio la birra sul tavolo e mi siedo sulle sue gambe. Non ho paura di questo contatto. Quello che provo, quando mi abbraccia, non è cambiato. Anzi, forse mi sento meglio adesso.
- Ti amo. - sussurra, stringendomi così forte da togliermi il fiato. - Mi dispiace per tutto quello che sta succedendo. Hai perso i tuoi amici, sei quasi morta e...e ti hanno fatto del male. Tutto per colpa mia. -
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Perfume of Love - MIGUEL
ChickLitMargot è il Sergente d'Armi degli Angeli della Morte, un club motociclistico formato da sole donne. Vive a San Diego, fa il lavoro sporco e, per la legge, è una criminale. Amber Davis è la sua migliore amica, l'unica a conoscere quasi tutta la sua s...