PARTE 3

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- Che stai preparando? - mi incollo alla schiena di Miguel e annuso il suo profumo, misto a quello del cibo.

- Le tortillas. Ho fame e anche i cani meritano un pasto. -

- Miguel... -

- Ok, scherzavo. -

Sento la porta aprirsi e mi allontano immediatamente da lui. Fingo di prendere dell'acqua dal frigo, borbottando qualcosa in tedesco.

- Edgar!? - la voce di Amber è al limite della sorpresa. Gli salta al collo e lo bacia. - Sei ancora vivo, quindi Miguel non è più così tanto arrabbiato con te. -

- A quanto pare, ha imparato a perdonare. -

- Credici. - borbotta il diretto interessato.

Soffoco una risata con un sorso di birra. Miguel mi guarda con la coda dell'occhio e sorride appena.

- MARGOT! - Sean mi strappa la bottiglia dalle mani. - Niente alcol! -

- Ma dai, la birra non è così alcolica! - me la riprendo. - E non rompere, sembri mia madre. -

- Miguel, posso parlarti per un momento? - Alex lo fissa dritto negli occhi. - Da soli. -

- Logan è morto, per caso? - ridacchia lui. - Non è abituato ai pugni, la cheerleader? -

- Beh, lui è mingherlino e nanerottolo e tu sei una montagna di quasi due metri. C'è un po' di differenza. - Edgar mi fa un discreto occhiolino. - E, comunque, tu non sei mai stato tipo da clan nemico. Cosa diavolo ti è preso? -

- Avevo un conto in sospeso con i Los Aztecos. E ora ce l'hanno anche loro. Siamo sulla stessa barca, fratello. - Miguel si pulisce le mani e appoggia il fianco contro il bancone della cucina. - Ma c'è una differenza: Logan ha fatto sparire uno degli AK-47. -

Alex e Sean rimangono pietrificati. - COSA!? - esclamano, in coro.

- Avete sentito bene. -

- Non hai le prove. - dice Amber.

- Ah, no? - cammina verso il corridoio. - Seguitemi, forza. -

Entriamo nella sua camera da letto (abbiamo nascosto la foto, ovviamente) e Miguel ci indica il materasso. - Hill, solleva l'angolo. -

Alex non esita e lo solleva. C'è l' AK-47 mancante. - Ma che cazzo...? -

- Vuoi un'altra prova? - butta giù la porta del suo bagno privato, con un calcio e ci troviamo uno dei ragazzi di Logan. - Lo conoscete, no? -

Non so come si chiami, ma credo sia il Sergente d'Armi dei Dark Blood. Logan è il Vicepresidente, mentre suo padre è ancora il Presidente.

Miguel tira fuori la sua pistola e preme la canna sulla fronte del ragazzo, che alza le mani e ci implora con lo sguardo di aiutarlo.

Col cavolo, io non muoverò un dito! Ci ho quasi rimesso la pelle e, se non sarà Miguel a farlo fuori, sarò io.

- Parla, o ti uccido. -

- Ti ha chiesto Logan di rubare il fucile e nasconderlo qui? - chiede Alex. - Era tutto pianificato? -

- Non lo tradirò. - risponde il ragazzo.

- Quindi è un sì. -

Silenzio.

- PARLA! - sibila Miguel, facendoci sussultare tutti.

- Hai rubato tu il fucile, diablo. È sotto il tuo letto. -

Lui scoppia a ridere. - E come avrei fatto, eh? -

- Quando sei andato a San Diego. All'officina degli Angeli della Morte. -

Sgrano gli occhi. Ci ha visti.

Amber si volta verso di me. - Allora, era lui? -

- Sì, ero io. - ringhia Miguel. - Cercavo te e invece ho trovato la ladra di casse. -

- Perché mi cercavi? -

- Per la cassa, ovviamente! Non hai chiesto tu al tuo Sergente di rubarla? -

- Era già nostra, le ho solo chiesto di riprenderla. -

- Fa lo stesso, per me. - toglie la sicura alla pistola. - Ma anche questo piccolo stronzo, a quanto pare, era lì. -

- E tu stavi... - non finisce la frase, perché è già morto. Miguel preme il grilletto, piantandogli un proiettile al centro della fronte. Il sangue lascia la sua scia rossa contro le mattonelle, mentre il ragazzo scivola a terra.

- Hasta la muerte, perro. -

Alex recupera il fucile e lo controlla, prima di passarlo a Sean. - A quanto pare, ora mi tocca ringraziarti. -

- Lascia perdere, Hill. - Miguel tira fuori il suo cellulare e chiama qualcuno. - Dominic, hay algo de basura que tirar. -

- Vuoi farlo portare a Ciudad Juàrez? - chiede Edgar, chiaramente conoscendo già la risposta. E penso di saperla anch'io.

- I Los Aztecos stanno per conoscere il vero traditore. -

- Aspetta, Miguel. - Alex lo tira per un braccio. - Se la prenderanno con noi e con i Dark Blood. Scoppierà una guerra e noi siamo in minoranza. -

- Finché sarò vivo... - Miguel mi lancia un'occhiata veloce. - ...sarete sempre al sicuro. -

- Se questo è il tuo modo per redimerti, sei fuori strada. - interviene Amber. - Non è così che... -

- Ho la faccia di uno che cerca redenzione, Davis? - la interrompe. - Mi conosci da tanto tempo, dovresti saperlo. -

- Ma quello che hai fatto è imperdonabile. -

- Amber. - Edgar la guarda di traverso. - Basta così. -

- Perché vuoi proteggerci, adesso? - chiede Alex. - Cosa vuoi in cambio? -

- Niente. - risponde lui, secco. - Assolutamente niente. -

- Non ti credo. Anch'io ti conosco da tanto e non fai mai niente, senza ricevere qualcosa in cambio. -

Ma, quel qualcosa in cambio, Miguel ce l'ha già.

Me. 

Perfume of Love - MIGUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora