7. Elias il Custode

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Uscirono all'esterno e si ritrovarono sulla pietra fredda e liscia del sagrato.

Beatrice lo stava fissando.

Adesso perché aveva quella faccia strana?

"Dante? Davvero?" gli chiese e una nuvoletta di vapore si dissipò davanti al suo viso.

Corrado non riusciva a capire cosa ci trovasse di tanto strano, ad ogni modo non vedeva l'ora di darle una spiegazione.

"Quell'affresco rappresentava la cacciata di Lucifero dal Paradiso, è la prima cosa che mi è venuta in mente. L'Inferno. A proposito, non ti è sembrato strano che quel tipo non lo conoscesse? Ha detto quel Dante, ci hai fatto caso? Insomma, chi non conosce Dante? Anche solo per sentito dire"

"Sì, infatti".

Beatrice si avvolse nella sciarpa di lana e si avviò verso la parete laterale con la testa bassa.

Corrado deglutì. Aveva detto qualcosa di sbagliato?

Le andò dietro e la raggiunse alla porta di legno.

Beatrice posò le mani sul metallo della serratura e poi sulle pietre fredde del muro.

"Eppure ci deve essere qualcosa, l'abbiamo visto entrambi che si infilava qui dentro".

Corrado estrasse la targhetta dalla tasca e si avvicinò alla serratura, cercando un modo per poterla inserire e far scattare qualche meccanismo segreto. Poteva essere una specie di chiave, pensava scrutando ogni fessura sulla superficie del legno.

"Che ci sia un passaggio? Questi muri saranno spessi almeno un metro e mezzo"

"Sì, dev'esserci una scala interna o qualcosa del genere" disse Beatrice.

Passarono pochi minuti, il sole era quasi tramontato e il cielo si stava imbrunendo, la nebbia cominciava a nascondere la cima del campanile e ben presto sarebbe scesa ancora più in basso.

Continuarono a girare intorno alla Cattedrale per una buona mezzora, scrutando ogni angolo e ogni pietra dell'edificio, intenzionati a trovare una spiegazione a qualsiasi costo.

"Cosa pensi che fosse?" chiese a quel punto Beatrice toccando di nuovo il muro freddo.

"In che senso?"

"Quel tipo, era un fantasma o qualcosa del genere?"

Corrado si fermò, nella sua mente rivide come in un film quella figura scura che si infilava nel muro.

"A me sembrava un uomo fatto e finito, l'ho visto bene"

"Già, ma come te lo spieghi?"

Già, come diavolo se lo spiegava...

"Non me lo spiego, almeno per ora, ma sono certo che qui da qualche parte ci sia la risposta e non ho alcuna intenzione di lasciar perdere".

Beatrice aveva l'aria sconsolata.

"Non credo che troveremo qualcosa di utile qui fuori"

"Sì, lo credo anch'io ragazzi" rispose una voce maschile.

Corrado si voltò di scatto e vide Elias che li fissava immobile, solo che non sembrava il vecchio custode di prima. La sua schiena era dritta, era molto più alto e corpulento, la sua espressione seria e corrucciata. Corrado lo guardò, sopraffatto dalla sua stazza, cos'era successo a quell'uomo? Non aveva notato prima quanto fosse robusto e quanto fossero larghe le sue spalle. Non assomigliava più al vecchio inquietante, ma innocuo, con cui avevano parlato all'interno della Cattedrale poco prima, davanti a loro si parava un uomo di almeno un metro e ottanta di statura, braccia enormi e gambe come tronchi di quercia. Forte e minaccioso.

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