Elias chiuse il volume e lo ripose con cura tra i libri impilati sullo scaffale della sagrestia. La funzione era terminata da un pezzo e lui aveva provveduto a chiudere tutte le porte e spegnere le luci prima di rifugiarsi in quella che da molti mesi ormai era diventata casa sua. Normalmente il compito di un Custode era quello di sorvegliare il Varco, aprirlo e chiuderlo su richiesta dei Passanti che intendevano attraversarlo, percorrerlo periodicamente per controllare che non si fossero formate duplicazioni o ramificazioni, sondarne le energie per accertarsi che fossero sempre in equilibrio e in quello specifico caso tenere lontani gli Estranei dall'ingresso.
Sì, perché un Varco disincantato poteva essere chiuso o aperto senza problemi, ma uno ancora acerbo non avrebbe obbedito a nulla. Anche se per gli Estranei che si aggiravano per la Cattedrale sarebbe stato comunque impossibile oltrepassare quella piccola porta di legno e ritrovarsi così all'ingresso del Varco.
Elias si trovava quindi in quella circostanza, a dover porre un'attenzione costante su quella vecchia porta incastonata nella parete di pietra, motivo per cui si era fatto incaricare direttamente dal parroco di Camarelli come sagrestano.
In quel modo però oltre a custodire il prezioso passaggio doveva occuparsi anche di faccende più pratiche, come controllare che nell'ampolla ci fosse sempre il vino, perché l'acqua poteva pure passare inosservata ma il vino no, doveva poi lucidare e disporre ordinatamente tutti quei piattini, coppe e coppette con nomi che non avrebbe mai imparato e che don Candido utilizzava ad ogni funzione riempiendoli di ditate. Ma la cosa che più delle altre lo impegnava era andare d'accordo con Imma, che tutti chiamavano La Perpetua, una vecchia megera insopportabile, storta come un tronco di vite, che la vita aveva privato di qualunque grazia e morbidezza d'animo e che si muoveva nell'ombra come un topo, spiando, bisbigliando, origliando e seminando discordia e odore di naftalina.
Compito arduo. Anche per un tipo mite come lui.
In fondo alla sagrestia c'era una porta di legno che portava ad un corridoio piuttosto lungo che conduceva ad un altro edificio nel quale era stato ricavato una specie di monolocale. In realtà non era più che una stanzetta, affacciata sul cortiletto della canonica. C'erano un letto, un armadio, un tavolino con una sedia di plastica blu. All'esterno, appena fuori dal corridoio un modestissimo bagno e in fondo una stanza da pranzo con una piccola cucina a gas. Sulle pareti erano appese alcune immagini sacre e un crocifisso di metallo.
Una finestra quadrata si affacciava sul cortile interno, dove il parroco lasciava la bicicletta e qualche gatto randagio trovava rifugio tra i vasi. Elias si era abituato presto a quelle ristrettezze, non era un uomo di molte pretese, la sua vita era il suo lavoro, fin da quando l'aveva scelto. Sapeva che per quella professione avrebbe dovuto sacrificare legami e rapporti sociali, ma non gli importava. Era sempre stato un tipo solitario lui e amava starsene per i fatti suoi. Certo l'Ordine non gli faceva mancare nulla e in caso di necessità poteva tranquillamente contare sulle sue abilità magiche.
Elias stava per uscire dalla Sagrestia, quando sentì la voce di Galeno risuonare nitida nella sua testa.
Gli diceva di farsi trovare all'uscita del Varco di Camarelli in dieci minuti.
Elias fu sorpreso di sentirlo. Era a conoscenza della sospensione che l'Alto Consiglio gli aveva inflitto e quel messaggio improvviso da parte sua non faceva presagire nulla di buono. Che ci faceva all'Esterno?
Prima o poi si sarebbe messo nei guai.
Elias si alzò in piedi, afferrò il suo soprabito scuro e si portò al centro della sala. Chiuse gli occhi e rimase immobile, ascoltando il silenzio della Cattedrale deserta. Respirò per un istante il profumo di incenso che permeava la sagrestia e poi sparì nel nulla lasciando dietro di sé solo un lieve movimento dell'aria.
STAI LEGGENDO
Il Passante
FantasyCOMPLETATA. Corrado e Beatrice. Due ragazzi, due compagni di classe, quasi due perfetti sconosciuti. Finchè a Camarelli, paese perduto tra le nebbie del nord Italia, non accade l'impossibile. Un uomo ha appena attraversato il muro della Cattedrale...