Il terreno era umido e a tratti scivoloso. Uno strato sottile di muschio ricopriva il sottobosco dove crescevano funghi di ogni specie, alcuni piuttosto strani a vedersi. Le Macchiole, quelli che il cervo Fosco fiutava allargando le sue grosse narici, si potevano trovare più facilmente passeggiando nel bosco, erano di un viola intenso e brillante, un colore poco invitante per dei funghi da cui normalmente sarebbe stato opportuno tenersi alla larga. Poi ve n'erano altri che si sviluppavano a grappoli, rossi come il sangue, ottimi per curare disidratazione e tenere lontani gli incubi, li chiamavano Rubilli di Bosco, diversi dai Rubilli di Montagna che avevano un colore più scuro ed un sapore più pungente. C'erano poi alcuni funghi molto più difficili da reperire che le streghe del villaggio raccoglievano perlustrando ettari di bosco, erano gialli e si aprivano come fiori: le Cantarelle Bionde.
Tucca spiegò che quei piccoli funghi all'apparenza innocui erano in realtà un concentrato di proprietà benefiche, potevano sedare la fame all'istante donando forza e vigore anche se ingeriti in piccolissime quantità, aumentavano notevolmente le capacità percettive donando la possibilità di vedere nel buio, di ascoltare il martellio del picchio rosso a chilometri di distanza, di annusare profumi lontani come se si sprigionassero lì, a pochi metri. Potevano rimarginare le ferite velocemente e lenire dolori di vario genere, se mescolati con altre sostanze aumentavano l'efficacia dei preparati.
Le streghe ne tenevano sempre una scorta abbondante nelle loro dimore, venivano conservati in vasi dopo essere stati essiccati e ridotti in polvere.
Corrado e Beatrice si offrirono di accompagnare Silla nel bosco per raccoglierne un po'.
"Qui vicino agli alberi dovremmo trovarne alcuni, fatte attenzione a non calpestarli" disse Silla posando a terra il suo cesto.
Corrado si guardava intorno incerto sul da farsi, era la prima volta che gli capitava di cercare dei funghi, nonostante amasse il bosco e ci avesse passato diverso tempo, non era preparato sull'argomento e temeva che la sua vista non fosse allenata per quel tipo di ricerca.
Silla scostava con attenzione le foglie secche cadute al suolo e con dei movimenti delicati delle dita tastava il terreno. I suoi capelli erano raccolti per l'occasione in una lunghissima treccia che le ricadeva sulla schiena facendola sembrale uno strano animale accucciato, intento a procurarsi del cibo.
"Eccone uno!" esclamò sollevando tra le dita quello che aveva tutta l'aria di essere solo un fiore giallo.
Beatrice si avvicinò per osservarlo meglio. Era piccolo e sembrava piuttosto delicato, come se potesse sfaldarsi se afferrato con troppa forza.
"Sì, dovete maneggiarlo con cura" confermò Silla posando l'esemplare nella cesta.
"Sarà una ricerca difficile" osservò Beatrice che non era tanto più abile di Corrado e forse aveva una vista anche peggiore.
Si spostarono lentamente tra gli alberi osservando la base di ogni tronco in cerca di quei preziosi e introvabili funghi gialli. La ricerca proseguì per una buona mezz'ora senza ottenere molti risultati, solo Silla riuscì a trovare una decina di esemplari proprio sotto il naso di Corrado che invece non riusciva a scorgere che foglie.
"Non credo che ti saremo di molto aiuto!" disse lui cercando di giustificarsi.
"Non preoccupatevi, nessuno riesce a vederli le prime volte" ridacchiò Silla.
Beatrice si avvicinò.
"Posso chiederti una cosa?"
Silla si voltò e la guardò incuriosita, di solito era lei a fare le domande.
"Quando ci avete guidato al villaggio la prima volta, c'era qualcosa con voi... che cos'era? Quel mostro..." chiese Beatrice cercando di pesare le parole.
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Il Passante
FantasyCOMPLETATA. Corrado e Beatrice. Due ragazzi, due compagni di classe, quasi due perfetti sconosciuti. Finchè a Camarelli, paese perduto tra le nebbie del nord Italia, non accade l'impossibile. Un uomo ha appena attraversato il muro della Cattedrale...