Il pomeriggio era soleggiato, l'aria fredda e c'era un leggero venticello che tagliava la pelle.
Beatrice arrivò come sempre in sella alla sua bicicletta, imbacuccata a dovere dentro ad un giubbotto a righe colorate che avrebbe messo in fuga anche il banco di nebbia più ostinato.
Si sedette su una delle panchine nel cortile della biblioteca e rimase lì con la faccia al sole.
Corrado si trovava lì già da una buona mezzora, ma se ne stava nascosto dietro l'angolo e solo quando vide Beatrice sedersi, uscì dal suo nascondiglio raggiungendola di corsa come se avesse appena finito di salvare il mondo e l'umanità intera.
"Ciao", disse simulando l'affanno.
"Ti ho visto"
"Cosa?"
"Dietro l'angolo, ti ho visto"
Corrado cercò nella testa una scusa plausibile per giustificarsi, ma più cercava e più si sentiva stupido.
Si arrese.
"A volte sono ridicolo, lo so"
"E chi non lo è?" rispose lei.
La biblioteca li osservava immobile, la luce del sole e il cielo terso rendevano il bianco delle pareti accecante. Nel cortile non c'era nessuno, solo una vecchietta curva sul suo bastone che camminava a passi lentissimi verso i giardini antistanti.
"Allora, l'unica cosa che ho capito è che qualcuno è uscito dal Varco e sembra essere piuttosto pericoloso, almeno dalle facce che avevano all'Alto Consiglio" disse Beatrice alzandosi i piedi.
"E Galeno era sulle sue tracce quando l'abbiamo beccato. Quando si è fatto beccare." aggiunse Corrado.
"Giusto"
"E anche se non voleva che lo notassimo, io l'ho visto molto preoccupato"
"Era ovvio che fosse preoccupato! Come tutti gli altri, li hai sentiti anche tu. Chi volevano ingannare?" esclamò Beatrice.
"Comunque c'è solo un modo per saperne di più"
"E quale sarebbe?"
Corrado indicò il campanile della Cattedrale che svettava oltre la biblioteca. "Parlare con Elias".
"Genio, andiamoci subito" disse Beatrice incamminandosi.
Corrado la seguì a passo svelto, attraversarono di nuovo il cortile della biblioteca oltrepassandola e si ritrovarono proprio sul fianco sinistro della Cattedrale, dove dietro il viale alberato se ne stava immobile la piccola porta di legno.
"Pensi che lo troveremo?"
"Se deve presidiare il Varco, ci sarà" rispose Corrado.
Entrarono nella Cattedrale, la luce del sole filtrava dalle enormi vetrate colorate rendendo l'ambiente molto più luminoso di come lo ricordassero.
Si guardarono in giro ma di Elias non v'era traccia, la Cattedrale però era aperta quindi doveva essere per forza nei paraggi. Si diressero nell'unica area chiusa di quel posto: la sagrestia.
Spinsero piano la porta di legno e si ritrovarono in una stanza piuttosto grande. Alte armadiature di legno percorrevano le pareti e al centro troneggiava un lungo tavolo scuro. Ad un capo del tavolo sedeva Elias con un volume aperto tra le mani.
"Sapevamo di trovarti qui" disse Corrado.
Elias alzò il naso dalle pagine e sorrise ai ragazzi, sembrava piacevolmente sorpreso di vederli.
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Il Passante
FantasyCOMPLETATA. Corrado e Beatrice. Due ragazzi, due compagni di classe, quasi due perfetti sconosciuti. Finchè a Camarelli, paese perduto tra le nebbie del nord Italia, non accade l'impossibile. Un uomo ha appena attraversato il muro della Cattedrale...