Il vicolo era buio e freddo.
Si sentiva ancora nell'aria l'odore di fritto. In lontananza giungeva una musica allegra e grida di gente ubriaca. Corrado aprì gli occhi e guardò la striscia di cielo stellato delimitata da due file di tetti. Sollevò la testa con fatica e vide Beatrice, stesa a terra poco distante.
La raggiunse trascinandosi ancora intontito.
"Bea! Bea! Stai bene?" chiese scuotendola.
Beatrice aprì lentamente gli occhi e vide lo sguardo preoccupato di Corrado che le stava accanto.
"Siamo vivi?" chiese con un filo di voce.
"Sì, ti senti bene?"
Beatrice si mise seduta. Le girava la testa.
"Credo di sì"
"Sei stata pazzesca! Pazzesca! Ero quasi morto!"
"Abbiamo lasciato Galeno".
Non riuscì a trattenere le lacrime al pensiero di Galeno con il viso affondato in una pozza di sangue, si chiedeva che cosa gli avrebbero fatto, se fosse ancora vivo o se si fossero già liberati di lui.
Si asciugò il viso cercando di rimanere calma anche se la cosa le risultava difficile, sapeva di essere viva per miracolo e sentiva ancora la paura sulla pelle nonostante lo scampato pericolo.
Lentamente, si alzarono in piedi sorreggendosi l'uno con l'altro e si resero conto di quanto fossero deboli sulle loro gambe. Era come se avessero scalato una parete di roccia per una giornata intera. Tremavano e barcollavano ad ogni passo.
"Che ci succede?" chiese Corrado sforzandosi di rimanere in piedi.
"Immagino sia un effetto collaterale del teletrasporto...".
Era circa mezzanotte, dopo aver riacquistato l'equilibrio, si avviarono lungo il vicolo in direzione della strada. Si sentivano stanchi, assetati e spaventati. Erano completamente sporchi di fango e avevano freddo. I vestiti umidi erano come ghiaccio sulla pelle, avrebbero tanto voluto farsi un bagno caldo e dimenticarsi di tutta quella storia. Ma non potevano farlo.
Come sarebbe stato possibile dimenticarsi di tutto? Dimenticare la faccia deforme di Aezio mentre inghiottiva il raggio di luce, dimenticare Galeno che si buttava dritto dal precipizio risucchiato da quel vortice d'acqua, la luce spettrale, il sangue, il terrore.
"Credi che l'abbiano ucciso?" chiese Beatrice.
"Non lo so, potrebbero essere arrivati i rinforzi"
"Già..."
"Comunque Galeno è uno tosto, si difenderà con tutte le forze e poi era svenuto, chi se la prenderebbe con un uomo privo di sensi?" provò a rincuorarla Corrado.
"Aezio, per esempio".
Camminarono ancora per qualche metro, alcune persone li raggiunsero sulla strada principale. Beatrice si nascose il viso sporco di fango nel colletto della giacca e abbassò lo sguardo. Rallentarono e lasciarono che due ragazzi alticci li superassero.
A quel punto Corrado si immobilizzò come colto da una rivelazione.
"Il medium! Che stupido! Abbiamo il medium!" disse trionfale.
"Presto! Prendilo subito, dobbiamo ricontattarlo!" gli fece eco Beatrice.
Corrado frugò nelle tasche vuote dove non c'era più segno del tracciatore che li aveva salvati poco prima. Poi aprì lo zaino, lo rivoltò come un calzino e ne rovesciò il contenuto a terra.
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Il Passante
FantasyCOMPLETATA. Corrado e Beatrice. Due ragazzi, due compagni di classe, quasi due perfetti sconosciuti. Finchè a Camarelli, paese perduto tra le nebbie del nord Italia, non accade l'impossibile. Un uomo ha appena attraversato il muro della Cattedrale...