Tredicesimo capitolo

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Salgo le scale con le gambe divaricate. Credo di sembrare uno di quei ridicoli pagliacci che si vedono al circo, invece sono semplicemente una ragazza a cui l'hanno leccata la prima volta.

Ancora mi sembra di vedere la sua chioma nera e riccioluta in mezzo alle mie gambe, la sua lingua che va avanti su e giù... credevo che mi avrebbe fatto schifo, invece mi è piaciuto fin troppo. E quando mi ha toccato il clitoride, mi sorprendo del fatto che le mie grida non si siano sentite sin fuori il parcheggio.

Apro la porta. Gabri e Tina sono sul divano intenti a guardare una nuova serie tv su Netflix.

<<Perchè cammini così?>> ridacchia Tina appena mi vede.

E' uno di quei momenti in cui l'ansia ti lascia per alcuni secondi in silenzio e ti impedisce di dire una bugia credibile.

<<Sono bagnata>> ammetto

Tina scoppia a ridere e si mette una mano davanti alla bocca. Gabri sembra non capire per un attimo, poi rimane a bocca aperta:

<<E proprio un pisello fatato allora!>>

<<Non lo abbiamo fatto>> ci tengo a specificare, ma non riesco ad aggiungere altro.

<<Qualcunque cosa abbiate fatto, deve esserti piaciuta parecchio...comunque non ti ha rovinato il vestito, mi fa piacere>> osserva Gabri con un sorriso beffarto e il sopracciglio alzato.

<<Vai a farti il bidè, vai, che avrai la cascata del niagara sotto>> ridacchia Tina.

So di essere diventata peperoncina, perchè ho le guance calde. Mi dileguo subito in bagno e inizio a lavarmi, anche se vorrei tanto rimanere con il suo profumo addosso.

Improvvisamente torno alla realtà. Ma davvero gli ho promesso che sarei andata a vederlo sul set?

Sì, l'ho fatto.

Con che coraggio ho detto una cosa del genere? Vorrei tornare indietro per rimangiarmelo subito.

Metto il vestito in una bacinella d'acqua e mi osservo allo specchio. Ho davvero fatto sesso orale passivo con un ragazzo?

In quel momento squilla il telefono. E' mia madre.

<<Pronto mamma?>>

<<Tesoro, sei a casa?>>

<<Sì, certo, perchè?>>

<<No, è che ho sentito che ha preso fuoco quel bus in televisione..ho un'ansia mamma mia, non respiro più...>>

Ha il respiro affannoso, la sento davvero male.

<<Rilassati e bevi un bicchiere d'acqua. Sto a casa e sto bene.>>

<<Mi raccomando, ritirati, che a una certa ora escono le zoccole...non uscire più...>>

Le zoccole. Ah, se sapesse. Oggi ne ho conosciute due, di zoccole.

Il resto della relefonata prosegue nel classico dei modi:

<<Sì, ho mangiato. Non ho il raffreddore. Si.Ok.Va bene. Ti voglio bene. A dopo. Ciao mamma>>.

Ah, i genitori. Ma chi ha detto che sono quelli che ci conoscono meglio di chiunque altro, cosa si è bevuto? Ricordo quel film con Zac Efron dove un padre ritorna diciassettenne e scopre di non sapere nulla dei suoi figli. Beh, mi sembra la stessa situazione. Mi sento in colpa ma mi rendo conto che ci sono cose che ai genitori non si possono dire.

Mamma mi sono innamorata di un pornostar !Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora